Ghinelli: Più Italia in Europa

La corsa al Parlamento Europeo è entrata nel vivo con il sindaco di Arezzo tra i protagonisti nel segno del civismo

La corsa del sindaco di Arezzo, Ghinelli, verso le Europee del 6-9 giugno è cominciata. 

Sceso in campo tra le file di Forza Italia, anche durante l’incontro organizzato da Confesercenti Arezzo nella mattinata del 13 maggio, ha ribadito la sua indipendenza e il valore del civismo politico per ridare slancio ad un’Europa che in maniera più coesa deve rivolgere maggiore attenzione ai territori e che non può non prescindere da un ruolo determinate dell’Italia.

Un’Europa più coesa, ispirata e mossa da valori liberali e moderati, in nome della quale non “stonino” le voci dei singoli “Capi di Stato e di Governo” a danno di una più edificante politica comune che trovi riscontro nei fatti e nell’esternazioni e in cui i cittadini, soprattutto quelli italiani, trovino nuovi stimoli e una rinnovata affezione e fiducia nel ruolo del sistema sovrannazionale.  

Il motto del candidato Ghinelli: Più Italia in Europa

Per questo il sindaco di Arezzo per promuovere la sua candidatura e spiccare il volo verso Strasburgo si affida allo slogan “Più Italia in Europa”. 

Consapevole della complessità di una campagna elettorale altamente competitiva, anche all’interno della formazione politica con cui si schiera come indipendente, ammette che non sarà un’impresa facile e confida con entusiasmo nella sua competenza ed esperienza politica ed amministrativa. 

Non nasconde la sua fiducia nel “civismo” in cui si riconosce come interprete di primo piano e che negli ultimi anni ha caratterizzato la politica locale, con risultati che sono saliti all’attenzione della politica nazionale, incentivando l’interesse e la considerazione anche dei partiti tradizionali, sempre più in difficoltà nell’epoca dell’”antipolitica” e del populismo per intercettare il consenso e partecipare alla realizzazione di un rinnovato progetto europeo fondato sui valori della democrazia liberale. 

Al richiamo di Forza Italia, con il suo progetto nel segno del civismo, il primo cittadino di Arezzo non resiste 

Per questo e per nulla “spaventato” e demotivato dall’impresa sfidante che lo attende, ha raccolto l’invito a scendere in campo nelle file di Forza Italia, al di là del rapporto personale con Tajani, riconoscendosi in quei valori moderati e liberali su cui si fonde ed apprezzando la visione e il progetto attraverso il quale viene riconosciuto il ruolo centrale dei sindaci nella politica non soltanto nazionale ma sovranazionale. 

Un progetto politico che porta il civismo a livello sistemico che l’ha coinvolto con entusiasmo e convinzione da abbattere qualsiasi resistenza, nonostante si paventa una competizione elettorale ardua e combattuta fino all’ultimo voto e che, secondo me, va oltre le elezioni europee, considerando che il prossimo anno ci sarà l’appuntamento per il rinnovo dei rappresentanti del Consiglio Regionale Toscano,  che potrebbe vedere tra i protagonisti proprio il sindaco di Arezzo, qualora sfumasse l’obiettivo di sedere tra i banchi del Parlamento Europeo.   

Con Forza Italia il PPE è più vicino

Con questi presupposti si sviluppa la campagna elettorale entrata nel vivo del sindaco di Arezzo,  con la consapevolezza di partecipare con l’unica forza politica in grado di garantire l’ingresso nel Partito Popolare Europeo, in cui si riconosce per la visione europeista ispirata da quei principi basati su pace, prosperità e soluzioni condivise a problemi comuni in una visione coerente, ma in grado di adattarsi ai naturali cambiamenti di prospettive ed opinioni all’interno della società europea. 

In un clima delicato e di profonda incertezza ribadisce che il suo impegno sarà particolarmente focalizzato su temi di grande portata ed attualità quali la sicurezza, la transizione verde e digitale e la gestione dei flussi di migranti nel nostro continente. 

Con Ghinelli Più Arezzo in Europa

È certo e non gli resta di convincere gli elettori del territorio aretino, che con la sua elezione ci sarà anche più Arezzo in Europa, rivendicando con orgoglio la posizione di rilievo della nostra città nello scacchiere europeo grazie al circuito Eurocities, in cui fa sentire la sua voce soprattutto in ambito culturale e di transizione verde e per la sua partecipazione attiva in progetti internazionali che vedono coinvolte poche altre città italiane. 

Aggiunge con fierezza che Arezzo sa farsi carico di problemi che non riguardano solo il nostro territorio, ma una comunità più ampia come l’Italia e l’Europa e rassicura anche riguardo il suo impegno istituzionale come sindaco durante la campagna elettorale, respingendo peraltro le “accuse” di chi gli contesta di essere sempre all’estero. 

Anzi contrattacca giustificando le sue trasferte straniere per motivi istituzionali e propedeutiche per promuovere Arezzo e riconoscendosi il merito di sostenere il nome della sua città in un contesto internazionale. 

Chissà quale sarà il contributo dell’indipendente Ghinelli alla corsa di Forza Italia che punta a diventare la seconda forza del centrodestra, di certo la sua elezione al Parlamento Europeo, a suo dire, significherebbe: 

  • Più Italia in Europa, 
  • Arezzo protagonista in Europa. 

Se tra le priorità del suo programma elettorale spiccano i temi legati alla migrazione, al consolidamento delle politiche culturali europee, alla transizione digitale e a quella verde, con quest’ultima che non può distruggere e non considerare l’economia attuale, non manca quello legato alla sicurezza, rispetto la quale la sua posizione è netta anche in una prospettiva più ampia, come quella europea.

Promette di diventare “sceriffo” europeo

Molto sentito anche a livello locale, il tema della sicurezza, verso il quale il sindaco si è sempre mostrato politicamente sensibile, facendone un cavallo di battaglia nella sua ultima campagna elettorale, guadagnandosi anche l’appellativo di “sceriffo”, nonostante i risultati non siano così lusinghieri e in ogni caso inferiori alle attese, è tra i prioritari dell’agenda europea di Ghinelli.  

Pronto ad impegnarsi sul fronte della sicurezza anche in ambito europeo, con una visione molto più ampia e netta che sintetizza affidandosi al detto ”Si vis pacem, para bellum” (se vuoi la pace prepara le armi), l’incontro in Confesercenti è stato l’occasione per rimarcare oltre la sua indipendenza all’interno di un partito in cui si riconosce per i valori moderati che esprime, per erigersi come persona del territorio, capace di intercettare e rappresentarne i bisogni, smarcandosi  dai candidati politici vicini all’apparato “romano”. 

Al secondo mandato alla guida della sua città, appare determinato ad affrontare con consapevolezza ed entusiasmo questa nuova e difficile sfida che lo vede impegnato a concorrere nella circoscrizione Italia Centrale (Toscana, Lazio, Umbria, Marche) che eleggerà 15 membri al Parlamento Europeo. 

Verso Strasburgo nel segno del “civismo” 

E’ convinto che il contributo del civismo potrà essere prezioso nel segno del rinnovamento e del consolidamento dell’Unione Europea, attraverso anche la valorizzazione e la tutela dei territori, rispetto ai quali le politiche europee si sono dimostrate troppo spesso distanti. 

Non c’è dubbio che il concetto di territorialità non possa essere vissuto e strumentalizzato come elemento disgregante e come rappresentazione di identità che per la loro diversità diventino divisive, anziché fonte di valore in un consesso capace di esprimere quei valori liberali, solidali e moderati, intorno ai quali rinnovare e consolidare il ruolo dell’Unione Europea come concreta espressione dei popoli e all’insegna di una maggiore coesione e rappresentatività. 

Due motti al contrario all’interno dell’alleanza di governo: segno di democrazia o rischio di distanza insanabile

Chissà se in termini di consenso vincerà lo slogan Più Italia in Europa di Ghinelli che promette anche Più Arezzo in Europa o quello dell’alleato di governo, il capitano Salvini, che con il fiato sul collo del generale e dei promotori del “malcontento veneto” al contrario promuove il motto “Più Italia meno Europa”. 

In attesa che le urne celebreranno i vincitori e che prendano forma i nuovi assetti europei, non vi è dubbio che l’Europa necessita di un profondo restyling capace di intraprendere un percorso virtuoso per la costruzione di un apparato più equo e politicamente coeso e rappresentativo. 

Se l’EUROPA deve recuperare credibilità politica globale, ricostruire la fiducia e il senso di appartenenza dei cittadini con una visione coesa verso un futuro politico, che non può continuare ad essere condizionato da interessi economici e finanziari elitari, L’Italia non può essere da meno. 

Più Italia in Europa, nel segno di un maggiore coesione e rappresentatività 

Deve essere protagonista nella costruzione di un’Europa politica e non correre il rischio di essere marginalizzata,  risultando irrilevante nello scacchiere europeo.

Non si può trascurare il fatto di essere, oltre uno dei Paesi fondatori,  la terza economia europea.

Deve consapevolmente e responsabilmente giocare un ruolo strategico  per contribuire alla stabilità dell’Unione Europea, in contesto internazionale, peraltro, attraversato da labili equilibri geopolitici ed esposto a forti tensioni destabilizzanti che concorrono al rischio dell’ascesa delle democrazie illiberali. 

Con la certezza che “Non c’è Europa senza Italia”, chissà se la promessa di Ghinelli “Più Arezzo in Europa” sarà apprezzata e intercettata dal consenso degli elettori aretini

Non c’è Europa senza o con poca Italia, ma non è più pensabile sostenere un’Europa elitaria e per questo raccomandiamo a Ghinelli e ai suoi avversari il grande senso di responsabilità che la corsa a Strasburgo impone per ridisegnare una rinnovata Europa, che con spirito civico, comunitario e solidale guardi alla pace, alla sostenibilità e soprattutto ponga attenzione alle giovani generazioni, che rischiano altrimenti di conoscere e subire un’epoca di profondo declino e disagio socio-economico e culturale. 

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