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EVVIVA: la Banca d’Italia è Arrabbiata!

Il Povero Suddito abitante in Italia, che si inebria davanti ai capperi ed acciughe di una Pizza Napule, nel Dire che l’Italia è il più ben posto del mondo, che si droga col calcio, in realtà è un astice cotto vivo che sorride anche quando è sott’acqua bollente e sta cuocendo.
Siamo spremuti da ogni tipo di Forza e Lobby, e la Politica, che dovrebbe essere in nostro sindacato, non ha le palle neppure per farsi un bidet.
La Banca d’Italia si è impermalita davanti ad una affermazione vera di un esponente del governo Meloni che ha detto:
Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Questa però non è la visione della Bce
Ha dovuto ritrattare una Verità che non si può dire.
Non bastava il Covid che per portare un punto di vista occorreva premettere che non si è contro i vaccini,
non bastava la guerra in Ucraina che per portare un punto di vista in un dibattito occorre dire che si è per l’Ucraina, che si è contro la Russia, altrimenti non ti fanno aprire bocca,
ora per parlare della Banca D’Italia occorre omettere che non è composta da banche private, altrimenti davanti a questa verità inconfutabile si vuol incrinare un Governo.
Faccio un po’ di chiarezza.
La faccio corta, e ti risparmio l’evoluzione giuridica dal 1893 ad oggi, è importante quello che è oggi e soprattutto quello che fa o dovrebbe fare la Banca d’Italia.
Già il nome, a mio avviso, è improprio e fuorviante, Banca d’Italia.
Qualsiasi persona fermata in strada ti direbbe che è la banca dello Stato Italiano, niente di tutto ciò.
Assolve una funzione pubblica affinché l’Italia si interfacci al modo bancario internazionale, dovrebbe sorvegliare sul mondo bancario italiano ed altre funzioni centrali.
Non è come la Federal Reserve in USA che ha una indipendenza maggiore.
Anche in USA vi è un bisticcio di denominazione, esiste la Bank of America che non è statale, ma è come una qualsiasi banca.
Vale l’orgoglio d ricordare che fu fondata da un Italiano.
L’esponente del governo Meloni ha detto che la Banca d’Italia è composto solo da banche private e non statali.
VERO, ecco la composizione dei partecipanti nel 2018:
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Intesa Sanpaolo S.p.A. 14,78%
UniCredit S.p.A. 7,38%
Banca Carige S.p.A. 3,00%
Generali Italia S.p.A. 3,00%
INPS 3,00%
INAIL 3,00%
Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense 3,00%
Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti – INARCASSA 3,00%
Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri – Fondazione ENPAM 3,00%
Cassa Nazionale Previdenza Assistenza Dottori Commercialisti – CNPADC 3,00%
Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia S.c.p.a.r.l. 3,00%
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 3,00%
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,83%
Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e gli Impiegati in Agricoltura – Fondazione E.N.P.A.I.A. 2,76%
Crédit Agricole Italia S.p.A. 2,69%
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,50%
Fondazione CARIPLO 2,00%
UnipolSai Assicurazioni S.p.A. 2,00%
Banco BPM S.p.A. 1,51%
altri restante
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Avrei capito l’irritazione della Banca d’Italia se almeno negli ultimi 10 anni avesse sorvegliato sulle banche.
Si sono viste scoppiare banche quasi all’improvviso, ed altre banche a soccorrerle inglobandole. Fu soccorso, o strategia?
Mai un verbale pubblico negativo forte, mai un manager in galera, solo una lunga scia di clienti che hanno perso miliardi per la mancata sorveglianza di chi doveva sorvegliare.
Se questi verbali ispettivi fossero stati fatti a dovere, allora direi che la Banca d’Italia è equidistante, e che fa il bene dei Cittadini, ma non abbiamo avuto l’onore di vedere questo film.
Mi dispiace dirlo ma la funzione pubblica della Banca d’Italia ne esce ammaccata, e con 50 sfumature di grigio.
I fatti sono che da disastri bancari di banche medio piccole italiane se ne sono avvantaggiate altre più grandi.
E’ fattuale direbbe Vittorio Feltri, non è una opinione.
Il Menù dei Disastri senza un banchiere in galera è vario,
Banco Ambrosiano, CaRiPrato, CaRiVenezia, Banco di Napoli, Banca Popolare di Brescia, Bond Argentina, Bond Cirio, Bond Parmalat, Bancopoli, MPS, Banca CaRiGe, Banca Popolare dell’Etruria, CaRiChieti, CaRiFerrara, Veneto Banca, Banca Popolare Vicenza, Banca Popolare Bari.
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Il problema è sempre spesso il solito: una Entità Pubblica controlla se stessa.
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Arezzo è stata stuprata con il farsi portare via da vari corsari in successione la propria Banca Etruria, con il tocco della ciliegia sulla torta di Renzi che applicò anticipatamente il Bail In, e fece inghiottire la banca aretina. In altre nazioni situazioni simili vi fu una contrattazione sulla norma europea, noi i Masochisti Perfetti l’applicammo in anticipo, come dei scolaretti che ambivano al Bravo dall’Europa. E Renzi non alzò alcuna barriera protettiva, anzi ad una donnina di una certa età che le esponeva che aveva perso i risparmi di una vita le rispose con una frase che aveva copiato da un video di Papà Dem Clinton, E’ il mercato signora, è il mercato… e si dileguò lasciando la poveretta asciutta e salata nella mente come una sardina compressa in una scatoletta.
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Ecco, per questi motivi, sentire che FINALMENTE la BANCA d’ITALIA è arrabbiata significa che vi è qualcosa in favore dei Cittadini, e non delle Banche.
Se fosse stata contenta avrebbe significato che per l’ennesima volta sarebbe stato fatto l’interesse delle banche.
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Dove Mettere i Soldi?
Riccardo Corredi ha stampato banconote con l’effige dell’Omino col pigiama a strisce della Permaflex e con scritto:
Nel Materasso We Trust.
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Stiamo vivendo nell’ombra
nel Lato Scuro della Luna,
in The Dark Side of the Moon,
e qui troviamo i Pink Floyd
con MONEY.
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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altri articoli di Piero Rossi
https://www.arezzoweb.it/aretino-turista-ad-arezzo-italien-immigrato-in-italia
Il giornalismo è scrivere ciò che qualcun altro non vuole che sia scritto.
Tutto il resto sono pubbliche relazioni.
George Orwell

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