L’intervento del sindaco Alessandro Ghinelli sui cattivi odori in zona San Zeno

A conclusione del Consiglio comunale straordinario convocato oggi sul tema dei fenomeni odorigeni lamentati da alcuni cittadini residenti nelle frazioni di Poggiola, San Giuliano, San Zeno e Ponte a Chiani, il sindaco Alessandro Ghinelli è intervenuto con la lettura di un testo scritto.

 

Una scelta motivata, come ha spiegato il sindaco stesso nella conferenza stampa che ha preceduto il Consiglio, “dall’esistenza in questo momento di una indagine della Procura della Repubblica di Arezzo che sposta il piano del ragionamento da una dimensione politica e amministrativa ad una dimensione giudiziaria, dove tutti potranno essere oggetto dei necessari approfondimenti, che a questo punto avverranno in tale sede.

 

L’esposto in Procura presentato dal comitato aretino “stop puzzo” è certamente una procedura legittima che non ci sentiamo assolutamente di stigmatizzare, ma che anzi potrebbe aiutare ad approfondire una pluralità di aspetti. Pur tuttavia questa scelta ha vanificato sostanzialmente il Consiglio comunale appositamente convocato che in ogni caso, per rispetto dei cittadini e anche delle forze di opposizione, insieme alla Giunta e alla maggioranza abbiamo deciso di garantire con la presenza del numero legale”.

 

Nel suo intervento, il sindaco dopo aver brevemente ripercorso l’evoluzione dell’impianto di San Zeno e descritto il panorama normativo entro il quale lo stesso opera, ha dato comunicazione di quanto finora fatto in risposta ai disagi lamentati. “Il problema esiste e insieme, Comune e Azienda, siamo impegnati per minimizzarlo.

 

Sono stati effettuati numerosi controlli da Arpat e Asl i quali non hanno riscontrato nessuna violazione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell’Azienda. Né i numerosi sopralluoghi di Arpat e soprattutto di Asl, per quanto consta a questa Amministrazione, sono riusciti ad individuare un nesso certo fra le segnalazioni e l’impianto in questione. Proprio per la difficoltà di individuare l’origine certa dei fenomeni, l’Amministrazione ha commissionato ad una azienda specializzata uno studio olfattometrico che possa condurre alla individuazione della o delle fonti di cattivo odore, tenendo conto anche delle localizzazioni dei potenziali produttori, dei venti prevalenti, dell’andamento delle emissioni in funzione della temperatura.

 

Questo è il modo di operare previsto dalla legge e questo fa l’Amministrazione comunale”. Il sindaco ha continuato spiegando come l’Azienda abbia provveduto nel pieno rispetto della normativa al controllo di biofiltri e scrubber, sottoposti ad analisi periodiche per monitorare il rispetto dei limiti previsti dalla legge. Anche se tali analisi hanno sempre restituito valori inferiori ai limiti consentiti, l’Azienda, non appena ha avuto notizia delle prime lamentele, si è attivata su vari fronti per la individuazione e soluzione della problematica. Un primo passo è stata la verifica della effettiva provenienza delle maleodoranze dalla linea di compostaggio.

 

Sono poi stati intensificati i controlli sui biofiltri: da dicembre 2022 a settembre 2023 sono stati svolti 150 campionamenti a fronte dei 28 previsti per lo stesso periodo dall’autorizzazione vigente, e i risultati delle analisi sono sempre stati inferiori ai limiti. Negativo è poi risultato il monitoraggio della presenza di sostanze tossiche nelle emissioni dal compostaggio. L’Azienda ha inoltre deliberato di costruire un’altra serie di biofiltri che entrerà in funzione il prossimo anno con un investimento di circa 1,5 milioni di euro, e in attesa della realizzazione dei nuovi biofiltri è stato deciso l’utilizzo di prodotti deodorizzanti.

 

Dei biofiltri esistenti è stata incrementata la frequenza di manutenzione e ottimizzata l’irrigazione, è stata creata una “barriera” arborea con la funzione di mitigare i venti provenienti dall’impianto, sono stati ridotti temporaneamente i conferimenti di organico per un controllo accurato dello stato della linea di compostaggio e prescritto l’obbligo di interramento immediato dell’ammendante ritirato dagli acquirenti.

 

Raramente nella mia esperienza di Sindaco ho potuto assistere ad una mobilitazione di risorse per quanto riguarda i controlli, come quella messa in campo per questa problematica da Arpat e Asl: nella corrispondenza con il Comune si dà conto di centinaia di verifiche puntuali su decine di interventi che hanno previsto sia sopralluoghi sul territorio per la verifica delle segnalazioni, che ispezioni presso l’Azienda”, ha detto il sindaco.

 

Sia Arpat che Asl suggeriscono dunque che ulteriori elementi di chiarezza potranno essere forniti dallo studio olfattometrico per la cui realizzazione il Comune ha già dato mandato. L’azienda sanitaria ha altresì informato che ad esito del campionamento sull’aria in uscita dai biofiltri ‘tutte le sostanze ricercate nell’aria espulsa dai sistemi filtranti risultano essere al di sotto del limite di quantificazione del metodo analitico, […] tali risultati consentono di asserire che al momento del campionamento le sostanze odorigene ricercate nell’aria in uscita dal filtraggio erano a concentrazioni tali da non provocare effetti nocivi sulla salute’”, ha concluso il sindaco.

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