Da un comunicato stampa della Asl Toscana sudest apprendiamo la disponibilità a dialogare con le associazioni per fornire le giuste notizie necessarie ad informare “correttamente” i cittadini.
Ne prendiamo atto anche se preferivamo fosse data risposta ad una nostra missiva inviata oltre un mese fa con la quale chiedevamo un incontro per discutere del problema. Missiva alla quale la ASL non ha dato mai risposta.
Pare tuttavia difficile, per i cittadini, poter dialogare e ricevere informazioni a seguito di una lettera contenete una scadenza perentoria (10 ottobre 2024) entro la quale pagare, ovvero produrre documentazione fiscale il cui obbligo di conservazione è scaduto da 3 anni.
Comunque, stante la sbandierata disponibilità della Asl, auspichiamo che si concretizzi a breve quel dichiarato canale di interlocuzione che avevamo richiesto e che, ad oggi, non è stato aperto.
Tra le altre problematiche che avevamo sollevato con la nostra lettera, potremo discutere anche della disponibilità della ASL a rimborsare quei cittadini che, con la perentoria scadenza del 10 ottobre 2024 hanno preferito pagare pur avendo i requisiti per l’esenzione o l’agevolazione.
Molti destinatari delle esenzioni sono soggetti fragili per età, reddito e condizione socio-lavorativa; è il sistema informatico che attribuisce in “automatico” un codice esenzione errato che però non fa venir meno questo diritto se ricorrono altri requisiti.
Si ribadisce che la classe di esenzione erroneamente attribuita ai cittadini che hanno ricevuto l’intimazione al pagamento non è stata auto-dichiarata ma bensì è stata attribuita dal sistema informatico al quale hanno accesso i medici di medicina generale e tramite il quale viene compilata la prescrizione e viene trascritta l’eventuale esenzione dal ticket.
Sistema questo, in vigore nel territorio di Arezzo dall’ottobre 2014. Riteniamo superfluo rammentare che il “sistema tessera sanitaria” permette di “intrecciare” i dati dell’Agenzia delle entrate, del Ministero del Lavoro, del Ministero della salute e delle politiche sociali e dell’Inps e di attribuire automaticamente la classe di esenzione.
Se in questo sistema si verificano criticità, esse non possono essere riversate sulle persone.
Vorremmo infine conoscere con quale periodicità il Ministero dell’economia comunica alla ASL Sudest gli elenchi dei soggetti non aventi diritto ovvero di coloro ai quali è stato presumibilmente attribuito un codice esenzione errato.
Se non per altro, per conoscere se sia concepibile un recupero che viene fatto trascorsi ben otto anni dalle prestazioni con richiesta di presentazione di documenti fiscali che confutino quanto ingiunto dalla ASL, il cui obbligo di conservazione è scaduto da tre anni.
Federconsumatori rimane a disposizione dei cittadini per verificare la documentazione.
Uff. Stampa Federconsumatori Arezzo