La denuncia della cantautrice Etta: “A Milano molestata 2 volte in 24h”

"L’8 marzo non regalateci delle mimose, ma scendete a protestare insieme a noi", dice l'artista emergente classe 1995

“Ciao, come alcuni di voi sanno in questi giorni sono stata a Milano per motivi lavorativi e sono stata molestata ben due volte nell’arco di 24 ore“. Inizia così il video di denuncia pubblicato su Instagram da Etta. L’artista, al secolo Maria Antonietta Di Marco, è una cantautrice emergente classe 1995, originaria di Sessa Aurunca (in provincia di Caserta). Nella sua carriera ha partecipato a X Factor nel 2021 e nello stesso anno ha vinto Area Sanremo, si è esibita anche al concertone del Primo Maggio a Roma e recentemente ha pubblicato il brano “Amadeus”, intitolato proprio come l’ormai ex direttore artistico di Sanremo.

“Adesso sicuramente alcune menti mediocri si faranno la domanda su come ero vestita. Non voglio dilungarmi a rispondere, anche perché una donna può vestirsi come vuole, può uscire anche nuda e non deve sentire il peso di essere giudicata, non deve sentirsi in colpa per le molestie che riceve, e soprattutto deve sentirsi libera e al sicuro. Ma comunque- dice mostrando un outfit coperto- io voglio rispondervi: ero vestita proprio così, come sono vestita adesso”.

“A un uomo non direste mai una cosa del genere. Ma voglio rispondervi: non ero sola. La prima volta- dice- ero con il mio producer e la seconda volta con ben due uomini, il mio producer e l’artista con cui dovevo fare delle registrazioni in studio”.

LE MOLESTIE

Entrando nei dettagli racconta: “Un uomo si è sentito ben in diritto di fischiarmi e di farmi dei complimenti sicuramente non graditi. Non ho avuto molta paura perché non ero sola, ma se lo fossi stata ne avrei avuta sicuramente tanta”.

Il secondo episodio poco dopo: “Un uomo,
la cui percezione della realtà era abbastanza deviata, forse ubriaco, è salto sul tram, si è seduto e mi ha fissato per tutto il tempo. Faceva dei rumori affinché mi girassi verso di lui. Purtroppo non sono riuscita a comunicare con il mio producer, che era seduto accanto a me, perché ho temuto per la sua incolumità, in quanto non potevo sapere se l’uomo era armato e che intenzioni avesse. Non sapevo quindi come avrebbe reagito magari a un uomo che mi avesse protetta. Quindi sono stata in silenzio con la testa china sul cellulare per non incrociare il suo sguardo. Fortunatamente poi l’uomo è sceso e mentre mi assicuravo che fosse sceso i nostri sguardi si sono incrociati. A quel punto l’uomo ha iniziato a tirare botte sul tram“.

“Ricevere queste molestie mi ha fatto essere ancora più sicura del percorso che sto facendo – conclude – l’8 marzo non regalateci delle mimose, ma scendete a protestare insieme a noi. Proteggeteci e soprattutto aiutateci“.

Fonte
Agenzia DIRE
www.dire.it

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