Gino Paoli su Sanremo 2024: “Squallido spettacolo, arrivano soprattutto canzoni di mer**a”

Il cantautore regala la sua opinione intervistato dal podcast Tintoria e rimpiange il passato: "Sanremo era la chance della vita. Era un fatto globale perché le canzoni venivano scelte da un'editore, non da uno che fa il tabacchino"

In tanti acclamano il Festival di Sanremo e non vedono l’ora sia stasera per ascoltare i 30 BIG in garaL’appuntamento con la 74esima edizione è alle 20.40 su Rai1, ma non per Gino Paoli. Il cantautore ha assicurato che non lo guarderà. Il motivo è tutto nella qualità dei brani, secondo lui non all’altezza della kermesse. Lo ha spiegato in un’intervista rilasciata al podcast Tintoria.

“Sanremo è cominciato in questa maniera: venivano chiamate le case discografiche e queste facevano un filtro presciso, mandavano le canzoni più belle che avevano. Arrivavano, quindi, le migliori canzoni di tutte le case discografiche. Era il Festival della Canzone, canzone e basta. Non era neanche importante chi la cantasse”, ha dichiarato.

Oggi non è più così per l’autore di canzoni storiche come “Il cielo in una stanza”, “Senza fine” o “Sapore di sale”: “Poi la televisione si accorge che lo spettacolo Sanremo funziona e se ne appropria. Lo fa diventare lo squallido spettacolo che è adesso. È la ripetizione di qualsiasi spettacolo televisivo. Nani e ballerine, c’è un po’ di tutto. Contano gli scandali per far parlare“.

E ancora ha raccontato dal passato: “Sanremo era la chance della vita. C’era gente che andava a Sanremo e diceva ‘Se non vinco mi ammazzo’. Piero Focaccia mi ha detto così. All’inizio non era così, la canzone usciva e la cantavano anche in Giappone”.

Infine, l’affondo: “Era un fatto globale perché le canzoni venivano scelte da un’editore, non da uno che fa il tabacchino. Avevano dei filtri talmente importanti che la canzone di mer**a non arrivava a Sanremo, invece adesso arrivano soprattutto quelle di mer**a“.

Fonte
Agenzia Dire
www.dire.it

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