In arrivo una epidemia di raffreddore?

di Stefano Pezzola

Da sempre con l’inizio della stagione influenzale, siamo  abituati a combattere e a convivere con i sintomi dell’influenza.
Ma in questi ultimi due anni la sfida invernale pare essere diventata un campo di battaglia piu’ che un momento per mettere in atto misure preventive con buon senso e bilanciando rischi/benefici.
Bene ribadire che l’influenza e il Covid-19 sono entrambe malattie contagiose, ma sono causate da virus diversi.

Il raffreddore ha invece differenze di sintomi e caratteristiche generali più marcate rispetto all’influenza e il Covid-19, per questo forse è meglio concentrarsi sulle differenze e le similitudini di queste ultime due.
Poiché alcuni dei sintomi dell’influenza, del Covid-19 e di altre malattie respiratorie sono simili, la differenza tra loro non può essere fatta in base ai soli sintomi.
Le persone possono comunque essere infettate contemporaneamente sia dall’influenza che dal SARS-CoV-2 e presentare sintomi sia dell’una che dell’altro.

Il Covid-19 è causato dal cororavirus 2019, noto come SARS-CoV-2 (e poi dalle varianti ben note).
L’influenza è causata dal virus dell’influenza.

Ci sono due tipi principali di virus influenzali chiamati influenza A e influenza B.
Diversi ceppi di influenza A e influenza B emergono e circolano ogni anno.
Sia per il Covid-19 che per l’influenza, possono trascorrere uno o più giorni tra quando una persona viene infettata e quando inizia a manifestare i sintomi della malattia.
Una persona contagiata con SARS-CoV-2 potrebbe impiegare più tempo per sviluppare i sintomi rispetto a una persona con l’influenza.
Nell’influenza generalmente una persona sviluppa sintomi da 1 a 4 giorni dopo l’infezione.
Nel Covid-19, in genere una persona sviluppa i sintomi 5 giorni dopo l’infezione, anche se evidenze hanno dimostrato che possono comparire già 2 giorni dopo o fino a 14 giorni dopo l’infezione e l’intervallo di tempo può variare.

Io non credo che Omicron 5 comprometterà l’estate. E’ chiaro che la super circolazione che avverrà in estate in Europa ci porterà nel prossimo autunno ad avere Omicron 4 e 5 che saranno predominanti e quindi dovremo tutti insieme sperare che i risultati che arriveranno tra qualche settimana sui vaccini orientati a queste varianti funzionino. Così ad ottobre ci vaccineremo” ha affermato il dr. Matteo Bassetti tornato prepotentemente ad occupare gli spazi televisivi.
Se Omicron 5 vuol dire aver un’epidemia di raffreddore o comunque di un virus che dà forme meno gravi, ci possiamo convivere” ha continuato nella sua intervista ad Adnkronos.
Gli esperti oggi dichiarano che “in autunno l’influenza tornerà prepotente per soppiantare Covid“.

Siamo molto felici di apprendere che in autunno dovremmo affrontare una epidemia di influenza con naso gocciolante e qualche dolore.
Ci copriremo bene prima di uscire di casa con sciarpe e abbigliamento pesante (durante i mesi invernali e nelle stagioni intermedie).
Eviteremo sbalzi termici.
E poichè da molti studi clinici è emerso negli anni che le somministrazioni farmacologiche di vitamina C possono COMBATTERE i sintomi del raffreddore (L. Pauling 1970) ed anche prevenirne l’insorgenza, a fine settembre – unitamente ad una alimentazione ben equilibrata – inizieremo la consueta preparazione ai mesi invernali con vitamine A, B6, B12, C, D, E e folati, nonché oligoelementi, tra cui zinco, ferro, selenio, magnesio e rame, senza dimenticare l’Aloe Vera.

Sarà un modo CIVILE per non gravare sul Sistema Sanitario Nazionale, lasciandoci alle spalle costosi farmaci mRNA, complicate ed onerose campagne vaccinali di massa e paure e fobie persistenti e durature che adesso non hanno davvero piu’ ragione di esistere.

E’ evidente che di fronte ad una epidemia di raffreddore il certificato verde – al momento soltanto sospeso – potrà essere serenamente “eliminato” dalle nostre vite poiché il nostro lasciapassare sarà semplicemente il controllo di simpatici ed innocui etciu’.

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