Laboratorio del falso scoperto in Valdarno sequestrati oltre 23.000 accessori contraffatti

La Guardia di Finanza di Arezzo ha scoperto un laboratorio di produzione illegale nel Valdarno. Denunciato un imprenditore cinese e sequestrati oltre 23.000 accessori con marchi contraffatti

I militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno, negli scorsi giorni, nel quadro di una intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio disposta dal Comando Provinciale di Arezzo, hanno sottoposto a controllo un imprenditore di nazionalità cinese, apparentemente privo di esperienza imprenditoriale, il quale, pur avendo da alcuni mesi avviato un’attività di produzione di capi di abbigliamento e accessori in un comune del Valdarno, ed avendo anche assunto alcuni connazionali, non risultava ancora aver eseguito alcun acquisto o vendita.

All’avvio del controllo, eseguito all’interno di un capannone industriale, veniva riscontrata, nonostante una effettiva operatività dell’azienda, la totale assenza di registri e scritture contabili e venivano rinvenuti 23.317 accessori di abbigliamento (tessuti in stoffa, borsellini, cinghie, bracciali, cerniere, moschettoni, fibbie, bottoni e anelli da portachiavi e tracolla), recanti i marchi di prestigiose griffe dell’alta moda che pur apparendo, da uno speditivo esame, del tutto simili agli originali, erano detenuti dall’imprenditore in totale assenza di documentazione utile a certificarne la provenienza o l’effettivo impiego. Sulla base del quadro delineatosi, gli accessori in questione venivano quindi sottoposti a sequestro probatorio e il soggetto veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo per i reati di ricettazione e contraffazione.

Le successive indagini, svolte anche attraverso l’ausilio dei periti tecnici delle aziende titolari dei marchi, permettevano di confermare che il laboratorio non operava nell’ambito di una lecita filiera produttiva e che la merce riportava segni distintivi mendaci.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Arezzo (art. 5 del d.lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. n. 188/2021), trattandosi di attività di indagine di rilevante interesse pubblico concernente la repressione dei traffici illeciti. Al riguardo, si evidenzia che il procedimento penale menzionato pende nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato deve presumersi innocente fino ad eventuale pronuncia irrevocabile di condanna.

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