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Kilowatt Festival: il programma delle giornate conclusive di sabato 22 e domenica 23 luglio

La punta del mio naso

Si conclude nel fine settimana la ventunesima edizione di Kilowatt Festival. Sabato e domenica la cerimonia del tè con Neja Tomšič. Sabato 22 la programmazione prevede la prima nazionale di Pier Pier Pier, di Filippo Capparella e Omar Giorgio Makhloufi, la danza urbana di Adriano Bolognino, la musica di Hate Moss, l’anteprima di LidOdissea della compagnia Berardi Casolari, il circo contemporaneo di Kolektivo Konica, il doppio spettacolo di danza Cuma, di Michele Ifigenia Colturi, e In between, prima nazionale del coreografo greco Evangelos Biskas.

Domenica 23 incontro della rete nazionale Risonanze, La nuova Abitudine del Leone d’Argento Claudia Castellucci, Detonazione, concerto e spettacolo della giovane Lotta, l’anteprima di Lei non sa cosa vuole, di Psicopompo Teatro, il circo contemporaneo di Circo Pacco, la prima nazionale di Vertigine della lista, della compagnia Qui e Ora con Giorgio Rossi.

Programmazione

La programmazione del fine settimana si apre sabato 22 (chiostro di Sant’Agostino, sabato 22, ore 15, in italiano. domenica 23, ore 16, in inglese), Opium clippers di Glej Theatre / Neja Tomšič, cerimonia del tè per 10 spettatori al giorno. Le storie coloniali e i conflitti internazionali in una tazza di tè sono l’occasione per attraversare la storia del commercio dell’oppio in Cina, tra la seconda metà del XVIII e il XIX secolo. Neja Tomšič (1982) è un’artista visiva slovena, narratrice, performer e creatrice di rituali che lavora con il disegno, gli oggetti e il suono, ripensa le narrazioni storiche dominanti, creando situazioni in cui si possano formare nuove comprensioni del presente.

La giornata di sabato 22 continua alla palestra di San Sebastiano, alle ore 17, con la prima nazionale di Pier Pier Pier, di Filippo Capparella e Omar Giorgio Makhloufi, vincitore del premio nazionale Cantiere Risonanze 2022. Due ragazzi impauriti ma affamati di rivoluzione cercano un’identità personale che non trovano. Coinvolgendo il pubblico, tentano di scovare le ragioni di un sentimento di alienazione che affligge un’intera generazione. Filippo Capparella (1994) e Omar Giorgio Makhloufi (1993) iniziano a collaborare dopo il diploma presso l’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe con due progetti teatrali, Dalla Carne e dalle Ossa ed Eroicamente Scivolato, selezionato dai VisioYoung di Kilowatt nel 2021.

In piazza della Repubblica, alle 18,25, Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia in Come neve, coreografia di Adriano Bolognino vincitrice del bando Danza Urbana XL 2023, indossano un prezioso ricamo fatto a mano, una creazione unica, come un fiocco di neve che cade al suolo. Adriano Bolognino, danzatore e coreografo napoletano, vince il premio Danza&Danza come Coreografo Emergente 2022. Fra le ultime creazioni: Skrik, per la MM Contemporary Dance Company e White Room per la Compagnia Opus Ballet. 

Hate Moss, duo italo-brasiliano formato da Tina (voce ed elettronica) e Ian (voce e batteria), invitati da Associazione Cautha, suoneranno nel chiostro di Sant’Agostino alle 22. NaN, acronimo di not a number, è il loro secondo album che si concentra sull’alienazione derivata dall’abitudine di trattare la vita umana come il risultato di un freddo calcolo.

Alle 20,30, al Teatro Signorelli anteprima di “LidOdissea”, della Compagnia Berardi Casolari, drammaturgia originale che prosegue e approfondisce la riflessione sulla società contemporanea, a partire dallo studio e dall’analisi dell’Odissea. Ulisse, Penelope e Telemaco, una famiglia in vacanza in uno stabilimento balneare, accompagnati da un aedo non vedente, rivive e racconta le avventure del viaggio mitologico, trasformandolo in un viaggio interiore alla scoperta dei limiti, delle difficoltà e dei paradossi della società contemporanea. In linea con la ricerca poetica di Berardi Casolari, anche in LidOdissea il tema della cecità è presente, ma non come punto di partenza autobiografico, quanto come limite mentale al quale l’uomo contemporaneo è assuefatto e sul quale i protagonisti tenteranno di riflettere scardinando attraverso un lungo viaggio tutte le certezze dello spettatore. Per lo spettacolo sarà possibile prevedere l’audiodescrizione dal vivo, realizzata grazie all’utilizzo dell’applicazione Converso, in collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli. La Compagnia Berardi Casolari nasce nel 2003. Tra gli spettacoli ancora in tournée Io provo a volare – omaggio a Domenico Modugno (2010), In fondo agli occhi (2013), per la regia di Cèsar Brie, Amleto take away (2018) che vale a Gianfranco Berardi il Premio Ubu come miglior attore.

LidOdissea

Kolektivo Konica, compagnia di circo-teatro formata da sei artiste che vivono tra Bilbao, Barcellona, Santiago de Compostela e Italia, porta in piazza del Duomo, ore 21,50 La punta del mio naso. Un racconto tutto al femminile, tra prese acrobatiche e canto in cui le sei acrobate ripercorrono le storie delle nonne, un ritorno alle origini per ricostruire una memoria comune e affermare le proprie individualità di donne circensi nel mondo contemporaneo.

Doppio spettacolo di danza nell’auditorium di Sant’Agostino. Alle 22,50 Michele Ifigenia Colturi / Tyche con Cuma, un solo coreografico, interpretato da Federica D’Aversa, attorno alla figura della Sibilla, figura profetica delle religioni greca e romana, in cui i vari elementi che appartengono all’archetipo della profetessa vengono ricostruiti per portare in vita un ultimo messaggio divinatorio. La sibilla, suo malgrado, intona un canto gestuale che matura in un vagito, i suoi vaticini sono accompagnati da una possessione. Il gruppo di ricerca coreografica Michele Ifigenia Colturi / Tyche nasce all’interno della Civica Paolo Grassi di Milano e della scuola Conia di Cesena. A seguire Evangelos Biskas, coreografo, performer, drammaturgo e insegnante di origine greca, presenta in prima nazionale, In between un solo coreografico che rivisita il diario onirico del performer: posizioni bizzarre, spirali ondulatorie, impulsi, tra realtà e immaginazione. 

Cuma

In conclusione dj set di Cranium, a cura di Cautha.


L’ultimo giorno dell’edizione XXI° di Kilowatt si apre domenica 23, con l’incontro pubblico della rete Risonanze. Dalle 10, 30 alle 17 in sala Pancrazi a Sant’Agostino si terrà Coming up Next. Pratiche di formazione e partecipazione per un nuovo pubblico. Lo spettatore, attore imprescindibile della relazione teatrale, è il fulcro di molti progetti di coinvolgimento, volti allo sviluppo di platee consapevoli. Quale ruolo ricoprono le pratiche teatrali partecipate nella costruzione di comunità più inclusive? Il convegno sarà animato dai gruppi di giovani spettatori della rete Risonanze. Coordinato da Ornella Rosato (Theatron 2.0), il convegno prevede interventi di Guido Di Palma (Università di Roma La Sapienza), Maddalena Giovannelli (Università della Svizzera Italiana di Lugano), Lucia Medri (Teatro e Critica), Oliviero Ponte di Pino (Ateatro / Trovafestival).   

Alle ore 18, nella chiesa di San Niccolò, La nuova Abitudine, danza della Compagnia Mòra sui Canti Znamenny della tradizione russa, versione registrata del Coro di musicAeterna di San Pietroburgo con la coreografia di Claudia Castellucci. Si tratta di un antico canto liturgico russo, il canto Znamenny (segni), che ha spinto la Compagnia Mòra a traslocare, nell’Ottobre 2021, a San Pietroburgo, per costruire lì la danza assieme al Coro di musicAeterna di Teodor Currentzis. Claudia Castellucci, drammaturga, coreografa e didatta, nel 1981 fonda, insieme al fratello Romeo e a Chiara e Paolo Guidi, la Societas Raffaello Sanzio, che diventa poi Societas. Nel 1989 fonda la Scuola teatrica della discesa, un insieme di giovani che si incontra unendo alla ginnastica una pratica filosofica. Lo studio si allarga poi al movimento ritmico e nel 2003 fonda la Stoa, una scuola durante la quale si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale. Nel 2015 fonda la Scuola Mòra, che si costituisce in Compagnia nel 2019. Ha ricevuto il Leone d’Argento (Sezione Danza) alla Biennale di Venezia nel 2020.

La nuova abitudine

Detonazione, progetto di Carlotta Sarina, alias Lotta, giovane musicista e attivista ventenne al servizio della causa ambientalista conclude la programmazione musicale nel chiostro di Sant’Agostino,alle ore 19. Uno spettacolo, voce e contrabbasso, che si compone di 2 pièce teatrali: una sulla musica come lotta e una sul riscaldamento globale.

Alle ore 20, 30, nella  palestra di San Sebastiano, anteprima del nuovo lavoro di Psicopompo Teatro, Lei non sa cosa vuole, ironico ritratto di Sigmund Freud attraverso  alcune  figure femminili della sua vita. La regista Manuela Cherubini e l’autrice e attrice Luisa Merloni fondano nel 2001 Psicopompo Teatro, una compagnia che esplora le drammaturgie contemporanee. Tra gli autori affrontati negli anni, figura il drammaturgo, regista e attore argentino Rafael Spregelburd. 

Alle ore 22, in piazza del Duomo, Circo Pacco in Paccottiglia Deluxe, parodia del mondo del circo attraverso le vicende di Frank Duro e Gustavo Leumann, due autentici cialtroni che, nel tentativo di allestire il loro spettacolo, cercano con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena e il plauso del pubblico. Alessandro Galletti e Francesco Garuti fondano nel 2012 la compagnia Circo Pacco. La visual comedy, il non verbale e il teatro fisico caratterizzano il linguaggio espressivo di questa coppia comica che gioca con le figure archetipiche del clown. 

Circo Pacco

A chiudere la programmazione del festival, alle ore 23, all’auditorium di Sant’Agostino la prima nazionale di Vertigine della lista, di Sosta Palmizi e Qui e Ora, di e con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Lorenzo De Simone, Laura Valli e la messa in scena e movimento coreografico Giorgio Rossi. Vertigine della lista nasce dall’incontro con l’omonimo saggio di Umberto Eco, un testo denso, fatto di immagini, frammenti letterari, riflessioni filosofiche intorno al concetto di lista. La performance vede uno dei più importanti danzatori e coreografi italiani alla direzione registica e coreografica, Giorgio Rossi di Sosta Palmizi incontrare l’ironia delle Qui e Ora, spesso acida e tagliente, e trovare nuova espressione nel far reagire tra loro i corpi delle/del performer. Qui e Ora lavora su drammaturgia autografa e ama collaborare con altre compagnie per dare vita alle proprie opere, in una contaminazione di linguaggi e visioni. Giorgio Rossi è danzatore e coreografo, co-fondatore nel 1984 di Sosta Palmizi, di cui è co-direttore artistico, insieme a Raffaella Giordano. 

A seguire dj set con Gabriele Banchelli, a cura di Cautha.

Qui e Ora
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