Il Primo Rettore e il Magistrato della Fraternita dei Laici sono lieti di invitarvi Domenica 26 marzo, alle ore 16:00, al Museo della Fraternita dei Laici per lโInaugurazione di ANACRONIE, la personale di Maurizio Rapiti.
Dal 26 marzo al 26 aprile il Museo della Fraternita dei Laici ospita ANACRONIE la mostra personale di Maurizio Rapiti a cura di Laura Davitti.
La mostra sarร visibile all’interno del percorso museale, tutti i giorni dalle ore 10:30 alle ore 18:00.
Lโartista
Maurizio Rapiti nasce a Sansepolcro nel 1985 e si avvicina al mondo dellโarte da subito, respirando lโodore dei colori ad olio nello studio del padre, esperto copista, con il quale collabora alla realizzazione dei cosiddetti โfalsi dโautoreโ.
Questa formazione a contatto con i grandi maestri del passato gli permette di carpire i segreti e le tecniche pittoriche delle opere e sarร alla base di un percorso sempre piรน personale e distintivo, improntato alla sperimentazione e commistione di tecniche ma sempre con lo sguardo rivolto al figurativo e carico di simbologie e citazioni.
Lโartista ha esposto in numerose mostre personali e collettive ed ha ricevuto prestigiosi premi in ambito nazionale.
La mostra
La mostra presenta lโultima serie dedicata ai โclassici rivisitatiโ dove lโartista omaggia famosi dipinti sottraendo elementi iconicamente identificativi, sostituendoli e contaminando lโopera con elementi della nostra contemporaneitร .
Sono opere esteticamente accattivanti ma concettuali, ironiche ma profonde che ci suggeriscono la riflessione sul significato attuale di unโopera dโarte e cosa comporta per unโicona entrare nellโimmaginario collettivo.
Nelle sue reinterpretazioni i soggetti si trovano spesso ad interagire con altre โiconeโ legate al nostro immaginario contemporaneo; ecco che vediamo il Mangiafagioli di Annibale Carracci cibarsi di Sushi, Francesco Hayez con un trincetto tagliare le tele come Lucio Fontana, il Davide mostrare le caramelle โGoliaโ al posto della testa di Golia, il Bacchino malato curarsi con ogni farmaco possibile, la celebre Fornarina come la bagnante di Valpincon mostrare il corpo tatuato o San Girolamo concentrarsi sulla Settimana Enigmistica.
I dipinti vengono quindi contemporaneizzati, spesso con elementi anacronistici che creano il contrasto tra classico e moderno.
Uno sguardo superficiale potrebbe vedere nelle opere di Rapiti una provocazione per certi versi sacrilega e un prendersi gioco dei mostri sacri della pittura classica ma una lettura piรน attenta vedrร invece un tributo al genio dei grandi maestri del passato e semmai una critica, venata di ironia, dei nostri tempi.
Lo spettatore รจ finalmente protagonista, coinvolto in un gioco di allusioni e anacronismi grazie ad un linguaggio che dialoga con i nostri riferimenti culturali piรน generici e contemporanei.
Nella mostra Anacronie vedremo quindi il giovane con pomo di Raffaello omaggiare lโopera di Arnaldo Pomodoro, il lettore di Albert Anker dilettarsi con le notizie sportive, il Sansone esibire un corpo tatuato, Frida Kahlo cedere alla pressione della moda estetica e Jeanne, la musa di Modigliani, come una vera โdonna giraffaโ indossare lo splendido gioiello a spirale di ottone tipico della tribรน Kayan.


