Europee, da piazza San Iacopo il generale Vannacci avverte Bruxelles: “Preparatevi”

A Bruxelles si stanno preparando, ma non sanno che io sono abituato alla pioggia”. Lo ha detto con tono di sfida il generale Roberto Vannacci questo pomeriggio ad Arezzo, in piazza San Iacopo, durante il comizio elettorale organizzato da Lega Salvini Premier in vista delle prossime Elezioni Europee che si svolgeranno in Italia l’8 e 9 giugno 2024.

Il tempo sopra Arezzo era molto incerto. Mentre Cristiano Romani, presidente dell’associazione Cultura Nazionale, e Susanna Ceccardi, candidata al Parlamento Europeo per Lega Salvini Premier, davano il via all’evento, nuvoloni scuri si addensavano in cielo. Preciso nel momento in cui Vannacci, tra l’altro al suo primo comizio in una piazza, è salito sul palco per prendere parola, ha iniziato a piovere. Ma l’autore de “Il Mondo al Contrario” non si è lasciato scoraggiare. Ironizzando sulle condizioni meteorologiche avverse, le ha retoricamente usate per dare un’idea a chi era in San Iacopo, circa una 40ina di persone fra quelle di fronte al palco e quelle che si riparavano qua e là, di come svolgerà il lavoro al Parlamento Europeo, qualora le urne restituissero un risultato a lui favorevole. 

Dormo all’addiaccio – ha detto Vannacci -, non me ne frega nulla di tempesta, burrasca, fulmini o saette. Commissione e Parlamento di Bruxelles si dovranno abituare. Potranno scatenare tutti gli elementi naturali che vogliono ma i princìpi e i valori ai quali faccio riferimento non cambieranno. Preparatevi a Bruxelles: preparatevi!”.

Il generale è partito parlando del motivo per cui ha scelto di entrare in politica: le sue due figlie. “Vorrei dare a loro un’Italia e un’Europa migliori” ha spiegato Vannacci. E ha continuato delineando il tipo di Europa che immagina. In primis un’Europa più sicura, “dove una donna non debba avere paura di uscire per strada a qualsiasi ora del giorno o della notte temendo di essere aggredita, molestata o derubata”. 

Un’Europa più sovrana, “sommatoria” di stati sovrani forti e indipendenti, dove questi siano liberi di decidere sui propri interessi nazionali e di difenderli. Un’Europa più identitaria perché, ha detto il generale, “per quanto ci provino a negarla, l’identità dei popoli esiste, e noi siamo italiani”. Inoltre un’Europa più libera. Soprattutto per quanto riguarda la libertà di manifestazione del pensiero, che Vannacci non ha mancato di ricordare essere caratteristica occidentale, colonna portante delle democrazie occidentali, da tener ben stretta.

L’Europa non è più libera” ha sostenuto Vannacci. “Non si può più parlare. Non si possono più esprimere opinioni. Ci sono argomenti tabù, c’è il politicamente corretto. E c’è qualcuno che ci indica cosa si può e cosa non si può dire. Abbiamo un pletore di ‘guardiani della morale’ appollaiati sui loro trespoli intenti a cercare chi dice cose non coerenti col ‘pensiero unico’: ci siamo stancati. Bisogna poter esprimere qualsiasi pensiero, anche bislacco, anche falso, anche sbagliato. Perché è argomentando che si confutano le idee, non proscrivendole, non censurandole, o, peggio ancora, giudicandole in tribunale“.

Com’era prevedibile, l’autore de “Il Coraggio Vince” ha anche lanciato una provocazione, giocando sul concetto di inclusione, oggi molto gettonato. “Dicono che tutti dobbiamo essere inclusivi, dobbiamo includere tutti. Ebbene io invece voglio essere esclusivo: evviva l’esclusività. L’esclusività riguarda tutti noi vi dico. Nonostante quello che ci dicono, siamo tutti esclusivi. Ed io in particolare mi voglio rivolgere esclusivamente a voi, come cittadini italiani. Gli interessi che promuoverò a Bruxelles saranno esclusivamente i vostri“.

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