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Il Consiglio Comunale di Arezzo del 14 marzo

Si è tenuto il Consiglio Comunale, convocato dal presidente Luca Stella, con all’ordine del giorno 18 fra mozioni e atti di indirizzo. Di seguito i punti trattati.

 

Atto di indirizzo del consigliere comunale Michele Menchetti per impegnare sindaco e giunta a una valutazione di fattibilità, coinvolgendo anche gli ordini professionali o i cittadini tramite un concorso di idee, finalizzata a un progetto d’impianto comunale, privo di barriere architettoniche, destinato al minigolf. “Pensiamo a una gestione affidata a terzi tramite un bando pubblico e a uno spazio dotato di punto ristoro, bagni, sala ricreativa, parcheggio.

 

I manufatti potrebbero essere costruiti facendo ricorso a materiali riciclabili e alla bioedilizia. Per le sue dimensioni l’impianto potrebbe trovare collocazione in varie parti della città ed essere l’occasione per individuarne una specifica da riqualificare. Viene subito in mente il Pionta, in particolare la parte prossima all’entrata di via Duomo Vecchio, già utilizzata peraltro per il progetto Sport e Salute.

 

Credo che una novità del genere, anche per la natura fortemente aggregativa di questo sport, intercetterebbe, se l’investimento fosse eccessivo per le casse comunali, finanziamenti regionali o europei”. L’atto emendato dal consigliere comunale Roberto Cucciniello è stato approvato con 26 voti favorevoli e 3 astenuti.

 

Atto di indirizzo di Fratelli d’Italia per rendere disponibili, in collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo, per la celebrazione di matrimoni e la costituzione di unioni civili, i locali nella sua disponibilità quali la Fortezza Medicea e, se possibile, il Teatro Petrarca e di procedere alla predisposizione e all’approvazione di un apposito “avviso pubblico esplorativo” attraverso il quale l’amministrazione comunale verifichi la disponibilità dei proprietari o di coloro che dispongono di ville, agriturismi, strutture ricettive, ristoranti ed edifici di particolare pregio storico, architettonico, ambientale, artistico o turistico, a concedere tali locali al Comune per la durata di un anno, tacitamente rinnovabile ogni 12 mesi salvo disdetta da comunicare con almeno tre mesi di preavviso.

 

Uno specifico disciplinare è chiamato a regolare le rispettive obbligazioni e i costi da sostenere per i contraenti e per le future coppie celebranti. “Il Comune di Arezzo – ha spiegato il consigliere comunale Renato Viscovo – ha già istituito uffici separati di stato civile per i matrimoni, consentendo l’utilizzo di ambienti quali il Consiglio Comunale, il chiostro di palazzo comunale, le sale del palazzo di Fraternita.

 

La strada è tracciata e dunque perché non comprendervi il Teatro Petrarca se ce ne fossero le condizioni e la Fortezza Medicea o siti incorniciati in contesti storicamente e culturalmente affascinanti e prestigiosi?”.

 

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato che il Teatro Petrarca non è di proprietà dell’amministrazione comunale, che ne può fruire sulla base di una convenzione stipulata proprio con i proprietari e per attività specifiche e determinate. “Su quanto non contemplato, come lo svolgimento di un matrimonio, il Comune non può prendere impegni”. Francesco Lucacci ha ricordato che “in effetti sul Petrarca, il dispositivo dell’atto è scritto in una formula possibilista che tiene conto di eventuali vincoli esistenti”.

 

Donato Caporali ha chiesto con un emendamento che l’uso della Fortezza Medicea “in occasione di una celebrazione non sia a uso esclusivo. Non si può pensare in tale circostanza di chiudere l’intero edificio”. Renato Viscovo ha accolto la modifica e l’atto di indirizzo è stato approvato con 27 voti favorevoli.

 

Atto di indirizzo di Partito democratico e Arezzo 2020 su Villa Severi con il quale hanno chiesto a sindaco e giunta di non mettere a bando l’area sportiva per permettere ai cittadini di continuare a fruirne gratuitamente e di intervenire con opere migliorative e con la realizzazione di un’area inclusiva dotata di giochi e zona pic-in per famiglie e bambini. “Villa Severi – ha dichiarato il consigliere comunale Giovanni Donati – è uno dei parchi più grandi della città.

 

Con i suoi circa 8 ettari viene frequentato giornalmente da tantissime persone per una passeggiata, per trascorrere un po’ di tempo libero immersi nella natura, per svolgere attività fisica all’aperto vista la presenza di percorsi ciclabili e pedonali, di un’area per i cani, del campo da bocce, di un’area per spettacoli all’aperto. Senza dimenticare i locali per i giovani e il centro di aggregazione sociale con oltre 500 tesserati di ogni età.

 

In questo quadro, certamente molto ricco, s’inseriscono, liberamente accessibili, un parcheggio sterrato, un campo da basket e uno da calcio che ha fatto la storia del calcio amatoriale della città e che è utilizzato dagli scout per le loro attività.

 

Chiediamo dunque che per la ‘parte sportiva’ resti immutata la modalità di fruizione, sostanzialmente consolidatasi nel tempo come abitudine quotidiana e che semmai il Comune metta mano alle proprie risorse per ricostituire un’area ludica degna di questo nome, sostituendo gli attuali giochi usurati e pensando a un ulteriore spazio limitrofo dove le famiglie possano riunirsi per una scampagnata praticamente in città.

 

Chiediamo tutto questo insieme a 2.000 cittadini che hanno proceduto a raccogliere altrettante firme”. Anche per Francesco Romizi “questo atto non deve essere visto come ‘di parte’. Vi chiediamo di votare un’idea di Villa Severi inteso come laboratorio sociale dove si è creata una comunità che ha permesso a questo luogo di mantenersi pacifico e autentico.

 

Altrimenti andremmo a snaturare una micro-comunità che presidia un parco che mai è stato oggetto di eventi di cronaca o di criminalità come accade per altre zone. Dunque, non toccatelo e ascoltate chi lo vive”.

 

“Intanto, lunedì – ha ricordato il vicesindaco Lucia Tanti – incontreremo di nuovo il comitato e i cittadini. Sul tema del parcheggio, sottolineo innanzitutto come questo sia a oggi urbanisticamente compreso in un’unica area a destinazione sportiva. Perciò abbiamo dato mandato agli uffici di mettere ordine a questo aspetto, per perimetrare una zona da sempre utilizzata per la sosta e destinarla formalmente a questa.

 

Dunque, la richiesta dei cittadini di non perdere il parcheggio non solo viene accolta ma anche esattamente definita. Analogamente, per l’area sportiva terremo conto dei sentimenti e delle posizioni del centro di aggregazione sociale. Rifletteremo su come procedere, non conosco ancora il risultato che otterremo da questa interlocuzione ma sarà una scelta condivisa”.

 

L’assessore Federico Scapecchi: “devo precisare che l’utilizzo gratuito dei campi da calcio e da basket è una prassi tollerata: si tratta infatti di impianti a gestione diretta dell’amministrazione comunale che prevedono il pagamento di una modica tariffa, oggi corrisposta da due società sportive che di sera beneficiano dell’illuminazione pubblica e degli spogliatoi, che peraltro sono di proprietà della provincia.

 

Dire che è tutto libero non è esatto, ribadisco che è tollerato l’uso di giorno a fini ludici ed è giusto così. Vi pongo poi alcune domande: a oggi il campo da calcio versa nelle condizioni migliori? Non credo.

 

Ci sono i servizi adeguati? Non credo. La mia idea di partenza, dunque, è quella di valorizzarlo, coerentemente peraltro con le previsioni degli strumenti di pianificazione urbanistica approvati nel 2020 quando non ci furono opposizioni a questa previsione. E in merito al ‘famigerato’ gestore, non è che stiamo parlando di un padrone ma, appunto, di un gestore.

 

Non si privatizza alcunché”. Roberto Cucciniello ha proposto “di ritirare l’atto e riproporlo una volta che saranno approfonditi tutti i temi anche grazie al confronto con il comitato”. L’atto di indirizzo è stato votato e ha ottenuto 11 voti favorevoli, 14 contrari e 4 astenuti.

 

Atto di indirizzo del Pd presentato dal consigliere Donato Caporali per impegnare sindaco e giunta a realizzare almeno un’area verde gioco-attrezzata per frazione del territorio e quartiere/zona periferica comunale o a procedere a restyling e manutenzione delle aree presenti, garantendo alle stesse adeguata illuminazione, irrigazione e ombreggiatura con essenze forestali autoctone e la presenza di un’area cani.

 

“Soprattutto negli ultimi tre anni nelle frazioni del territorio, dove vivono il 40% degli aretini, molti esercizi commerciali e sportelli bancari sono stati oggetto di chiusura, i servizi postali hanno visto una contrazione dei giorni e degli orari di apertura, i centri di aggregazione sociale, i circoli e le sagre stesse, da sempre luoghi di presidio e animazione. hanno ridotto o sospeso le attività.

 

Al fine di garantire un riequilibrio di servizi, se pur parziale, e un’adeguata equità e parità di trattamento con i cittadini residenti in centro, riteniamo necessario che l’amministrazione comunale assicuri decoro e servizi alle aree verdi sopra ricordate”. L’atto di indirizzo è stato votato e ha ottenuto 10 voti favorevoli, 13 contrari e 4 astenuti.

 

Atto di indirizzo del Pd illustrato da Andrea Gallorini per impegnare il sindaco a individuare un idoneo spazio pubblico da intitolare ad Aroldo Rossi. “Una scelta toponomastica, dopo tanto tempo, che restituirebbe il giusto valore all’impegno e al sacrificio di Aroldo Rossi, rinnovando contestualmente il sentimento di gratitudine della comunità aretina per quanti offrirono la vita per la libertà e la democrazia”.

 

Aroldo Rossi fu catturato e ucciso nel carcere di Arezzo insieme ai fratelli Tani, Sante e Giuseppe. Sante Tani è stato decorato con la medaglia d’oro al valor militare e a lui sono state intitolate ad Arezzo una strada e una scuola. Don Giuseppe Tani è ricordato dalla diocesi di Arezzo e dalla chiesa di Anghiari. “Ad Aroldo, antifascista della prima ora, attivo nella guerra partigiana fin dal novembre 1943, è stato finora negato un degno riconoscimento, anche di natura simbolica”. L’atto di indirizzo è stato approvato all’unanimità.

 

Atto di indirizzo del gruppo consiliare Ora Ghinelli 2025 presentato dal capogruppo Simon Pietro Palazzo per intitolare a suor Gabriella Thevenin l’attuale piazza Santa Maria in Gradi. “Nel 2023 ricorrevano i 200 anni dalla nascita della religiosa, avvenuta in Francia. Suor Gabriella morì poi ad Arezzo nel 1889.

 

Le tracce della sua opera sono ancora oggi realtà importantissime: l’asilo Aliotti fondato nel 1861 in una città dove mancava una scuola del genere che assunse subito valore psico-pedagogico e funzione di sicurezza per i bambini ospitati, l’orfanotrofio creato nel 1870 per bambine e ragazze a cui donò le ingenti sostanze familiari e che le venne intitolato nel 1935.

 

In mezzo, nel 1864 suor Gabriella fondò una scuola elementare, una scuola per adulti e una scuola di tessitura per insegnare alle orfane e alle ragazze povere un mestiere con cui mantenersi. La sua attività ha ruotato attorno a Santa Maria in Gradi e alla piazza che divenne il cuore pulsante della carità aretina, dell’assistenza ai più fragili e vulnerabili.

 

Chiediamo per tutto questo che l’attuale piazza Santa Maria in Gradi cambi intitolazione in ‘Piazza Suor Gabriella Thevenin, già Piazza Santa Maria in Gradi’. L’unico cittadino ivi residente che sarebbe interessato da questa variazione toponomastica anche per motivi amministrativo-anagrafici, da noi contattato non ha manifestato opposizione”.

 

L’atto di indirizzo è stato approvato all’unanimità dopo l’accoglimento dell’emendamento accettato da tutti i gruppi consiliari con il quale si determina che all’intitolazione a Suor Gabriella Thevenin sia destinata una nuova via o piazza.

Uff. Stampa Comune di Arezzo

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