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Il sindaco e l’assessore al Sociale Frenos portano i regali agli anziani della RSA di Serravalle e alla casa famiglia di Farneta

Come ogni anno, con l’assessore al sociale, portiamo auguri e doni agli anziani e ai bambini e bambine della casa famiglia. Un gesto simbolico ma anche di grande significato. Essere una comunità significa sentirsi uniti e in un momento dell’anno come questo, l’abbraccio che vogliamo dare loro è ancora più grande e intenso. La nostra attenzione per queste realtà si sostegno è sempre molto alta, basti pensare che la voce sul sociale, anche nel nostro bilancio, viene anno dopo anno rafforzata. Oggi è il momento del raccoglimento, della riflessione e della solidarietà che vogliamo dimostrare in questo modo speciale. Ringrazio gli operatori della Rsa e della casa famiglia per la loro belle accoglienza”, commenta il Sindaco Vagnoli.

La Rsa di Serravalle è un luogo particolare completamente immerso nel verde di una località dell’area protetta. Oggi ha accolto la delegazione comunale anche spruzzato dalla neve che lo ha reso ancora più suggestivo.

Si tratta di una struttura accreditata da 32 posti letto in cui lavorano 18 operatori, un educatore e personale infermieristico.

Simona Cherubini, Coordinatrice della struttura ci racconta: “Il Natale come ogni festività qui alla Rsa è un momento particolare. Noi operatori cerchiamo di stare ancora più vicini ai nostri nonni. Abbiamo preparto con loro addobbi, fatto apparecchiature speciali, giochiamo a Tombola e ospitiamo tante persone che vengono da noi a tenerci compagnia con la loro musica o con le loro parole. Abbiamo poi progetti continuativi come quelli sulla manualità o la pittura, ma anche quelli di approfondimento sull’arte, la poesia, i momenti speciali”.

Simona racconta così la sua esperienza: “Stare qui accanto agli anziani non è un lavoro come tanti, certamente c’è una predisposizione alla cura. Loro ci danno tantissimo e prendersene cura nell’ultima parte della loro vita, significa rivalutare anche la nostra di vita, significa imparare ad apprezzare tutto, anche le piccole cose che ci accadono. Sono 13 anni che faccio questo lavoro e credo di aver imparato tanto dalle persone che ho accompagnato felicemente nel loro percorso. I nostri anziani, i nostri nonni sono stati la fonte dei nostri insegnamenti e di tanti valori. Dispiace vedere oggi una società che lascia ai margini queste persone, dispiace perché significa perdere di vista ciò che conta davvero, ossia la vita stessa in ogni forma e in ogni momento. La vita, questa bella cosa che abbiamo ricevuto, va vissuta sino all’ultimo respiro e in pienezza di tutto. La felicità è una delle questioni che con i nostri ospiti indaghiamo più spesso e sono loro a insegnarla a noi”.

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