Il forno crematorio di Arezzo è fermo dal 20 dicembre scorso

Grave disagio per le famiglie

Il forno crematorio di Arezzo, fermo ormai dal 20 dicembre scorso, continua a essere un problema irrisolto per la città e la provincia. Nonostante i tentativi di riparazione il servizio non è ancora stato ripristinato e la data di riattivazione, inizialmente prevista per il 25 gennaio, è stata ulteriormente posticipata al 3 febbraio, come riportato sul sito della società Multiservizi.

La situazione attuale, già di per sé delicata, si traduce in un grave disagio per le famiglie che si trovano a dover gestire momenti di dolore in condizioni rese ancor più difficili dalla mancanza di un servizio essenziale.

Molti cittadini sono costretti a rivolgersi a strutture in altre città, come Siena, Grosseto, Firenze e, in alcuni casi, persino Cesena.

Questo comporta un aumento significativo delle spese, tra tariffe maggiorate per i non residenti e costi di trasporto, aggravando ulteriormente la sofferenza delle famiglie coinvolte.

Il forno crematorio di Arezzo non serve solo il comune capoluogo, ma tutta il territorio provinciale. La sua prolungata indisponibilità crea quindi un impatto significativo, generando disagi che potevano e dovevano essere evitati.

A fine dicembre i consiglieri comunali del Partito Democratico Andrea Gallorini e Donato Caporali avevano sollevato il problema con una nota, chiedendo chiarezza e interventi rapidi. “È lecito domandarsi – dichiarano i consiglieri – se il blocco del forno fosse evitabile e a questo punto se la ditta incaricata sia davvero la più idonea a gestire un servizio così essenziale”.

“Il nostro auspicio – affermano i consiglieri – è che si ponga fine al grave disservizio quanto prima. È spiacevole constatare che, nelle varie comunicazioni pubbliche, né la Multiservizi né il Comune abbiano ritenuto opportuno scusarsi con i cittadini per il disagio arrecato.

Al contrario, a partire dal 1° gennaio, si è deciso di aumentare le tariffe del 7% per tumulazione, inumazione e cremazione (quando quest’ultimo servizio sarà riattivato). Una scelta che riteniamo del tutto inopportuna, considerando che i costi sono aumentati a fronte di una gestione la cui qualità non è certamente migliorata.”

Andrea Gallorini e Donato Caporali-consiglieri comunali Partito Democratico

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