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L’efficacia del vaccino Covid-19 contro il ricovero ospedaliero dopo tre mesi scende al 53%

di Stefano Pezzola

Un nuovo interessante e ben circostanziato studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lencet dal titolo “Durata del vaccino BNT162b2 contro i ricoveri ospedalieri e di pronto soccorso a causa delle varianti omicron e delta in un grande sistema sanitario negli Stati Uniti: uno studio caso-controllo negativo al test” cattura oggi la mia attenzione.
Al seguente link è possibile scaricare lo studio completo:
https://www.thelancet.com/journals/lanres/article/PIIS2213-2600(22)00101-1/fulltext
Una doverosa premessa è che gli scienziati che hanno condotto lo studio sono dipendenti o detengono azioni e stock option, o entrambi, in Pfizer.
Hanno inoltre ricevuto supporto di ricerca da Pfizer durante la conduzione di questo studio che è stato pagato direttamente a KPSC.
Hanno infine ricevuto supporto alla ricerca per lavori non correlati a questo studio, fornito da Pfizer, Moderna, Dynavax, Seqirus, GlaxoSmithKline e Genentech.

Insomma, un conflitto di interessa correttamente dichiarato nelle premesse, che mi porta ad analizzare i dati con serenità e consapevolezza che si tratta di dati ufficiali e confido ben ponderati.

La durata della protezione contro la variante dell’omicron per gli attuali vaccini COVID-19 non è ben caratterizzata – afferma il team di studio in premessa – le stime specifiche del vaccino sono particolarmente necessarie. Abbiamo mirato a valutare l’efficacia e la durata di due e tre dosi del vaccino mRNA BNT162b2 (Pfizer-BioNTech) contro i ricoveri ospedalieri e di pronto soccorso dovuti alle varianti delta e omicron”.
In questo studio caso-controllo con un design negativo al test – confermano – abbiamo analizzato le cartelle cliniche elettroniche dei membri del Kaiser Permanente Southern California (KPSC), un grande sistema sanitario integrato in California, USA, dal 1 ° dicembre 2021 al 6 febbraio 2022. L’efficacia del vaccino è stata calcolata in pazienti KPSC di età pari o superiore a 18 anni ricoverati in ospedale o in un pronto soccorso (senza un successivo ricovero ospedaliero) con una diagnosi di infezione respiratoria acuta e testati per SARS-CoV-2 tramite PCR. L’efficacia aggiustata del vaccino è stata stimata con odds ratio da modelli di regressione logistica aggiustati. Questo studio è registrato con ClinicalTrials.gov”.
I risultati sono sintetizzati in poche esaustive righe.

“Le analisi sono state effettuate per 11.123 ricoveri ospedalieri o di pronto soccorso –
ribadiscono nelle analisi l’efficacia di due dosi del vaccino BNT162b2 contro la variante omicron è stata del 41%, e contro il ricovero ospedaliero del 31%. Dopo tre dosi, l’efficacia di BNT162b2 contro il ricovero ospedaliero a causa della variante dell’omicron era dell’85% a meno di 3 mesi, ma è scesa al 55% a 3 mesi, sebbene gli intervalli di confidenza fossero ampi per quest’ultima stima. Contro il ricovero al pronto soccorso, l’efficacia di tre dosi di BNT162b2 contro la variante omicron era del 77% a meno di 3 mesi, ma scendeva al 53% dopo 3 mesi. Le tendenze in calo rispetto agli esiti di SARS-CoV-2 a causa della variante delta erano generalmente simili, ma con stime di efficacia più elevate in ogni punto temporale rispetto a quelle osservate per la variante omicron”.

I dati vengono interpretati dagli studio affermando che “tre dosi di BNT162b2 hanno conferito un’elevata protezione contro il ricovero in ospedale e al pronto soccorso a causa delle varianti delta e omicron nei primi 3 mesi dopo la vaccinazione. Tuttavia, 3 mesi dopo il ricevimento di una terza dose, il calo era evidente contro gli esiti di SARS-CoV-2 a causa della variante dell’omicron, incluso il ricovero ospedaliero. Potrebbero essere necessarie dosi aggiuntive di vaccini COVD-19 attuali, adattati o nuovi per mantenere alti livelli di protezione contro le successive ondate di SARS-CoV-2 causate dalla variante dell’omicron o da varianti future con potenziale di fuga simile”.

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