Intervista alla dr.ssa Maria Teresa Turrini

Maria Teresa Turrini è dottoressa in nefrologia e Presidente del COSAR (Comitato Sanitari della Provincia di Arezzo).
Ha sposato fin dall’inizio della pandemia Sars Cov-2 le terapie domiciliari precoci che hanno salvato le vite di tante persone.

L’abbiamo incontrata sabato 7 ottobre 2023 al Ristorante Il Toscano al Parco di Lignano in Provincia di Arezzo in occasione della consegna del “Premio Buon Senso 2023”.

La Regione Toscana ha attivato il progetto TestiamoCi per l’epatite C.
Presso le Aziende Sanitarie e le Associazione di volontariato senza prenotazione vengono effettuati i test HCV nella fascia di età da 34 a 54 anni.
Nell’aprile 2022 EMA ha affermato che non c’è nessun legame tra i vaccini mRNA Covid-19 e l’epatite.
Perché a suo parere la necessità proprio adesso di effettuare questo tipo di screening sulla popolazione?

La ricerca del virus dell’epatite C può avere una sua utilità in quanto l’epatite C evolve spesso in epatocarcinoma e se si individua precocemente l’infezione ci sono cure efficaci che portano a guarigione.
Perché proprio ora?
Forse gli infettivologi ci possono dire se in questo momento c’ è stato un aumento statistico dell’epatite C?

Quali le cause di questo aumento?
Per quanto riguarda l’affermazione dell’aprile del 2022 dell’EMA che non esiste legame fra i vaccini mRna e epatite possiamo dire ad oggi che sono segnalati vari lavori scientifici riguardo epatite dopo vaccino.
Queste epatiti possono avere  una eziopatogenesi autoimmune.
L’epatite autoimmune è mediata da due fattori essenziali, 2 virus che conosciamo bene: il citomegalovirus e l’epstein barr.
Questi virus si vanno riscontrando in persone che hanno riattivazioni virali per varie cause e concause e segnalate anche dopo inoculazione del siero anti SARS-COV2.
Questi virus sono sia epatrotopi che cardiotropi e la loro attivazione può portare ad una risposta esagerata del sistema immunitario sia di natura anticorpale che cellulo mediata con un attacco verso gli epatociti creando quindi quella che è una epatite autoimmune.
Non possiamo escludere inoltre la riattivazione anche di epatite B e C, queste attivazioni sono “virus specifiche” e come sappiamo alla lunga possono portare a neoplasie.

La Regione Toscana ribadisce che la vaccinazione Covid-19 è raccomandata anche alle donne in gravidanza, che allattano o che stanno programmando una gravidanza.
Viene ripetuto che la vaccinazione Covid-19 protegge la mamma e il bambino da forme gravi della malattia.
E che il vaccino non supera la barriera placentare mentre gli anticorpi materne raggiungono il feto durante la gravidanza e il neonato attraverso il latte materno.
Perché a suo parere insistere sulla vaccinazione delle donne in gravidanza?

La vaccinazione Covid-19 è raccomandata non solo per le donne in gravidanza ma anche per le donne che allattano, per i bambini dai 6 mesi di età e per i soggetti fragili.
Occorre  prendere atto che le elencate categorie non sono rientrate nei trial di sperimentazione del vaccino Covid-19 come scritto chiaramente nella scheda tecnica.
I medici devono attenersi alla scheda in quanto il codice  deontologico prevede espressamente che il medico è tenuto a una adeguata conoscenza della natura e degli effetti dei farmaci.
Questi sieri sono a tutti gli effetti farmaci, anzi profarmaci e dovrebbero essere previsti gli studi di farmacocinetica e farmacodinamica e non per ultimo studi di genotossicità e cancerogenicità Nessuno di questi è stato fatto, pertanto non possiamo escludere che il farmaco non superi la barriera placentare.

VAERS ha dimostrato che negli ultimi due anni gli aborti all’ottavo mese e i nati morti sono aumentati del 4070% al mondo.
Uno studio pubblicato sul Lancet suggerisce che l’mRNA dei vaccini COVD19 possa essere trasferito nel latte materno. In passato altri studi  hanno segnalato questa possibilità.
I medici, pertanto,  devono attenersi al principio di precauzione e in primis al non nocere.

In un certo senso possiamo rilevare che questo long covid va escluso da altri tipi di patologie e a volte associato al vaccino che il paziente ha ricevuto” ha affermato il dr. Fernando Lunèdi, responsabile del Centro Long Covid,  intervistato dal TGR Lazio.
Il giorno seguente l’intervista è stata cancellata dalla rete ed il dottore costretto a ritrattare le sue affermazioni.
Qual è a suo parere la natura del Long Covid, sempre che esista questa patologia?

“Ho ascoltato l’intervista del dr. Lunèdi prendendo atto che poi ha deciso di ritrattare affermando addirittura che il vaccino può diminuire gli effetti del Long Covid.
Per cui non so che cosa rispondere su questa ritrattazione e non amo elaborare tesi a prescindere,  certo c’è stata  una inversione un capovolgimento ma ormai è frequente ritrattare.
I danni da vaccino nonostante non ci sia una vigilanza attiva sono in costante aumento comprese le morti improvvise tanto da sembrare una nuova patologia.
Per il  Long Covid o post covid è presente una  grande letteratura scientifica che conferma la possibilità di una cronicizzazione della malattia.
Si può parlare di una forma di intossicazione da proteina Spike con sintomi infiammatori che possono auto mantenersi nel tempo e che possono essere secondari sia alla malattia che alla inoculazione del siero.
Il danno da vaccino si sovrappone con il post Covid, potremmo accorgerci in futuro che ci può essere il palesarsi del danno da vaccino nel Long Covid.
Ci sono diverse forme di long Covid e non possiamo dire che sono tutte uguali perché ognuna ha un modo diverso di palesarsi.
Sono stati pubblicati molti studi scientifici sull’argomento.
I pazienti affetti da Long Covid debbono essere seguiti nel tempo.
Occorre davvero farsi carico di questa problematica, studiarla con attenzione per capire con quali modalità aiutare i pazienti.

I case report sugli effetti avversi mostrano ormai senza ombra di dubbio che il vaccino mRNA Covid-19 indebolisce il sistema immunitario, poi per la patologia che arriva dipende dai fattori di rischio del paziente.
A moltissime persone però è stato trasmesso il concetto di una fede incondizionata nella scienza a tal punto da rinnegare reazioni avverse o malori improvvisi anche tra le persone a loro vicine.
Non può essere stato il vaccino questa la loro categorica risposta.
Premesso questo qual è stato a suo parere l’errore più grande degli ultimi tre anni?

Gli errori che sono stati fatti sono tanti.
Li potremmo elencare tutti a cominciare dal lockdown, il greenpass, le mascherine, i tamponi, una inoculazione  di massa con farmaci sperimentali. Tutto è stato gestito generando senso di colpa e  paura nella popolazione.
Di tutti potremmo parlare evidenziandone le incongruità e inutilità.
Però io voglio parlare dei medici, perché io sono un medico.
L’errore principale dei medici è stato quello di abbassare la testa limitandosi a dire sì signore.
Cosa vuol dire questo?
Vuol dire che la classe medica si è prostrata alla politica e ha considerato la scienza come  un dogma, una religione.
Le vere “prostitute” sono quelli che si sono venduti e ormai la medicina è in vendita se non svenduta alle multinazionali.
La popolazione ha considerato la scienza come un dogma, una credenza, per paura, per mancanza di conoscenze, ma i medici che hanno creduto a tutto quello che veniva raccontato da una parte sola non hanno alibi.
La scienza è dubbio, per cui dovevamo, come medici, mettere in dubbio, quello che veniva detto, confrontando le diverse posizioni scientifiche.
Non è stato possibile fin dall’inizio incontrare le varie istituzioni per parlare, per confrontarci, per mettere sul tavolo tutte le nostre conoscenze.
Molti di noi hanno chiesto un confronto sempre negato… la domanda principale: dove sono gli Ordini, a cosa servono gli Ordini?
Ci sono delle responsabilità enormi da parte degli Ordini, del ministero della salute, della classe medica perché il nostro codice  deontologico parla in modo molto chiaro: “non nocere”.
Se all’inizio poteva essere minimamente capibile oggi non è possibile continuare a perpetuare errori che diventano colpe gravi.
Si susseguono morti improvvise, turbo cancer, pericarditi,….malattie neurologiche e continuiamo all’infinito e non c’è il minimo dubbio.
Non c’è correlazione?
Cerchiamo se c’è correlazione facciamo autopsie sui decessi che siano autopsie vere e non tanto per fare dobbiamo ricercare la causa e non fare finta di cercarla.
Ci sono molti colleghi che hanno capito così mi dicono…ma dove sono?
Cosa aspettate a venire fuori?
Ma io non mi posso esporre,  questa la risposta.
Ma cosa aspettate che succeda a voi?
Ma per quanto ne sappia nemmeno questo cari colleghi vi fa uscire fuori.
Come si fa a vaccinare donne in gravidanza?
Come si fa a vaccinare bambini?
Come si fa a vaccinare persone oncologiche con un sistema immunitario a pezzi…come si fa a vaccinare i guariti?
Come si fa ad in inoculare qualcosa di cui ormai si sa che come dice la Pfizer porta a danni fatali, fatali a casa mia vuol dire morte.
Siamo tutti complici, anche coloro che sono usciti allo scoperto diventano complici se non proviamo a fermare questa catastrofe.
NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE STESSO.
Questa mancanza è stata inconcepibile.
Il perché ce lo dirà la storia.
Abbiamo assistito a “prostituzioni” e questo nel tempo rimarrà nella memoria.
Alcuni medici pagheranno per questo, perché prima o poi la verità verrà fuori.
Rifuggendo da un aspetto fondamentale e imprescindibile ovvero la libertà di scelta terapeutica.
Il medico dovrebbe innanzitutto operare in scienza con coscienza”.

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