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Grazie a vaccinazioni e green pass abbiamo riconquistato un buon grado di libertà?

Walter Ricciardi

Walter Ricciardi

di Stefano Pezzola

Nella lotta contro il Covid in Italia “grazie a vaccinazioni e uso del green pass abbiamo riconquistato un buon grado di libertà. Ora bisogna mantenerla. Siamo prudenti, facciamo tutto ma con la dovuta consapevolezza che il rischio non è tramontato. Invece in molti Paesi c’è la tentazione di accelerare con aperture indiscriminate. La stanchezza di vivere da due anni sotto scacco non dovrebbe indurre ad assumere decisioni che potrebbero far risalire la curva per il terzo anno“.

Così Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista ad un quotidiano nazionale.

La pandemia è ancora presente nel mondo, basta vedere quello che sta succedendo a Hong Kong, dove esiste un sistema sanitario evoluto: 30 mila casi al giorno e non riescono a gestirli” ha ribadito.

Quante bugie possono continuare dire un ministro della Sanità ed il suo fidato consigliere in tempi di pandemia?

Che cosa debbono ancora dire e fare per essere licenziati?

Imprecisioni, verità di comodo, falsità e menzogne.

Ciò che va in scena ogni giorno su quotidiani e televisioni ha veramente dell’incredibile.

Nessun contraddittorio, nessuna domanda incalzante, affermazioni vendute come certezze assolute a conferma di una narrazione dominate di regime che adesso ha veramente stancato.

Qualcuno chiederà conto prima o poi a Walter Riccardi e al suo datore di lavoro – che continua a pontificare e tessere le proprio lodi  – su quanto siano stati irresponsabili e incapaci nel gestire una situazione SI difficile e complicata ma affrontata certo con strumenti del tutto inadeguati.

Qualcuno chiederà finalmente all’uomo-ombra di Speranza, perché andava in tv a dire che le mascherine chirurgiche erano una “psicosi degli italiani”?

Chi ha scelto la strada del lockdown, lo ha attuato o per periodi più brevi, o in modi meno rigidi.

Per di più, le nazioni in cui non è stato attuato nessun lockdown come Svezia e Danimarca se la sono passata decisamente meglio, i numeri sono decisamente dalla loro parte.

Il mirabolante modello italiani di Speranza & Co. è stato definitivamente cestinato: ed infatti mezzo mondo riapre e noi ancora spacciamo come grande conquista di civiltà il decaduto obbligo di mascherarsi all’aperto – che tra l’altro non c’è mai stato – e la ripartenza delle discoteche.

E Walter Ricciardi oggi dichiara che “grazie a vaccinazioni e uso del green pass abbiamo riconquistato un buon grado di libertà?”.

Bufale.

L’amico di merende di Mister paracetamolo e vigile attesa ha sempre snobbato i trattamenti precoci e continua a piangere oltre 300 morti al giorno?

Li stiamo contiamo male l’hai capito o no?

E soprattutto di cure domiciliare non se ne parla proprio dopo 24 mesi di scelte incomprensibili, repressive ed ingiuste.

Onde per cui da questo momento sia gentile parli soltanto titolo personale, non fornisca più previsioni poiché di menagrami che arricchendosi con la psicopandemia auspicano la quinta, sesta e oltre ondata, con conseguenti quattro, cinque e ancora dosi di Comirnaty di Pfizer BioNTech, ce ne sono fin troppi nel nostro Paese.

Ciò che ancora oggi mi sorprende davvero è il fatto che la gente veda apparire qualche pseudo luminare che dice sciocchezze senza citare alcun dato appropriato sulla pandemia e creda ad ogni parola, come se quel camice bianco fosse la sottana del prete nell’alto medioevo.

In realtà non esiste settore più corrotto di quello medico farmaceutico e questo non dovrebbe essere del tutto una sorpresa visto che spesso scoppiano scandali che fanno clamore a lungo.

Eppure la paura è come un rasoio per la memoria già messa a dura prova dall’eccesso di comunicazione completamente vuota di significato, ma usata come cuscinetto per separare i fatti tra di loro e rendere il mondo incomprensibile.

Sveglia!

A questi signori della salute pubblica non frega proprio nulla.

Tanto per rammentare qualche fatto che ci riguarda da vicino ritorniamo nel 1993 quando Duilio Poggiolini era  direttore del sevizio farmaceutico nazionale del Ministero della salute: venne arrestato in base a una serie di accuse riguardanti tangenti finalizzate all’immissione di farmaci inutili sul mercato.

Lo scandalo coinvolse lo stesso Ministero – e il ministro De Lorenzo che se la cavò grazie all’immunità parlamentare – il quale aveva messo in piedi un meccanismo che spingeva le aziende al pagamento di tangenti per ottenere sia l’autorizzazione dei propri farmaci, sia prezzi di vendita “convenienti”.

L’organizzazione coinvolgeva alcuni docenti universitari e clinici che ricevevano una parte del denaro per fornire le proprie consulenze a sostegno di farmaci che erano spesso dannosi oltre ad essere venduti a prezzi esagerati.

Ci ricorda qualche cosa?

Poggiolini finì in carcere e nel 2012 ed è stato condannato a pagare un risarcimento di 5 milioni di euro a fronte di 180 milioni che egli aveva accumulato in vent’ anni di attività.

Era stato addirittura il rappresentante italiano nell’Organizzazione mondiale della sanità per il programma sui farmaci essenziali e pure  presidente della Commissione per i prodotti farmaceutici della Cee.

E vogliamo continuare a credere al consulente del Ministro Speranza?

Beh, contenti Voi.

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