Affacciato sulla vallata di Rabbi, il rifugio Dorigoni si trova nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, in una conca naturale dove marmotte e camosci vivono in totale libertร .
A pochi passi, una serie di piccoli laghetti di origine glaciale punteggiano gli ampi avvallamenti creati dai pendii montani.
Negli ultimi anni abbiamo imparato, assieme alla mia famiglia, a conoscere la Val di Rabbi attraverso le splendide malghe e le tante attivitร ed esperienze che la caratterizzano
Ci mancava perรฒ lโitinerario piรน impegnativo, unโescursione adatta a chi รจ abituato a camminare e con un buon allenamento.
Sto parlando appunto dellโitinerario che conduce ad uno dei rifugi trentini piรน conosciuti: il Rifugio Dorigoni in Val Saรฉnt di proprietร della Societร alpinisti tridentini posto a quota 2436 m s.l.m.
La Val Saรจnt รจ uno degli angoli piรน verdi ed incontaminati del Parco Nazionale dello Stelvio e di tutto il gruppo dellโOrtles-Cevedale.
Eโ un paradiso naturale con boschi di larici e prati alpini.
Partendo dal parcheggio a Fonte Rabbi (1222 m.s.l.m.) passiamo nei pressi del Maso Colรฉr e il ristorante Al Fontanin, e proseguendo per la strada forestale fino alla malga Stablasolo (1.540 m s.l.m.).
Durante la passeggiata abbiamo la possibilitร di incontrare anche un divertente percorso a piedi nudi Barefoot.
Dopo la malga Stablasolo troviamo il bivio per le Cascate di Saรจnt.
Attraversando un ponte passiamo alla parte orientale della valle e salendo arriviamo al sentiero delle cascate, dove ci aspetta un continuo susseguirsi di queste bellissime meraviglie della natura.
Dopo aver raggiunto la prima cascata si sale lungo il ripido sentiero per raggiungere il celebre ponte di fronte alla seconda cascata, spumeggiante e decisamente spettacolare (1750 m.s.l.m.).
Attraversiamo il ponte e raggiungiamo in pochi minuti il Dos de la Cros (1796 m.s.l.m.).
Quindi seguendo il SAT106 ci dirigiamo attraverso una ripida salita verso il Prร di Saรจnt e la sua caratteristica malga.
Si continua ancora verso Malga Vecla, fino ad arrivare a un punto dove si costeggia il versante sinistro del torrente Rabbies.
Attraverso un falsopiano, dopo aver incontrato scorci ricchi di flora alpina e ambienti ideali per gli animali delle Alpi, si giunge infine al rifugio Dorigoni, posto a 2.437 metri dโaltezza.
Il rifugio รจ stato inaugurato nel 1903 ed รจ stato dedicato a Silvio Dorigoni, uno dei primi presidenti della SAT.
Oggi il rifugio, dopo le recenti ristrutturazioni, si presenta come una bella costruzione realizzata con moderni concetti tecnologici nel rispetto dellโambiente.
I soci fondatori intendevano promuovere la conoscenza delle montagne trentine, lo sviluppo turistico delle vallate e lโitalianitร del Trentino.
I mezzi per perseguire tali scopi erano: la costruzione di rifugi, la realizzazione di sentieri, finanziamenti agli albergatori, organizzazione delle guide alpine, ascensione di cime e pubblicazione di scritti geografici e alpinistici.
Accoglienza, tradizione ed innovazione contraddistinguono il Rifugio Dorigoni che dispone di 75 posti letto, suddivisi in alcune nuove stanze multiple e unโampia mansarda, tutte isolate e rivestite di legno di larice e dotate di comodi lettini in legno, confortevoli materassi e soffici piumoni.
Le nuove stanze sono state ai Sette Nani:
Mammolo (14 posti + soppalchino da 3)
Pisolo (8 posti + soppalchino da 2)
Dotto (10 posti + soppalchino da 2)
Cucciolo (10 posti + soppalchino da 2)
Gongolo (mansarda 18 posti)
Eolo (6 posti โ in dependance)
Brontolo (! solo in emergenza!)
La cucina del Dorigoni, semplice, sana e curata, prepara quotidianamente piatti autentici della tradizione trentina: canederli di magro o allo speck, tagliatelle al raguโ di cervo o al pesto dโortica, minestra dโorzo e minestrone di verdura, polenta di Storo con formaggio fuso oppure con spezzatino e funghi, carne salada e fasoi, piatti di salumi locali e di formaggi nostrani delle nostre malghe e dei nostri caseifici.
Noi abbiamo assaggiato lo strudel con salsa vaniglia, un delizioso yogurt naturale con frutti di bosco ed un succo di mele biologico dissetante e buonissimo.
Il 93enne gestore mi ha raccontato che il fabbisogno energetico giornaliero del rifugio รจ coperto da energia idroelettrica prodotta attraverso una turbina che sfrutta la portata dei corsi dโacqua dellโAlta Val Saent e potenziata nel corso dellโestate 2020.
Completano il progetto dโinsieme un attento sistema di potabilizzazione dellโacqua, la raccolta differenziata dei rifiuti e lโimpianto di grigliatura dei reflui.
Il rientro avviene per lo stesso itinerario con possibilitร di compiere un bellissimo giro ad anello che porta dapprima di nuovo alla Malga Stablasolo e poi al parcheggio Coler.
Piuโ avanti abbiamo effettuato una breve ma entusiasmante deviazione.
Si tratta di un percorso che permette di percorrere il ponte tibetano sospeso nel vuoto a 1.366 m s.l.m. sopra le cascate del Rio Ragaiolo.
Una passeggiata nella natura che offre una visuale inedita sulla valle e sul torrente che scorre sotto i propri piedi.
Percorrere il ponte sospeso รจ unโesperienza ricca di fascino e di adrenalina: camminare per piรน di 100 metri sospesi nel vuoto ad unโaltezza che raggiunge circa 60 metri, da dove puoi ammirare uno spettacolo naturale davvero unico.
Emozioni e brividi per tutti: escursionisti esperti, giovani e famiglie.
Eโ sufficiente imboccare il sentiero che porta a Malga Fratte per circa un chilometro per poi attraverso un sentiero a zig zag raggiungere allโaltezza del ponte sopra il torrente Ragaiolo.
Siamo pronti per rientrare al parcheggio di Rabbi Fonti dopo circa 26 chilometri percorsi ed un dislivello di 1215 m in salita ed altrettanti in discesa.
Senza forzare il passo, godendosi il panorama e scattando molte foto, lโitinerario ha una durata di 8 ore di cammino.