Il progetto di Matilde Bigiarini per i nonni delle RSA del Casentino

Madre e figlia insieme per donare musica e delle favole per pensare, ai nonni delle RSA del Casentino, tra solidarietà e ricordo.

Loro sono Matilde Bigiarini, l’ideatrice del progetto e la mamma Rossana Farini che ha sostenuto il desiderio della figlia proponendo il progetto delle favole per pensare.

Era un giorno di gennaio di 14 anni fa, ero appena rientrata a scuola dalle vacanze di Natale e aspettavo come sempre che mia nonna Giovanna venisse a prendermi a scuola.

In qualche modo la sto ancora aspettando. Sono fortunata ad avere ancora gli altri tre nonni Elsa, Franco e Roberto accanto a me, che mi sostengono e mi aiutano con la loro forza, ma quella scomparsa improvvisa è stata per me un trauma.

Ma è stato anche grazie a quel dolore che ho capito quanta importanza abbiano i nonni nella nostra vita. Sono la fonte della nostra ispirazione, sono le nostre radici, la fonte dei nostri valori e sono anche la fonte dei racconti grazie ai quali cresciamo in sintonia con i nostri antenati.

Per questo ho deciso di donare qualcosa a tutti i nonni attraverso questo piccolissimo gesto di amore”.

La casentinese Matilde Bigiarini ha venti anni e frequenta il secondo anno del Conservatorio dell’Emilia-Romagna Maderna Lettimi dove studia clarinetto.

La sua grande passione è la musica, nata alle medie di Poppi con il corso musicale e poi andata avanti nel tempo con il Liceo Musicale di Arezzo.

Per gli impegni legati al corso universitario, Matilde torna in Casentino solo in corrispondenza delle festività e quest’anno ha deciso di fare qualcosa in ricordo della nonna scomparsa, ma anche per dimostrare la sua riconoscenza ai nonni del suo territorio e ai suoi tre nonni che ogni giorno la ispirano e la sostengono.

Questo periodo per molte persone anziane è quello più duro da vivere. Per questo ho pensato di portare un piccolo regalo ai nonni delle RSA, per dire loro che non sono soli, per portare parole nuove, per riflettere insieme sulle cose importanti della vita e per farsi cullare dalla musica. Ho chiesto un aiuto a mia mamma e da qui è nato il progetto”, spiega Matilde.

Ai nonni verranno lette delle brevi storie sulle quali poter fare una riflessione di comunità, una piccola sessione di filosofia sui temi della vita e dell’amore.

Le storie saranno accolte e accompagnate dalla musica del clarinetto di Matilde.

Mia mamma sta già facendo un progetto di filosofia con i bambini e per la comunità in alcune scuole del territorio, così ho pensato che potesse portare questo percorso anche ai nonni. Io porterò la mia musica.

Ho scelto alcuni brani di Ennio Morricone che spero vengano apprezzati. I nonni che si trovano nelle case di cura rappresentano oggi per me tutti i nonni del mondo, fonte di gioia, saggezza, tradizioni.

Mia nonna Giovanna era un’insegnante e mi ha fatto scoprire e amare i libri e la lettura. A Milano, dove viveva e insegnava, faceva i corsi di scienze ai bambini, quindi insieme facevamo gli esperimenti.

Mi faceva scoprire un sacco di cose anche sugli animali, soprattutto i cetacei, di cui conoscevo tante cose anche se ero piccola. Il rispetto per gli anziani lo devo ai miei genitori, soprattutto a mia mamma che aveva con i suoi nonni un rapporto speciale.

I racconti dei suoi nonni – io ho conosciuto la mia bis nonna Angiolina – fanno parte integrante della sua vita e quindi anche della mia”, racconta la promotrice del progetto.

Matilde e la mamma Rossana, hanno trovato contatti e sostegno dalle amministrazioni di Poppi con l’Assessora Rossella Ristori, Bibbiena con l’Assessore Francesco Frenos, con il Sindaco Luca Santini per Pratovecchio Stia e con Antonio Fani per Castel San Niccolò.

Nei primi giorni dell’anno, le parole delle storie filosofiche e della musica del clarinetto suoneranno nelle varie RSA del Casentino come regalo per tutti i nonni del mondo secondo la volontà di Matilde che conclude:

Trovo che le persone anziane non vengano abbastanza considerate dalla nostra contemporaneità. Sembra che le persone di una certa età diventino qualcosa di residuale.

Io invece credo che le persone non più giovani siano un sostegno determinante per il futuro. Senza i loro racconti, la memoria che loro conservano per noi, cosa saremmo in grado di fare?

Io credo che senza di loro, noi nipoti del mondo, non riusciremmo a costruire in pienezza il nostro futuro. Voglio ringraziare mia mamma per avermi aiutato nonostante i suoi impegni di lavoro e ringrazio anche le amministrazioni che mi hanno sostenuto in questo progetto e gli operatori e operatrici delle RSA che mi accoglieranno.

Ringrazio anche i miei docenti del Conservatorio, che ci spingono sempre a esplorare”. Il primo incontro si terrà alla RSA di Poppi alle ore 15.00

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