Gianni Ulivelli: “Arezzo è ferma, serve una visione di città”

Gianni Ulivelli (Italia Viva): "Arezzo è ferma, mancano infrastrutture e visione politica". L'intervista su economia, sicurezza e il futuro delle elezioni comunali

Durante l’intervista rilasciata a La Voce Libera, Gianni Ulivelli, presidente provinciale di Italia Viva Arezzo, ha tracciato un quadro critico sulla situazione della città, sottolineando una mancanza di visione politica e infrastrutturale.

“Arezzo è una città ferma”
Secondo Ulivelli, Arezzo ha perso la sua capacità di crescita e di sviluppo economico. “Non c’ho bisogno di dirlo io – ha dichiarato – basta parlare con i cittadini per capire che questa città non ha una direzione chiara”.

Il riferimento è anche a recenti scelte amministrative che, secondo il presidente di Italia Viva, dimostrano una totale assenza di coerenza nelle politiche infrastrutturali. “Si parla di sviluppo e di infrastrutture, poi si ricorre al TAR contro la Due Mari, un progetto atteso da 30 anni”.

Per Ulivelli,
le infrastrutture sono la base per rilanciare Arezzo e renderla competitiva: “Arezzo non può permettersi di restare fuori dai grandi collegamenti. L’alta velocità è una priorità, ma non basta una fermata a Rigutino: serve una strategia più ampia che aumenti i collegamenti per tutta la provincia”.

Anche il tema della terza corsia dell’A1 e la sicurezza stradale sono punti centrali: “Negli ultimi tre anni, il più alto numero di incidenti sull’A1 si è registrato nel tratto aretino. Non possiamo più permetterci di perdere tempo”.

Il declino del commercio e l’errore dell’outlet mancato

Un altro punto critico per Ulivelli è la crisi del commercio di prossimità. “Se Arezzo oggi vive una sofferenza economica nel settore commerciale, è perché non si è puntato su un modello di sviluppo strategico“, spiega.

Secondo il presidente di Italia Viva, una delle scelte più sbagliate è stata non aver portato l’outlet alla Lebole: “Se fosse stato realizzato ad Arezzo anziché a Foiano, oggi la città avrebbe un indotto economico diverso”.

Allo stesso tempo, Ulivelli ha espresso perplessità su alcune iniziative cittadine, come il mercatino tirolese ad Arezzo: “Non ha senso promuovere prodotti che nulla hanno a che vedere con la tradizione locale, mentre si potrebbero valorizzare eccellenze enogastronomiche e artigianali del nostro territorio”.

Il futuro politico di Arezzo e la corsa a Palazzo Cavallo

Sul fronte politico, Ulivelli ha espresso una visione chiara: “Chi si candida a guidare Arezzo deve avere una visione concreta, non slogan”.

Riguardo alle elezioni comunali del 2025, ha riconosciuto l’attivismo dell’assessore Lucia Tanti, che sta cercando di costruire un rapporto con i cittadini nelle frazioni, ma ha criticato la gestione uscente: “Ghinelli è ormai politicamente finito, la sua amministrazione ha dimostrato limiti evidenti”.

Su un possibile sostegno alla candidatura di Gianni Tenti, Ulivelli ha dichiarato: “È un uomo della società civile, con esperienza e competenza. Potrebbe essere un’ottima scelta se il centrosinistra lo supportasse con convinzione”.

Europa, difesa e il ruolo dell’Italia

L’intervista ha toccato anche temi nazionali ed europei, con particolare attenzione al tema della difesa comune europea. “Sono d’accordo sul rafforzamento delle capacità difensive dell’Europa, ma bisogna evitare che questo diventi solo un’arma di propaganda. L’Italia deve smettere di essere un semplice spettatore delle decisioni prese da Germania e Francia”, ha detto Ulivelli.

In chiusura, ha sottolineato il ruolo di Italia Viva nella politica nazionale, ribadendo l’importanza di un’Europa più attenta alle esigenze dei cittadini e meno schiava della burocrazia.

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