di Stefano Pezzola
Oggi decido di analizzare un nuovo studio pubblicato il 3 agosto 2022 su Jama Network e dal titolo “Tasso di reinfezione da SARS-CoV-2 durante un’onda di omicron in Islanda”
Al seguente link è possibile scaricare lo studio integrale in formato pdf (Rate of SARS COV-2 Reinfection During an Omicron Wave in Iceland).
COVID-19 causato da SARS-CoV-2 è stato dichiarato pandemia globale l’11 marzo 2020. Omicron, la variante attualmente dominante, è caratterizzata da una maggiore evasione immunitaria, rendendo le reinfezioni più comuni. La protezione relativa della precedente infezione contro la reinfezione da Omicron è del 56% rispetto al 92% della variante Delta.
Tuttavia, il rischio di reinfezione a livello di popolazione con Omicron non è stato ad oggi analizzato con precisione.
Lo scopo di questo studio è quello di stimare la percentuale di persone che vengono reinfettate con SARS-CoV-2 durante l’onda di Omicron in Islanda.
Lo studio è stato approvato dal Comitato Nazionale di Bioetica dell’Islanda.
Uno studio di coorte basato sulla popolazione che ha monitorato tutte le persone precedentemente infettate da SARS-CoV-2 per la reinfezione durante l’onda di Omicron in Islanda, dal 1 ° dicembre 2021 (primo caso diagnosticato di Omicron in Islanda) alla fine del periodo di studio dei dati al 13 febbraio 2022.
In totale, sono state incluse 11.536 persone positive alla PCR.
L’età media era di 34 anni (mediana, 31 anni; range, 0-102 anni), 5.888 (51%) erano maschi, 2.942 (25,5%) ed avevano ricevuto almeno 1 dose di vaccino.
La reinfezione è stata osservata in 1327 persone (11,5%) durante il periodo Omicron.
Di coloro che avevano ricevuto 1 dose o meno di vaccino, l’11,7% (1007 su 8598 individui) è stato reinfettato, rispetto al 10,9% (320 su 2938 individui) che aveva ricevuto 2 o più dosi.
Il tasso di reinfezione era più alto (475 su 3136 individui [15,1%]) tra quelli di età compresa tra 18 e 29 anni.
Meno reinfezioni si sono verificate tra gli individui più anziani.
La probabilità di reinfezione è aumentata con il tempo dall’infezione iniziale (odds ratio di 18 mesi vs 3 mesi, 1,56; IC 95%, 1,18-2,08) ed era più alta tra le persone che avevano ricevuto 2 o più dosi rispetto a 1 dose o meno di vaccino (odds ratio, 1,42; IC 95%, 1,13-1,78).
Definire la reinfezione dopo 30 o più giorni o 90 o più giorni non ha cambiato qualitativamente i risultati.
Proviamo a sintetizzare.
La probabilità di reinfezione è maggiore per i soggetti che hanno ricevuto due o più dosi di vaccino Covid-19 rispetto a colore che ne hanno ricevuta solo una o nessuna.
2 o più dosi di vaccino sono associate ad una probabilità superiore di reinfezione rispetto a 1 dose o nessuna.
Ogni commento credo sia decisamente superfluo.