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I farmaci/vaccini di richiamo Omicron BA.1 arrivano tra molte domande e dubbi

di Stefano Pezzola

Science è una rivista scientifica pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science, ed è considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico, insieme a Nature.
Il 30 agosto 2022 ha pubblicato un articolo dal titolo “I vaccini di richiamo Omicron stanno arrivando, con molte domande“.
Al seguente link puoi leggere l’articolo in versione integrale:
https://www.science.org/content/article/omicron-booster-shots-are-coming-lots-questions

Anche questo upgrade dei vaccini ha avuto una “autorizzazione all’uso in emergenza”.
L’approvazione in via emergenziale – forse non tutti lo ricordano – è formalmente possibile soltanto se non ci sono cure.
I vaccini Moderna e Pfizer aggiornati alla sottovariante Omicron BA.1 sono già arrivati nel nostro Paese e pronti ad essere proposti agli over 60.
Ma BA.1 non circola più ricorda Science, le sottovarianti BA.4 e BA.5 lo hanno eclissato in primavera.
A giugno, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha chiesto ai produttori di sviluppare un booster specificamente mirato a queste due sottovarianti e sia Moderna che  Pfizer-BioNTech hanno dichiarato di aver presentato dati sui loro vaccini BA.4 / BA.5 alla FDA.
L’amministrazione del presidente Joe Biden ha già ordinato 170 milioni di dosi di tali vaccini.

L’Unione Europea approva invece un booster basato su BA.1 che fa presagire che passeremo a breve ai vaccini BA.4 / BA.5.
Dunque, riassumendo abbiamo acquistato vaccini aggiornati ad una sottovariante che non c’è piu’, vaccini autorizzati in via emergenziale ovvero con l’assunto che non esistano cure mediche.
https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(22)00433-9/fulltext
Nuova frontiera per la cura del COVID-19: il caso degli agenti antinfiammatori” scrive invece la rivista scientifica The Lancet il 25 agosto 2022.
Quindi le cure ci sono e non sono tachipirina e vigile attesa del già Ministro Roberto Speranza che ha dovuto ammettere last minute di non aver mai proibito l’uso di antinfiaimmatori, scaricando di fatto ogni responsabilità sui Medici di Medicina Generale.
Ora, se le cure ci sono e riconosciute a livello scientifico, e si tratta di buone pratiche che riducono la mortalità e diminuiscono del 90% le ospedalizzazioni, come dimostrato da centinaia di studi clinici, le dosi aggiuntive/booster come debbono essere inquadrate giuridicamente?

La copertura dura pochi mesi, è parziale e non funziona rispetto alla priorità dichiarata dal governo di bloccare la diffusione del contagio.
E questo è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti.
Nelle prime due settimane dalla vaccinazione e dopo pochi mesi la protezione immunitaria si negativizza, cioè si abbassa al di sotto del valore soglia di base con suscettibilità ad infettarsi non solo di Covid ma di qualsiasi altra patologia.
Quanti amici e conoscenti vaccinati con ciclo primario e dose booster conoscete che si sono ammalati di Covid-19 durante l’estate?
Ma il vaccino mRNA doveva essere un preparato che poteva fornire una lunga e specifica immunità, oppure no?
In corso di pandemia è stata cambiata la definizione di vaccino in una formula molto più ampia e generica: “un prodotto che iniettato dà una reazione immunitaria” che vuol dire tutto e non vuole dire niente.
Con l’approvazione del nuovo booster del vaccino mRNA aggiornato senza sperimentazione clinica è stata messa una pietra tombale su quella che dovrebbe essere una valutazione oggettiva e accurata di questi farmaci.
Il rischio è che questa modalità di approvazione faccia da apripista alla somministrazione di qualsivoglia sostanza dovessero inventarsi, sempre naturalmente nel nome del bene comune.
Il numero di varianti della proteina Spike è enorme.
Al 3 settembre 2022 cliccando su PDB (Protein Data Bank) e cercando  “SARS-CoV-2 spike variant”  si trovano,  26860 strutture varianti classificate dal Center of Disease Control and Prevention (CDC).
Virus come SARS-CoV-2 si evolvono continuamente quando si verificano cambiamenti nel codice genetico, causati da mutazioni genetiche o ricombinazione virale, durante la replicazione del genoma” riportato da CDC (vedi link sotto):
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/variants/variant classifications.html#anchor_1632158885160
A me pare che forse sia arrivato il momento di esigere risposte alle tantissime domande e dubbi sollevati negli ultimi mesi.

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