Rileggere oggi l’intervista rilasciata dal dr. Luca Li Bassi a Marianna Canè e pubblicata da La Verità il 3 aprile 2023 stimola alcune riflessioni.
https://www.laverita.info/ex-direttore-aifa-perdere-fiducia-2659714582.html
Il dottor Luca Li Bassi, medico chirurgo specializzato in Salute pubblica, è stato direttore generale dell’Aifa tra il 2018 e il 2019, fino a poco tempo prima dell’inizio della pandemia Covid-19.
Di seguito alcune sue affermazioni rilasciate durante l’intervista.
“Non può essere considerata una motivazione valida la preoccupazione di mandare la gente nel panico e nascondere i dati”.
“Se si fosse valutato a inizio campagna vaccinale che servivano più dati per garantire efficacia e sicurezza in un gruppo specifico, come ad esempio quello dei fragili, non si sarebbe mica provocato un disastro.
Per me essere trasparenti significa che all’inizio della campagna vaccinale dovevano essere detti apertamente tutti i punti di forza e di debolezza dello studio di Pfizer, per esempio.
Dovevano essere spiegati, e non certo nascosti.
Non si può esaltare i primi e far finta che non ci siano i secondi.
E anche se questo può portare a qualche preoccupazione iniziale, l’aspetto positivo è che nella gente aumenta la fiducia“.
“Già nell’estate 2021, quindi non molto tempo dopo la partenza della campagna vaccinale, anche se non si conoscevano le cause, era evidente che i vaccinati potevano trasmettere l’infezione.
Quello che posso dire è che nella letteratura scientifica c’era già a distanza di pochi mesi dall’inizio della vaccinazione di massa, se non una certezza, un forte sospetto che il vaccino non prevenisse totalmente la diffusione”.
“Non mi sarei mai aspettato quello che è successo: non si può rinunciare alla trasparenza perché si teme di mandare la gente nel panico.
Non si avvia la macchina e poi si chiudono gli occhi e si vaccinano tutti.
Non funziona così.
Quando vi sono aree di conoscenza poco chiare, allora intervengono influenze di vario tipo: socio-politico-economiche”.
Ma il governo impose comunque il Green Pass, in una sorta di sospensione della democrazia, facendo perdere lavoro e dignità a migliaia di persone.
La trasparenza, dunque, dovrebbe essere sempre al primo posto.
Seguire attentamente lo svolgimento della vaccinazione di massa con farmacovigilanza attiva in modo da evidenziare tempestivamente degli eventuali segnali di sicurezza, un altro punto imprescindibile.
“Aifa è un’istituzione pubblica e questo significa che è di proprietà della gente e deve fare solo gli interessi della gente, non di altri.
Poi però il fatto che stiamo vivendo un momento che si discosta da questo, io non me lo sarei mai aspettato.
Ma il corretto funzionamento è quello basato sulla trasparenza e sull’obiettivo della salute pubblica, senza considerare qualcosa di diverso. Questo è il mio punto di vista sia umano che professionale“
afferma ancora il dr. Luca Di Bassi.
Affermazioni che oggi suonano come un monito per il futuro.
Sta di fatto che i cittadini non sono stati informati adeguatamente ma, osservando il dato di cui sopra sulle vaccinazioni, soltanto ricattati tramite il Green Pass che nulla aveva a che fare con la tutela della salute pubblica.
Tolto l’obbligo di vaccinazione indiretto tramite il Green Pass le vaccinazioni Covid-19 sono crollate.
Non esiste nessun appiglio costituzionale che possa giustificare un reato penale.
Ed il ricatto è un reato.