La nota della Conferenza delle Donne Democratiche di Arezzo condivisa in seguito alla notizia che il Generale Roberto Vannacci sarà ad Arezzo per presentare il suo libro, “Il Mondo al Contrario“.
«Non ci voleva un Generale in cerca di visibilità per sapere che “le donne non sono come gli uomini”.
Lo sappiamo bene e da tempo. Ma a noi la differenza tra uomini e donne non fa paura, bensì la consideriamo una grande ricchezza, il cui riconoscimento e valorizzazione migliora la vita di ognuno/a e di tutta la comunità.
Un Generale dovrebbe quantomeno conoscere la realtà, ma evidentemente Vannacci o vive su Marte o fa finta di non sapere.
“Il mondo al contrario” è una offesa alla libertà delle persone, in particolare contro i diritti faticosamente conquistati da noi donne in decenni di lotte.
In particolare Vannacci se la prende con “le femministe” che definisce “moderne fattucchiere” ribadendo che “le donne non sono come gli uomini”, cosa che sappiamo bene e che consideriamo un valore. Le differenze, tutte le differenze, non sono un ostacolo ma costituiscono una grande ricchezza per l’umanità tutta. Sono le differenze che nutrono la curiosità, la ricerca, la consapevolezza e la bellezza della complessità del mondo e del vivere.
Il contrario di “differenza” è “pensiero unico”. La democrazia è il riconoscimento ed il governo delle differenze. Le dittature sono invece il luogo del pensiero unico e del modello unico di concepire e praticare la vita, le relazioni, l’affettività.
Vannacci definisce le femministe “moderne fattucchiere”, evocando le migliaia di donne che nel Medioevo sono state bruciate vive, perché considerate “streghe” , dimentica che questo accadeva unicamente perché erano donne la cui conoscenza della natura e dei poteri curativi delle erbe le rendeva potenti e temute, oltre che capaci di aiutare la nascita delle nuove vite e quindi con ancora più potere: quello della vita sulla morte. Da sempre infatti il “potere delle donne” fa paura perché produce cambiamento proprio nei rapporti di potere.
Proprio il potere delle donne ed il potere sulle donne sembra essere l’ossessione di Vannacci. Non a caso proprio secondo un atavico modo di pensare esorcizza questa paura sottolineando con il nome “batacchio” (ripetuto molte volte) l’organo genitale maschile. “Batacchio” uguale a potenza, comando, controllo sulle e delle donne.
Forse non è un caso che questa pubblicazione è uscita nell’estate del 2023, stagione in cui i casi di violenza sessuale e di femminicidio sono stati tanti.
Noi donne parliamo di affettività, di educazione sessuale, di amore e rispetto, Vannacci invece esalta la parola “batacchio” con riferimento all’organo genitale maschile: basta solo questo per capire con chi abbiamo a che fare e quale sia la sua idea di donna.
Vannacci accusa le donne della denatalità, facendo finta di non sapere (o forse è così ignorante e non sa davvero, ma allora perché parla?) come dicono tutte le ricerche e statistiche, che il calo della natalità è dovuto agli stipendi troppo bassi e all’aumento del costo della vita, alla precarietà del lavoro, alla mancanza di servizi quali nidi e progettualità a sostegno delle persone anziane.
Se non fa finta e davvero non sa quali sono i problemi delle giovani famiglie che vorrebbero figli ma non li fanno per paura del futuro o per avere sulle spalle genitori anziani e talvolta non autosufficienti, allora Vannacci ha vissuto e vive come un extraterrestre, fuori dalla realtà.
Arezzo è una città ed una provincia che è cresciuta economicamente e socialmente proprio grazie all’occupazione femminile, che con il tessile abbigliamento ed in particolare con la Lebole ha cambiato il volto alla città, che è stata anche tra le prime, agli inizi del 1960, ad istituire gli asili nido che sono stati e sono per prima cosa servizi educativi per i bambini e per la loro crescita, ma anche servizi a sostegno delle famiglia.
Arezzo è una città libera dove ci sono donne libere che dirigono Associazioni datoriali e sindacali, donne con ruoli politici ed amministrativi importanti. Donne: non fattucchiere. Se ne faccia una ragione!
Lei sarà ad Arezzo nei prossimi giorni, sicuramente ci saranno curiosi a sentirla, ma il suo messaggio maschilista, volgare e violento non attecchirà. La consapevolezza delle donne aretine e della gran parte degli uomini è molto più forte delle sue malsane idee».