I vaccino Covid-19 mRNA alterano il ciclo mestruale?

di Stefano Pezzola

Prove emergenti suggeriscono che la vaccinazione COVID-19 ha un impatto sulla durata del ciclo mestruale, ma l’effetto è minore e temporaneo ed EMA avvia una indagine.

Per mesi ci sono state segnalazione di donne che hanno subito una alterazione del ciclo mestruale dopo l’inoculazione del vaccino Comirnaty di Pfizer.

Adesso questa verifica empirica è stata confermata da uno studio.

Molte pazienti che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino hanno rilevato il ritardo nel loro ciclo mestruale, arrivato con qualche giorno o settimana di ritardo.

Alcune sono tornate alla normalità dopo un paio di cicli dopo, quindi il cambiamento è stato solo temporaneo, altre continuano ad avere alterazioni.

Non troviamo alcun cambiamento clinicamente significativo a livello di popolazione nella durata del ciclo mestruale associato alla vaccinazione COVID-19″.

AIFA ha liquidato con poche parole la questione mentre EMA ha preso in seria considerazione tutte le segnalazione ed ha aperto una indagine.

Ad oggi le segnalazioni  – va detto aneddotiche, ovvero senza pretesa di rappresentare un campione statistico significativo – includono principalmente:

Anticipo del ciclo mestruale;

Ritardo del ciclo;

Flusso più abbondante;

Mestruazione più dolorosa.

Sebbene vari sondaggi abbiano suggerito che la vaccinazione COVID-19 potrebbe alterare i cicli mestruali delle donne, soltanto lo studio al seguente link (https://journals.lww.com/greenjournal/Fulltext/9900/Association_Between_Menstrual_Cycle_Length_and.357.asps)  ha al momento affrontato la questione in modo scientifico.

Gli autori, guidati da Alison Edelman dell’Oregon Health and Science University di Portland, negli Stati Uniti, hanno analizzato i dati anonimi di migliaia di donne che hanno regolarmente registrato sul VAERS le alterazioni dei loro cicli mestruali utilizzando un’app di monitoraggio della fertilità chiamata Natural Cycles.

Delle 3.959 donne che hanno partecipato allo studio, 2.403 sono state vaccinate e 1.556 non sono state vaccinate.

La maggior parte ha ricevuto i vaccini Pfizer o Moderna.

Per vedere come la vaccinazione ha influenzato i periodi, i ricercatori hanno analizzato i dati di tre cicli consecutivi prima della vaccinazione e di tre dopo, incluso il ciclo o i cicli in cui è avvenuta la vaccinazione.

Per le donne non vaccinate, i dati sono stati raccolti per sei cicli consecutivi.

La ricerca è stata sponsorizzata dal National Institutes of Health degli Stati Uniti, l’agenzia governativa che supporta la ricerca biomedica) e pubblicata sulla rivista peer reviewed Obstetrics and Gynecology.

Le donne che hanno ricevuto una dose di un vaccino COVID-19 durante un singolo ciclo mestruale hanno avuto un aumento della durata del ciclo – il che significa un tempo più lungo tra il sanguinamento – rispetto alle donne non vaccinate.

Sebbene statisticamente significativa, la variabilità naturale nei cicli delle donne non vaccinate ha fatto sì che molte di loro sperimentassero in modo simile questo tipo di cambiamenti di mese in mese.

Non c’è stata differenza nella proporzione di donne che hanno sperimentato un cambiamento clinicamente significativo nella durata del ciclo di otto giorni o più.

Coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino all’interno dello stesso ciclo mestruale hanno sperimentato un aumento più lungo della durata del ciclo, attorno a 2/6 giorni, anche se il 10% delle donne ha sperimentato una variazione maggiore nella durata del ciclo di otto giorni o più. Questi cambiamenti sono tornati alla normalità durante i cicli successivi, suggerendo per il momento che erano solo temporanei.

Non c’era differenza nel numero di giorni in cui le donne sanguinavano e sono pertanto necessarie ulteriori ricerche per determinare se la vaccinazione COVID-19 influenza caratteristiche come la pesantezza del flusso sanguigno o sintomi come dolore o cambiamenti di umore, hanno detto i ricercatori.

La tempistica dei cicli mestruali delle donne è regolata dalla diafonia chimica tra il cervello e le ovaie, che può essere interrotta dallo stress fisico o emotivo.

La vaccinazione potrebbe contare come un fattore di stress fisico, perché è progettato per innescare una forte risposta immunitaria.

Il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) è stato precedentemente segnalato per influenzare temporaneamente i cicli mestruali, ma non ci sono prove che riduca la fertilità.

Certo è che siamo ancora nel campo delle ipotesi, delle valutazioni sul breve termine.

I cicli mestruali delle donne in genere variano da un mese all’altro e i ricercatori hanno sottolineato che l’aumento osservato era ben all’interno della gamma della normale variabilità.

Il fatto che i periodi delle donne siano tornati alla normalità dopo alcuni cicli suggerisce che questo è stato solo un cambiamento temporaneo , anche se i ricercatori hanno avvertito che non hanno ancora abbastanza dati sui cicli successivi per dirlo con certezza.

I risultati potrebbero anche non essere generalizzabili alla più ampia popolazione statunitense o globale – o alle donne con condizioni di salute di base che influenzano i loro cicli mestruali: le donne in questo studio erano prevalentemente bianche, istruite al college, con indici di massa corporea (BMI) inferiori alla media, e solo quelle con lunghezze del ciclo mestruale costantemente normali sono state scelte per l’analisi.

I ricercatori hanno descritto le loro scoperte come rassicuranti ma che necessitano di approfondite ulteriore ricerche.

Sta di fatto che finalmente la questione è al vaglio dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Il Comitato per la farmacovigilanza Prac dell’agenzia sta esaminando “casi di irregolarità del ciclo mestruale” segnalati dopo la vaccinazione con vaccini anti Covid a mRna.

Sotto la lente degli esperti – spiega l’ente regolatorio Ue – gli alert arrivati su due problematiche in particolare: sanguinamento mestruale pesante (mestruazioni abbondanti) e assenza di mestruazioni (amenorrea), condizioni osservate dopo la somministrazione di Comirnaty di Pfizer/BioNTech e Spikevax di Moderna.

Dopo aver esaminato le evidenze disponibili, il Prac ha deciso di richiedere una valutazione approfondita di tutti i dati disponibili, compresi gli episodi riportati in sistemi di segnalazione spontanea, le sperimentazioni cliniche e la letteratura pubblicata“.

E dire che i nostri quotidiani nazionale soltanto nel mese di luglio 2021 in risposta a dubbi  perplessità di eventuali problemi di fertilità connessi alla vaccinazione mRNA titolavano all’unisono ed in modo perentorio “Cosa c’entra il vaccino con il ciclo mestruale”.

Non abbiamo mai avuto tante informazioni come adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede davvero.

Forse perché l’informazione spesso non è conoscenza.

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