di Stefano Pezzola
Se lโinformazione non รจ conoscenza, sono certo che la mancanza di informazione genera ignoranza.
Non ci sono mai state cosรฌ tante informazioni, e probabilmente non ci sono mai state cosรฌ tante informazioni di scarso valore.
Eโ il paradosso in cui viviamo.
Eโ lโetร dโoro del giornalismo, eppure cโรจ una cacofonia di rumori che probabilmente non รจ mai esistita prima.
La stampa nazionale non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando, mi pare abbastanza evidente.
Sotto una valanga ininterrotta di informazioni insignificanti, nessuno sa dove trovare le informazioni che lo interessano davvero.
Certo รจ che per avere in mano la propria vita, dobbiamo controllare la quantitร e il tipo di messaggi a cui siamo esposti.
Orbene oggi ho provato a contare quanti preprint, studio scientifici e report ho provato ad analizzare e raccontare nellโultimo anno.
Provato, talvolta riuscendo a fornire una informazione completa ed esaustiva ed altre commettendo degli errori.
Centinaia di pagine e pagine, probabilmente migliaia.
Alcune con lettura e video sul PC, moltissime cartacee.
Scrivendo mi sono chiesto spesso quale sia il giornale oggi che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioรจ informare o non invece per quello di influenzare in una direzione.
In questo societร dellโinformazione, nessuno pensa.
Una informazione costantemente usata per provocare attenzione, brividi ed eccitazione.
Il risultato รจ una situazione emotiva generale che provoca una sorta di catarsi collettiva.
Invece la democrazia รจ il potere di un popolo informato e noi lโabbiamo dimenticato.
Leggo ed analizzo dati e poi rammento a me stesso che i dati non sono informazioni, le informazioni non sono conoscenza, la conoscenza non รจ comprensione e la comprensione non รจ saggezza.
Oggi il popolo รจ sotto il controllo del politico, mentre a dirla tutta dovrebbe essere il contrario.
Alla gente comune viene inculcato attraverso i Media quello che la colpa della crisi sono gli immigrati, che la responsabilitร della pandemia e dei cinesi e di un pipistrello, che lโaumento delle bollette รจ colpa di Putin, che lo Stato paga, che gli africani rubano il lavoro, che nessuno vuole lavorare nei weekend, che vengono tutti qui in italia, adesso anche gli Ucraini, e che non rispettano le leggi.
Perรฒ, ricordiamo bene โnon c’รจ peggior dittatura di una falsa democraziaโ.
E questo martoriato Paese ha smarrito la democrazia nel momento stesso che ha accettato servilmente una informazione filogovernativa a senso unico, dove il dissenso e il dubbio non sono contemplati e dove i quotidiano ci preservano dalla realtร che altrimenti ci disturberebbe.
I servizi trasmessi in televisione e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono tutti di stampo ideologico.
Le informazioni sono prive di sostanza e quindi sono tossiche, avvelenano il pensiero.
Molti non se ne accorgono oppure per paura o interessi fanno finta di nulla.
Eppure รจ facile verificare che oggi i media si muovono in branchi, come pecore in gregge; non possono spostarsi separatamente.
Per questo, su tutto ciรฒ che viene riportato, leggiamo e ascoltiamo gli stessi resoconti, le stesse notizie.
Ma nulla รจ piรน potente per il tuo futuro che l’essere un raccoglitore di buone idee ed informazioni.
Questo si chiama fare i tuoi compiti a casa.
E a me piace moltissimi fare i compiti a casa.
Non sempre come detto azzecco la soluzione ma quantomeno ci provo, senza presunzione.
Ma se la libertร di espressione significa qualcosa, allora per me significa il diritto di dire alla gente ciรฒ che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
Talvolta cose sconvenienti.
Perchรฉ a fare paura non รจ lโuomo che scrive, ma le tante persone che non riescono piรน ad ascoltare e a comprendere.
Julian Assange ci ricorda che โi media hanno il diritto ed il dovere di pubblicare per informare la collettivitร โ.
Da molti mesi non accetto piรน una dieta caotica di informazioni in cui falso e vero sono confusi e indistinguibili.
Leggo, mi informo e provo a fornirne una lettura.
Tutto qua.
Oggi ho letto un nuovo studio pubblicato su Jama Network redatto dal team del dr. Rickard Ljung (Divisione di uso e informazione, Agenzia svedese per i prodotti medici) dal titolo โVaccinazione SARS-CoV-2 e miocardite in uno studio di coorte nordico su 23 milioni di residentiโ.
Al seguente link รจ possibile scaricare il testo integrale dello studio:
https://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/fullarticle/2791253
Obiettivoย dello studio era quello di valutare i rischi di miocardite e pericardite a seguito della vaccinazione con SARS-CoV-2 per prodotto vaccinale, numero di dose di vaccinazione, sesso ed etร .
Quattro studi di coorte sono stati condotti secondo un protocollo comune e i risultati sono stati combinati utilizzando la meta-analisi.
I partecipanti sono stati 23.122.522 residenti di etร pari o superiore a 12 anni.
Sono stati seguiti dal 27 dicembre 2020 fino al 5 ottobre 2021.
I dati sulle vaccinazioni SARS-CoV-2, le diagnosi ospedaliere di miocardite o pericardite e le covarianti per i partecipanti sono stati ottenuti da registri sanitari nazionali in Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia.
Uno studio approfondito e basato su un gran numero di dati acquisiti.
Il risultato evidenzia che nei 28 giorni successivi alla vaccinazione sono state osservate 1077 casi di miocardite e 1149 casi di pericardite.
I tassi di incidenza della miocardite sono stati di 9,7 per 100 000 persone-anno per i maschi e 4,3 per 100 000 persone-anno per le femmine.
Tra gli individui di etร compresa tra 16 e 24 anni, i tassi di incidenza sono stati piรน elevati ovvero 18,8 per 100 000 persone per i maschi e 4,4 per 100 000 persone per le femmine.
I tassi di incidenza della pericardite sono aumentati con l’etร .
Il rischio di miocardite e pericardite associato alla vaccinazione contro SARS-CoV-2 deve essere bilanciato e valutato con i benefici di questi vaccini.