In questa parte della mia Vita ho la vocazione di aiutare, di Dare, e sono, più di prima, un Giver, un Care Giver, un Donatore di Bene.
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Talvolta io le Persone io le Adotto, non sono loro solo vicino, ma cerco di facilitarne un passo avanti, quel salto del cespuglio giudicato strano, arduo, impossibile.
In queste terre di Siena ho adottato un 43enne uomo, nelle paludi di trovare se stesso e di trovare l’equilibrio per essere attrattivo alla Donna.
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Sono quelle situazioni in cui, o ne stai distante, o ti ci butti, e cerchi di aiutare.
Invano gli ho regalato il libro che per me è stato un Basamento di Cemento Armato, che è L’Arte della Felicità, colloqui del Dalai Lama intervistato da uno psicologo. A me è arrivato intorno ai 50 anni, in lingua inglese, e lo leggevo nel bus che da Glendale mi portava in Downtown, Los Angeles. Lo leggevo in modo ripetitivo come i carcerati, negli USA, fanno con la Bibbia. Ogni capitolo, ogni concetto era in me, era la scrittura di quello che pensavo, che sentivo, che tendevo a toccare. Un Libro pieno di sottolineature.
È stato un architrave nel mio rapporto con gli Altri, e con le Donne. Tutto può partire da quel libro.
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Regalare questo libro a chi non è pronto, è come rincorrere una pisciata in mezzo all’oceano.
Impossibile.
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Oggi sabato tra lo stendermi a letto alle 21 per iniettarmi un film per endovena, e auto-darmi un calcio in culo ed uscire, ho scelto la seconda. Devo vivere, devo incrociarmi con Persone. La mia compagna lavorava ed ero solo, ho chiamato il mio Adottato, e l’ho portato nel cuore di Siena a cena.
Cerco di non seguirlo nel suo zigzag mentale di incertezze nel rapporto con la sua donna del momento, l’aspirante Madonna della sua vita. Ho già dato la mia sentenza, non è una Madonna, altro. Ma la sua voglia di rapporto è molta, e questo offusca ogni ragionamento. La Solitudine crea campi magnetici improvvisi, ma spesso incompatibili ed infruttiferi.
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Col mio Adottato, la difficoltà maggiore è distoglierlo dai paradigmi dello stereotipo dell’Uomo, che superficialmente si vorrebbe in un certo modo, tra il Gentile Mellifluo ed il Toro Scatenato. Entrambi non centrano l’Obiettivo Donna.
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Stasera abbiamo avuto un dopo cena da Università Bocconi del Sesso, o meglio, del Rapporto con la Donna. Salutando un amico in un bar è entrato un tipo mingherlino, sui 50, con una T-Shirt provocatoria. L’ho fotografata ed abbiamo iniziato a parlare, subito con massima disinvoltura.
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Dopo meno di 10 minuti dice di aver fatto sino a 5 anni fa la pornostar, alcuni film anche con Rocco Siffredi ed altri nomi del Cicciodromo del Sesso. Tutti all’estero, vive dei diritti su quei film, ora fa il barman per arrivare ad una pensione. Pochi sanno a Siena della sua professione.
Il mio Adottato intervenendo interessatissimo nella conversazione si leccava i baffi ai racconti della pornostar, che devo dire aveva grande maturità, e nonostante quella professione ha distillato la vera essenza della Vita. Quello è un lavoro, un rapporto è un’altra cosa.
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Abbiamo stretto in mezzo l’Adottato in un colloquio per fargli capire a cosa dovesse tendere approcciando una Donna, ma lui si distraeva. Passava una donna sola con vestito attillato che telefonava e si incinghialiva, chiedendo, Come vedete…quella.
Io e la pornostar all’unisono dicevamo, …no…no…non hai capito niente.
Come fare a spiegare la sottigliezza da pennino di china in una immagine cinese necessaria per carezzare la mente di una Donna. La pornostar era totalmente d’accordo con me
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Lunghi minuti a predicare che l’attrezzo non era il mezzo per arrivare alla Donna.
Questo colloquio è stato come quello di Robert de Niro quando parlava al tavolo della Roulette Russa in Vietnam al suo amico in trance da eroina nel film Il Cacciatore. Quando tentava di portarlo via da quel rischio. L’amico, l’attore Christopher Walken, morì con l’unico colpo di pistola sul caricatore.
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La costruzione di uomo è difficile, faticosa.
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L’ultima frase che ho detto, sottoscritta dalla pornostar,
Se vuoi una Donna…sii Donna.
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Il mio Adottato non so se ha capito.
L’Uomo si dimena in una Piscina di Insicurezza,
non capendo le poche semplici bracciate di nuoto che lo separano da una Donna.
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Ecco l’Uomo
Come in uno Specchio
di Eugenio Finardi.
Un capolavoro di arrangiamento,
di un brano diviso in vari momenti,
di un testo a livello superiore,
se l’ascolti con calma ed a occhi chiusi,
potresti emozionarti.
Il titolo evoca il film omonimo di Igmar Bergman,
dove aleggiava la domanda,
Dio e l’Amore sono la stessa cosa?
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Buona Domenica.
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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Viaggiare è fatale al pregiudizio, al bigottismo, ed alla ristrettezza mentale,
e per questi motivi molta della nostra gente ne ha fortemente bisogno.
Vedute ampie, sane, caritatevoli degli uomini e delle cose
non possono essere acquisite
vegetando tutta la propria vita in un piccolo angolo della terra.
Mark TWAIN,1869