Dieci anni fa, Autismo Arezzo ha acceso una scintilla. Oggi quella scintilla è diventata una luce che illumina strade, crea legami, abbatte muri e apre opportunità. Ma non basta.
Per noi, il 2 aprile non è una semplice celebrazione. È un giorno di resistenza civile e di mobilitazione dell’intera comunità.
Le persone con autismo e le loro famiglie esistono, lottano, vivono e chiedono riconoscimento. Non cercano favori, ma rivendicano diritti. Non compassione, ma dignità e partecipazione.
Non possiamo più accettare che l’inclusione sia solo un principio sulla carta. I diritti all’istruzione, alla salute, al lavoro e a una vita indipendente non devono essere percorsi a ostacoli.
In questi anni, il nostro impegno si è tradotto in azioni: spazi di crescita, progetti per l’autonomia, sostegno alle famiglie.
Abbiamo costruito reti con realtà come Associazione Crescere, ToscanAbile, Fondazione Riconoscersi e molte altre, nella convinzione che solo unendo le forze si genera vero cambiamento.
Oggi lanciamo un messaggio chiaro: serve un patto comune per migliorare i servizi, condividere progettualità e creare punti di riferimento reali per tutta la città. Ci rivolgiamo a tutti associazioni, scuole, istituzioni e mondo produttivo: uniamo risorse e competenze per costruire opportunità di vita per le persone fragili.
Le politiche sociali devono essere al centro dell’agenda pubblica.
Agli imprenditori chiediamo di avere coraggio ed investire nell’integrazione. L’ingresso nel mondo del lavoro di una persona con disabilità non è un atto di generosità, ma un’opportunità per tutti.
Alle scuole chiediamo un impegno ancora maggiore nel formare il personale, creando percorsi per preparare alla vita, al lavoro, alla socialità.
Servono educatori qualificati, strumenti adeguati e un cambio di paradigma centrato sui bisogni reali degli studenti con autismo. Alle istituzioni diciamo che è tempo di passare dalle parole ai fatti e noi siamo pronti a prenderci le responsabilità che spettano alle famiglie.
Infine, ci rivolgiamo alla comunità aretina: un gesto, un’attenzione, un momento di ascolto possono fare la differenza nella vita di una persona fragile e della sua famiglia.
Dieci anni di Autismo Arezzo in dieci parole per un futuro da costruire insieme
- Coraggio – per abbattere i muri dell’indifferenza.
- Tenacia – perché il cambiamento non è immediato, ma va perseguito con costanza.
- Ascolto – perché senza comprendere non si può includere.
- Inclusione – perché nessuno deve restare indietro.
- Dignità – perché l’autismo non è un limite, ma una forma di diversità.
- Autonomia – per costruire percorsi di vita indipendente.
- Creatività – per trovare soluzioni nuove a vecchi problemi.
- Solidarietà – perché nessuno deve affrontare questa strada da solo.
- Affetto – perché ogni azione nasce dall’amore per il prossimo.
- Visione – perché vogliamo guardare avanti con speranza e concretezza.
E la parola che aggiungiamo per il 2025 è Futuro. Perché il domani si costruisce oggi, insieme.
Autismo Arezzo Associazione di Volontariato
Sede operativa – Via Ticino 6/8
Sede legale – Via Duccio da Boninsegna 8
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