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GALLES Rugby, Tom Jones DELILAH, e il Politicamente Corretto

Mi sono appassionato a vedere il 6 Nazioni di Rugby, ed a seguire l’Italia,
Sport che ti tiene in tiro, e godi per mezzo metro conquistato. Chi ha nel palato il Rugby, e poi vede il calcio e come bere Champagne, e poi un bicchiere d’Acqua.
Molte nazioni al mondo, quando gioca la propria nazionale, intonano cori da vere canzoni, e non il vero inno nazionale,
operazione di gran lunga più bella dei cori ultras di ubriaco sarcasmo.
In USA quando la squadra è giù fanno sentire la carica suonata dalla tromba, come il 7° cavalleggeri. Quando la squadra è in ascesa diffondono l’attacco-che-attacca di We Will Rock You dei Queen, fatto di suono tribale di batteria, e solo coro. Fa resuscitare un morto.
In Australia sono più romantici cantano l’apparentemente struggente Waltzin’ Matilda, che è una bush ballad, nata nelle praterie dell’outback australiano. Scritta a fine ‘800 da un poeta narra la storia che, mentre i tosatori di pecore si ribellavano, la Matilda candidamente ballava il valzer. Uno dei tosatori fu inseguito, e piuttosto di farsi catturare si gettò in un billabong – laghetto- e morì.
Come si vede le storie a cuore dei tifosi, e che aleggiano in uno stadio, nulla hanno a che fare con la partita.
Gli Irlandesi del Rugby usavano un brano del 1968 portato al successo dall’ex    minatore gallese divenuto possente cantante che è Tom Jones, Delilah. In Italiano per voce di Jimmy Fontana divenne la candida Mai, Mai Ti Lascio. Il testo, come d’uso in quei tempi, mai rispecchiava l’originale e indulgeva sempre all’amore mellifluo.
Ieri si giocava Italia-Galles di rugby in uno Stadio Olimpico di Roma stracolmo di gente, alla faccia del calcio.
Il numeroso pubblico gallese non ha intonato più Delilah, che si limitava solo all’energico e travolgente ritornello che diceva My, my, my Delilah
Why, why, why Delilah, tralasciando il resto del testo.
Ebbene dal 1968 per 55 anni alcuno ha detto qualcosa, si cantava e basta senza badare al testo.
Il dilagante Politicamente Corretto, una sorta ‘A livella di Totò al femminile che tutto rasa e livella al piattume, il Politicamente Corretto definito da Nick Cave la Fine dell’Arte, ha posto gli occhi sul testo di Delilah ed ha chiesto di non cantarla più allo stadio.
Le semplice storia è che un amante lasciato passa davanti alla finestra dell’ex, e dalle ombre delle tende vede lei impegnata con un altro in esercizi che fanno infiammare l’uomo. Attende l’alba entra nella casa, lei ancora quasi sorrideva e lui con un coltello…lei non rise più.
Effettivamente non è una filastrocca amena.
Tutti l’Italiani ebeti davanti all’inglese hanno gustato per oltre 55 anni l’ignavia del testo, hanno solo gustato la possenza di Tom Jones ed il travolgente ritornello.
Tom Jones, il cantante gallese ha raccontato che anche lui ha dovuto fronteggiare avance indesiderate e insistenti all’inizio della sua carriera:
Quello che viene provato con le donne, viene provato anche gli uomini – dice lui –
Non è stato terribile, per me. Ma ci hanno provato e io ho dovuto dire: ‘No, grazie’
Ai suoi concerti si registravano frequentemente scene di isteria da parte del pubblico femminile, fino ad inseguirlo nel camerino, e non per autografi.
Delilah di fatto è la vittima sacrificale di una Union il cui Ceo Steve Phillips s’è appena dimesso dopo che, un’inchiesta della Bbc Wales, ha rivelato pesanti comportamenti misogini, bullisti e discriminatori fra i suoi dipendenti.

Si è invece salvata negli stadi del rugby inglese l’amatissima versione pop dello spiritual Swing low sweet chariots, canto degli schiavi afroamericani. Dopo forti

Donne Gallesi vestite da fiore Dalila alle partite di rugby, masochiste?

polemiche anche i giocatori di colore della nazionale hanno detto che si può mantenere se si spiega il contesto storico che diede origine a quella canzone.

Dalla padella nella brace.
Ah ecco, il contesto storico vale quando a qualcuno pare.
Il video che accludo è quello di Delilah cantata in coppia con Pavarotti, il pubblico, tra cui Sting e varie Donne Inglesi, la cantavano con aggiunta di un candido coro di bambini.
Banniamoli tutti?
No, godiamoci il brano.
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Faccio una rassegna, cosi faccio incavolare i Politicamente Corretti

A 16 anni suonavo la batteria in una band beat, e cantavo 2 brani. Uno era la richiestissima

Watt67, 1967, quello con l’occhiali sono io batterista

Hey Joe, celebrata da Jimy Hendrix e da oltre 40 cantanti di grido.

Il testo parla di un uomo che gli hanno detto che la sua donna sta facendo casino in città con un altro uomo. Lui prende una pistola, va in città, la uccide e scappa in Messico.
Se non sai l’inglese te la gusti di brutto.
Dato che la cantavo io bannatemi, non leggetemi.
Non si limitò a gridare – dispiaciuto – It’s man, man, man  world, E’ un mondo di uomini ripetuto 3 volte… uomini.
Lui solo per problemi di violenza con 3 delle sue compagne/mogli è stato in carcere 5 volte, un’altra volta fu accusato per stupro, ma fu archiviato per decorrenza di termini.
Lo banniamo?
No, io sono stato a vederlo al Lone Star Cafè di NY, ed amo la sua musica.
Che deve molte movenze a James Brown ha avuto problemi per le sue tendenze con i bambini.
La banniamo e non lo ascoltiamo?
vedi Romeo e Giulietta o Shakespeare – Otello – o Stendhal – Il rosso e il nero -.
…stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
Tralascio 2 strofe già bannate e tolte dall’inno ufficiale che oggi farebbero incavolare  i velluti millerighe della sinistra italiana perché si parla di Balilla e Russi. Sì i Russi erano nella strofa finale originale dell’inno.
Banniamolo?
La morte è morte, e non è di valore solo quella delle donne.
La lista è lunga, e dal sesso ora i Politicamente Corretti si sono dati anche a sfrugugliare nella vita privata degli artisti chiedendo perentoriamente cosa pensano della guerra e da che parte stanno, vedi il soprano russo Anna Netrebko.
Non è con la cancellazione pervicace di arte e canzoni del passato che sono entrate candidamente nella mente delle persone, a dispetto del testo, erano altri tempi, che si tutelano le donne oggi, o comunque la vita in genere, uomini compresi.
Quello che è dannoso è la musica tossica rap, trap ed i serial tv ed i film che esaltano la camorra ed incitano i ragazzi all’emulazione alla violenza.
Vi includo anche video game ed i cartoni animati estremamente violenti.
PS:
A corollario includo anche la versione di Delilah perfomata a Londra in un tripudio di donne che la cantavano,
povere masochiste :-),
e la cantava anche il Principino Inglese e compagna,
e Tom Jones nel momento che la canzone arriva a dire che il protagonista prende il coltello in mano,
Tom Jones si vede che impugna un coltello invisibile e poi lo spinge avanti.
PS PS:
Allego anche video della  parodia della storia ben spiegata con l’intervento addirittura di Christopher Walken
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Politicamente Corretto e Cancel Culture mi avete rotto le scatole.
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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https://www.arezzoweb.it/aretino-turista-ad-arezzo-italien-immigrato-in-italia
Viaggiare è fatale al pregiudizio, al bigottismo, ed alla ristrettezza mentale,
e per questi motivi molta della nostra gente ne ha fortemente bisogno.
Vedute ampie, sane, caritatevoli degli uomini e delle cose
non possono essere acquisite
vegetando tutta la propria vita in un piccolo angolo della terra.

Mark TWAIN,1869



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