Ricordando a tutti i lettori che ArezzoInforma mette a disposizione uno spazio dedicato ai commenti pubblicabili a margine di ogni articolo, oggi diamo voce a Paolo B. che ci scrive dalla Provincia di Arezzo una breve lettera in merito alle imminenti festività natalizie.
Ecco il testo.
****
“Ero ormai rassegnato alla fine dei cinepanettoni, i film comici con Boldi e De Sica distribuiti nelle sale cinematografiche durante il periodo natalizio, che tanto mi facevano ridere con battute e gag spesso volgari.
Per una gran parte di pubblico, che magari disertava il grande schermo il resto dell’anno, andare al cinema sotto Natale era diventata una abitudine al pari dell’albero, del panettone e del torrone.
Poi improvvisamente ci fu detto che i cinepanettoni avevano fatto il loro tempo divenendo incapaci di rappresentare, anche solo in chiave comica, lo spaccato del Paese.
Mi trovo negli ultimi giorni casualmente ad aprire certi giornali nazionali e leggo:
Pregliasco: “Covid e influenza insieme minacciano il Natale con Flurona“;
Rezza: “Covid, picco in arrivo: i consigli per un Natale sicuro“;
Viale: “Mascherine, mani lavate, antipiretici a Natale: come resistere a Covid“;
Nasorri: “Stanno girando anche un sacco di altri virus simil influenzali con raffreddori e otiti”;
Viola: “Vaccini Covid con meno effetti collaterali”;
Galli: “Gravi ritardi nelle vaccinazioni. Qualcuno pensa che anziani e malati non possano morire“;
Bassetti: “Rischiamo picco dei contagi a Natale, bisogna vaccinarsi ogni anno”;
Crisanti: “C’è un’esplosione di contagi Covid, dati ufficiali sono falsi e lontani dalla realtà”
giusto per citarne alcuni.
Un continuo e persistente riferimento al Natale come “dead line”.
Sembra quasi che una parte della popolazione, orfana dei cinepanettoni, abbia deciso ostinatamente di richiedere l’uscita nelle sale cinematografiche di “Natale con il Covid” per avere qualcosa di cui parlare (il virus e la pandemia che non è finita) e di cui sparlare (i non vaccinati).
Sull’argomento non poteva esimersi dall’esprimere il suo punto di vista Burioni che ha affermato: “Covid, virus contagiosissimo, chi sta male resti a casa“.
Insomma, siamo passati dal “Chi salverà il Natale” ad un nuovo Natale 2023 all’insegna ancora di mascherine, amuchina, vaccini e abbracci limitati ai parenti stretti.
“Mascherine, tamponi, vaccini e tasso di diffusione: ecco una lista di cose da sapere per evitare il contagio durante le feste” titolava un quotidiano nazionale ieri.
Ridateci per favore i cinepanettoni!
Qui sembra che il ridicolo cresca ogni giorno in proporzione a quanto ci si dà da fare per difenderlo.
Dev’esserci per forza qualcuno che continua a spostare la soglia del ridicolo.
O siamo tutti rimbecilliti?