Il pittore valdarnese Mauro Capitani dona un’opera al Piccolomuseo di Fighille

Il Piccolomuseo di Fighille si arricchisce di una nuova opera. Sabato 25 gennaio 2025, alle ore 16, a Fighille di Citerna (PG) ci sarà la cerimonia di donazione del dipinto di Mauro Capitani dal titolo “Gabbiani (su nel cielo aperto)”, un olio su tela inedito realizzato dal maestro valdarnese appositamente per il museo d’arte contemporanea al confine tra Umbria e Toscana.

L’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco Fighille, sarà presentata dal giornalista culturale e curatore Marco Botti. Per tutto il pomeriggio si potranno visitare gratuitamente sia la Dogana Pontificia, sia Palazzo Tani.

Siamo felici di svelare al pubblico questa importante donazione, che va ad arricchire la collezione del Piccolomuseo – dichiara la Pro Loco.L’opera ha come soggetto i gabbiani in volo, uno dei più amati e significativi del maestro, nonché una delle tematiche che lo hanno reso celebre durante la sua lunga e prestigiosa carriera”.

Inaugurato nel 2002 nella ex Dogana Pontificia al confine tra Granducato di Toscana e Stato della Chiesa, il Piccolomuseo ha ampliato la sua offerta nel 2024 grazie al recupero del vicino Palazzo Tani che, secondo la tradizione, nell’Ottocento era un covo di contrabbandieri a breve distanza dalla sede daziaria papalina.

I due edifici oggi formano assieme un polo espositivo consacrato all’arte contemporanea, nel rispetto della storia del luogo, che di anno in anno cresce grazie alle opere vincitrici dello storico concorso di pittura nazionale “Fighille Arte” e alle donazioni di importanti maestri italiani.  

“Dopo la visita a Palazzo Tani dei mesi scorsi, il maestro Capitani ha talmente apprezzato la nostra iniziativa museale e lo spirito con cui è nata, da voler essere presente con un suo dipinto. Per la nostra istituzione – conclude la Pro Loco – è un grande onore accoglierlo”.

La cerimonia di donazione di sabato 26 gennaio sarà l’occasione per presentare anche il nuovo logo della ex Dogana Pontificia e ammirare i nuovi allestimenti del Piccolomuseo con quadri tratti dalla collezione permanente, che rimarranno visibili fino al prossimo 13 aprile.

Biografia

Mauro Capitani è nato nel 1949 a San Giovanni Valdarno, ma vive a Terranuova Bracciolini. Dopo gli studi in Scenografia, si laurea con una tesi in storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La prima personale è del 1967 e dal 1970 espone con continuità, affiancando la carriera artistica a quella di docente.

Gli anni Settanta sono forieri di successi. Nel 1978 conosce Mino Maccari, che lo incoraggia nell’arte incisoria e lo presenta nello stesso anno nel catalogo di una personale a Roma.

Gli anni Ottanta e Novanta consacrano l’arte di Capitani e portano le sue opere in collezioni di tutto il mondo. La preparazione tecnica e intellettuale permette all’artista di affrontare nel tempo cicli e temi diversi, che trovano ampi consensi e sono protagonisti di rilevanti esposizioni. Vivo anche l’interesse per il sacro, espresso con tele e dipinti parietali per alcune chiese italiane.

Il nuovo Millennio è scandito da mostre e pubblicazioni che ribadiscono il ruolo di primo piano della pittura di Capitani nel panorama nazionale. Nel 2004 esce la monografia “Mauro Capitani. Sulle rotte del mio tempo”, curata da Giovanni Faccenda, che è il suo primo catalogo generale.

Nel 2013 il prestigioso Catalogo dell’Arte Moderna Italiana Mondadori gli dedica la copertina dell’annuario. Nel 2017 esce “Mauro Capitani. Cinquant’anni di Pittura”, monumentale secondo catalogo generale, a cura di Giammarco Puntelli, che riassume, assieme alla mostra ospitata a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, mezzo secolo di carriera.

Riconosciuto dalla critica come uno dei migliori “coloristi” italiani viventi, il pittore valdarnese è un profondo e fine conoscitore della pittura del secondo Novecento, grazie alla frequentazione di influenti maestri, importanti anche per lo sviluppo del suo inconfondibile stile.

Mauro Capitani è presidente della Fondazione Mauro e Nuccia Capitani ETS, nata come omaggio alla moglie scomparsa, con l’obiettivo di promuovere la cultura tra le nuove generazioni e diffondere la concezione di un’arte aperta e fruibile a tutti, come esempio di valori, energia e sogni che si manifestano con le immagini. 

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