Filippo Gallo: “prosegue la telenovela su quella che ormai è diventata la città del puzzo”

L’assessore Sacchetti, dopo più di un anno dalle prime segnalazioni dei cittadini e interrogazioni in consiglio comunale, sente l’esigenza di uno studio per capire le origini. Un ritardo ingiustificabile e colpevole.

Solo qualche settimana fa aveva anch’egli indicato nell’impianto di San Zeno l’origine imperterrita di tali odori. A noi pare più che inutile, una perdita di tempo. Dopo un anno ancora evidentemente i decisori non hanno ancora le idee chiare. Non si parla di soluzioni definitive, come auspicato dai cittadini delle zone interessate e da noi, ma siamo ancora alla raccolta dati.

Se vi è tutta questa incertezza (di nuovo), per quali ragioni AISA Impianti e ATO hanno richiesto una sostanziale riduzione del conferimento rifiuti all’impianto di San Zeno?

Fermiamoci anche sul ruolo di AISA impianti. Cosa sta facendo in merito? Non dovrebbe essere l’attore principale in questa fase, coordinare le mosse per arrivare ad una soluzione, e soprattutto, pagare per i danni provocati e per gli studi richiesti (comunque da assegnare ad ente terzo, accreditato, credibile)?

Con la speranza, benintesa, che il nauseabondo problema non abbia nessun impatto sanitario, altrimenti la discussione cambierebbe e di molto. E su questo i cittadini devono ancora essere largamente rassicurati da enti preposti.

Infine, anche dal resto della città continuano ad arrivarci segnalazioni di cattivo odore nei dintorni dei cassonetti, di rifiuti lasciati all’esterno, di sportelli di bidoni rotti, di degrado intorno alle aree destinate allo smaltimento. CI facciamo parte diligente e segnaliamo, francamente speriamo in una risposta operativa e non giornalistica, non ci interessa.

Probabilmente si aspetta il generale inverno, chissà. Che forse attenuerà gli odori, o forse un biodigestore nuovo di zecca per non deragliare dal business as usual.  Ma non viene al momento fornita una indicazione chiara su responsabilità e soluzione, tempi e metodi.

 Il Gattopardo, dove tutto cambia per non cambiare nulla. Ma nella nostrana versione, puzzolente e nauseabondo.

Filippo Gallo Partito Democratico Arezzo

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