Fra le tante iniziative organizzate nella cittร del Marzocco in occasione della ricorrenza del 27 gennaio, giovedรฌ 30 alle 17,30 alla Pieve di San Giovanni Battista si terrร lโincontro con Oleg Mandiฤ e la presentazione del libro di Filippo Boni che racconta la storia vera dellโultimo bambino salvato dai lager nazisti
In occasione delle celebrazioni del giorno della Memoria, il Comune di San Giovanni Valdarno ha organizzato, in collaborazione con enti e associazioni del territorio, un ricco cartellone di iniziative con lโobiettivo di riflettere su quanto รจ accaduto al popolo ebraico, alle minoranze e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazi-fascisti.
Lโintento รจ quello di conservare la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia, affinchรฉ simili eventi non possano piรน accadere.
Dopo lโappuntamento del 23 gennaio a Palomar con “Il gioco di Uri”, una narrazione teatrale per bambini dai 7 agli 11 anni e famiglie, a cura di Chiara Cappelli e Angelo Castaldo, questa sera, lunedรฌ 27 gennaio alle 21,15 al cinema teatro Masaccio, andrร in scena con lo spettacolo โStuck 75190, pezzi inutiliโ, liberamente ispirato al libro โFino a quando la mia stella brillerร โ di Liliana Segre.
Una produzione dellโassociazione culturale Paro Paro a cura del gruppo Amentia Teatro con la regia di Henrj Bartolini e il patrocinio del comune.
Mercoledรฌ 29 gennaio alle 21,30 al circolo Arci Marzocco, casa del popolo sarร invece proiettato il film Schindlerโs list di Steven Spielberg.
L’evento, organizzato dal Circolo Arci con il patrocinio del Comune di San Giovanni Valdarno, rappresenta un’opportunitร unica per rivivere uno dei capolavori del cinema contemporaneo che racconta la drammatica vicenda di Oskar Schindler e dei suoi tentativi di salvare gli ebrei durante l’Olocausto.
Infine evento speciale giovedรฌ 30 gennaio alle 17,30, alla Pieve di San Giovanni Battista, con la partecipazione di Oleg Mandiฤ, l’ultimo bambino sopravvissuto ad Auschwitz.
Durante l’incontro, Oleg condividerร la sua straordinaria testimonianza di vita e il pubblico avrร l’opportunitร di ascoltarlo raccontare la sua storia, emblema della sofferenza e della resilienza di chi ha vissuto l’orrore dei lager nazisti.
Lโevento vedrร anche la presentazione del libro “Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz. La vera storia dellโultimo bambino salvato dai lager nazisti”, scritto da Filippo Boni insieme a Oleg Mandiฤ, edito da Newton Compton Editori. Un racconto potente e commovente che porta alla luce le esperienze di un giovane sopravvissuto e le cicatrici indelebili lasciate dalla Shoah.
“Siamo profondamente onorati โ hanno dichiarato il sindaco Valentina Vadi e lโassessore alla cultura Fabio Franchi โ di poter accogliere a San Giovanni Valdarno Oleg Mandiฤ, l’ultimo bambino ad uscire vivo dal campo di concentramento di Auschwitz.
Siamo grati a Filippo Boni, non solo per aver raccolto e raccontato la straordinaria e dolorosa testimonianza di Oleg, ma anche per aver reso possibile questo momento di memoria.
La forza della testimonianza diretta รจ qualcosa che ci tocca in modo unico e che ci permette di mantenere viva la consapevolezza di una tragedia che ha segnato la storia.
In un mondo segnato da violenza, odio, guerre, e razzismo, รจ piรน che mai necessario ricordare e riflettere su ciรฒ che รจ stato. Come ammoniva Primo Levi: ‘Meditate che questo รจ stato: vi comando queste parole'”.
Ha undici anni Oleg Mandiฤ, quando lโArmata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti. Nato a Suลกac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non รจ ebreo ma prigioniero politico, perchรฉ suo padre e suo nonno, dopo lโoccupazione, si sono uniti ai partigiani.
Ad Auschwitz sperimenta e sopporta lโinimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia piรน nulla.
La morte, nel campo, รจ ovunque: cโรจ chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, giร finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori. Oleg, invece, si salva.
Per caso, per fortuna, forse per destino. Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciรฒ che ha vissuto.
Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera…
โAlle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitz e si abbassรฒ la sbarra con sopra la storica frase: Arbeit macht frei. Sono stato lโultimo prigioniero a uscirne vivoโ.
Un memoir sconvolgente, una storia lunga 80 anni. Sopravvissuto alle atrocitร del lager e agli orrori del dottor Mengele, a 11 anni Oleg รจ uscito da Auschwitz. E da allora ci รจ tornato molte volte: per non dimenticare e per ritrovare un amico perduto.
โHo scritto questo libro per Oleg Mandiฤ โ le parole di Filippo Boni โ l’ultimo bambino uscito vivo da Auschwitz, per i suoi occhi azzurri, per la sua esistenza straordinaria, per come ama sua moglie:
per il modo in cui riesce ancora e guardare il mare dalla terrazza del suo studio, a novantun anni compiuti, nonostante tutto.
Ho scritto questo libro perchรฉ il bambino che lui fu siamo tutti noi. Ho scritto questo libro per parlarti della grandezza di tutte le madri della terra, nei cui grembo si genera la speranza. Giร .
ร soprattutto di speranza che dovrebbe esser fatto, il futuro. Ho scritto questo libro perchรฉ รจ il piรน grande inno all’amore e alla pace che potessi mai scrivere per mia figliaโ.
Lโincontro sarร aperto dai saluti istituzionali del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e moderato da Roberto Vitale, presidente della Fondazione Cinzia Vitale onlus.
Lโiniziativa, a ingresso libero, rappresenta unโopportunitร unica per riflettere sulla memoria storica e sul valore della testimonianza diretta.