Un’opera d’arte lasciata tra i rifiuti, un simbolo di cultura e bellezza trasformato in rottame tra detriti e ferraglia. È questa la fine ingloriosa del Cavallo della Croce dell’artista messicano Gustavo Aceves, donato alla città dopo la mostra Lapidarium. Una scultura che il sindaco Ghinelli celebrava con parole altisonanti.
Eppure, oggi, proprio quell’opera che ha arricchito il patrimonio artistico della città giace abbandonata in una discarica a cielo aperto, all’interno dell’area dell’Ufficio Manutenzione del Comune. La segnalazione è emersa attraverso un gruppo social cittadino, dove cittadini indignati hanno condiviso immagini che mostrano il degrado in cui versa la statua. Da quanto si apprende, l’opera si trova in questo stato da tempo, segno evidente della totale disattenzione da parte dell’amministrazione comunale.
Troviamo inaccettabile che un dono così prezioso venga trattato con tale superficialità. Il Cavallo della Croce merita una collocazione degna: una piazza, un giardino, una rotonda, un luogo pubblico dove possa essere valorizzato e ammirato.
Non ci convince la spiegazione fornita dal direttore della Fondazione Guido d’Arezzo, secondo cui, dopo la donazione, il cavallo sarebbe stato smontato e solo ora rimontato per essere spedito ad Agrigento, Capitale della Cultura 2025, dove sarà esposto temporaneamente. Di norma, le opere d’arte vengono spedite smontate per ragioni logistiche. In ogni caso, contestiamo il fatto che, dal 2019 a oggi, questa preziosa opera sia rimasta dimenticata in qualche magazzino, perdendo una grande occasione di riqualificazione artistica per la città.
Nel prossimo Consiglio Comunale, con i consiglieri Alessandro Caneschi e Giovanni Donati chiederemo spiegazioni su questa vicenda, affinché venga fatta chiarezza e si trovino soluzioni concrete per restituire dignità alla scultura e alla città stessa. Perché la cultura non si celebra solo con le parole, ma con i fatti.
Andrea Gallorini-Segreteria Comunale PD delega cultura