Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso parte, venerdรฌ 21, presso il monastero di Camaldoli (Arezzo), al convegno per gli 80 anni del codice di Camaldoli, organizzato dalla Cei, dalla Comunitร di Camaldoli, da Camaldoli cultura e da Toscana Oggi.
Prima del convegno Luca Santini, nella doppia veste di presidente del parco nazionale delle Foreste casentinesi, entro il cui territorio ricade il monastero, e di Federparchi, รจ stato ricevuto per un breve incontro privato.
Santini ha voluto fare un omaggio speciale al Capo dello Stato, regalando una copia del libro โOttantunoโ del fotografo Isacco Emiliani, che ha immortalato di notte ottantuno alberi monumentali, per la gran parte nel Parco nazionale, compreso il maestoso castagno Miraglia che, in localitร Metaleto, ha accolto lโatterraggio dellโelicottero del Presidente della Repubblica.
Ad accogliere Mattarella allโinterno del monastero cโera il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. Allโesterno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il sindaco di Poppi Carlo Toni e il presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri.
Per il Segretario di Stato รจ necessario โaumentare i luoghi di incontro, di formazione, le occasioni di riflessione comune non solo sui temi civili e sociali, ma anche su quelli della fede: sia nella forma ecclesiale (il Sinodo in corso, voluto da Papa Francesco, ne รจ unโespressione); sia nella forma laicale, attraverso un autonomo e responsabile esercizio di laicitร del credenteโ. Un vero e proprio ritorno alla โpartecipazione alla crescita democratica della societร civile e delle istituzioniโ, che โha oggi bisogno di donne e di uomini cristiani, consapevoli della loro fede, che testimonino, in ogni ambito del vivere comune, la loro ispirazione, i valori e i comportamenti che la loro fede continua a fermentare, senza i quali questa societร non sarร migliore. Lโindividualismo esasperato di oggi non restituisce alle persone la libertร sperata, la felicitร cercata, bensรฌ il consumo di sรฉ stessi. Abbiamo bisogno di recuperare la passione dellโaltro, il riconoscimento dellโaltro, lโaccoglienza dellโaltroโ.
Un lavoro dai tempi lunghi e incerti. โMa il Regno dei cieli โ rassicura Parolin โ non ha i nostri tempi. Il campo su cui cade il seme รจ il cuore di ognuno. Noi siamo gettati nel campo della storia, lievito nella pasta, grano accanto alla zizzania. Solo Dio sa come il suo Spirito scende su ognuno di noi, su ogni storia umana, su ogni volto. Il Regno dei cieli cresce invisibilmente nella storia umana, lร dove vivono il desiderio della piena dignitร umana; lโamore per la libertร dei singoli e dei popoli, attraverso il diritto e la giustizia; la compassione per gli altri, che รจ giร la nostalgia di Dioโ.
