AREZZO – Giovedì 1 febbraio ricade la Giornata Nazionale delle Vittime Civili di Guerra. La commemorazione, promossa dall’ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, è stata anticipata dal ritrovamento di una bomba a mano inesplosa della Seconda Guerra Mondiale a pochi metri dalla linea ferroviaria a Pieve a Maiano che ha ribadito l’urgenza di prevedere percorsi di educazione rivolti soprattutto alle giovani generazioni per spiegare la pericolosità di questi residuati bellici e per insegnare come comportarsi in caso di rinvenimento. La Giornata Nazionale delle Vittime Civili di Guerra, in quest’ottica, è di particolare attualità dal momento che nasce come un’occasione per ricordare i drammatici impatti dei conflitti di ieri e di oggi e, allo stesso tempo, le loro conseguenze anche per le successive generazioni.
Il tema degli ordigni inesplosi rientra proprio in questo ambito: l’ANVCG ha reso noto come, dalla Seconda Guerra Mondiale, siano stati ritrovati in tutta Italia oltre 250.000 esplosivi, granate, bombe a mano, colpi d’artiglieria e munizioni, con molti di questi che hanno comportato pericolosi incidenti e mutilazioni. Solo sulle colline aretine tra San Polo e San Severo sono stati rinvenuti nel corso degli anni oltre mille proiettili a rischio di esplosione. L’argomento sarà affrontato in un convegno in programma dalle 9.30 di venerdì 23 febbraio alla Borsa Merci rivolto agli alunni delle scuole superiori e, successivamente, nel progetto “Testimoni di pace” che prenderà il via nel mese di marzo e che proporrà laboratori didattici in classi di ogni grado per educare le giovani generazioni ai valori di pace, memoria e solidarietà. La Giornata Nazionale delle Vittime Civili di Guerra dell’1 febbraio, nel frattempo, sarà celebrata anche con l’illuminazione di blu dei municipi o di altri luoghi simbolici dei diversi Comuni della Provincia di Arezzo per lanciare un comune messaggio di ripudio verso tutti i conflitti e verso le violenze collegate ai conflitti. «“Un ordigno inesploso può sembrare un gioco ma non è uno scherzo” – ricorda Ulisse Domini, presidente provinciale dell’ANVCG, – è lo slogan con cui conduciamo la nostra campagna di informazione e di formazione orientata al ritrovamento di residuati bellici che rappresentano una delle più pericolose eredità di un conflitto perché, anche in tempo di pace, sono un grave rischio per i civili. La bomba a mano emersa dopo ottant’anni a Pieve a Maiano ricorda la stretta attualità della nostra attività orientata verso le giovani generazioni per insegnare “come” riconoscere un ordigno bellico e “cosa” fare in caso di rinvenimento, con la consapevolezza che conoscere un fenomeno è un presupposto fondamentale per l’incolumità propria e degli altri».