Celebrati, in una Sala Don Enrico Marini tutta esaurita, i 100 anni del Museo Civico di Lucignano che per l’occasione si rifà il look e cambia nome: da oggi si chiamerà MAD, acronimo di “Museo dell’Albero d’Oro”, in omaggio al manufatto che, dopo l’opera di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre dure, è tornato in tutto suo splendore.
E taglio del nastro per la mostra “Un secolo di secoli”, frutto dell’appassionato lavoro di ricerca del prof. Valeriano Spadini, con allestimento curato da Stefano Cresti.
Ed è stato proprio l’assessore a cultura e turismo, con il Sindaco Roberta Casini, a svelare alla folta e qualificata platea composta da istituzioni, esperti e cittadini, il nuovo logo e le strategie di marketing che accompagnano l’azione di rebranding “che dopo 100 anni – ha spiegato Stefano Cresti – guarda al futuro con una nuova immagine coordinata. Abbiamo tante ricchezze, ma tutto parte dall’Albero d’Oro”.
L’operazione ha ricevuto gli elogi del Presidente della Regione Toscana: “E’ la Toscana diffusa che vogliamo – ha detto Eugenio Giani – Lucignano, con i suoi scrigni di bellezza e l’accorta opera di conservazione e promozione, risponde in pieno a quelle caratteristiche di eccellenza che la nostra Regione può vantare, non solo nelle grandi città”.
“Quella odierna – ha dichiarato Roberta Casini, Sindaco di Lucignano – è un’occasione speciale per ripercorrere un secolo di storia guardando al futuro di una delle istituzioni culturali più significative del territorio, sempre partendo dalle nostre radici, rappresentate dall’Albero d’Oro, elemento identitario della nostra comunità.
E’ grazie all’intervento della Regione Toscana e alla sensibilità del presidente Giani, all’opera dell’Opificio delle Pietre Dure e all’impegno dell’assessore Cresti, se oggi possiamo tornare ad accogliere l’Albero d’Oro e indirizzare il nostro Museo, il MAD, verso prospettive di sviluppo straordinarie”.
Prospettive delineate da Stefano Casciu, Direttore Regionale Musei Nazionali della Toscana, che intravede ed auspica per il MAD “una grande opportunità, quale l’inserimento nel Sistema Museale nazionale italiano”. La Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure dott.ssa Emanuela Daffra:
“Dopo un intervento di restauro complesso, abbiamo restituito l’opera ‘cardine’ del Museo. Oggi ho voluto rammentare il senso del Museo all’interno della società contemporanea. E’ un luogo che dev’essere vivo, il nostro lavoro è in funzione della comunità e dei visitatori.
Lucignano, infischiandosene delle dimensioni e puntando alla qualità, si è data con coraggio lo status di istituzione museale vera e forte. Piccolo non significa non importante”.
L’incontro è stato punteggiato di interventi qualificati e densi di significato, a partire dalla testimonianza dello speleologo Franco Rossi, che ha contribuito a gettare nuova luce sul rinvenimento di alcuni frammenti dell’Albero d’Oro avvenuto all’interno della cosiddetta Grotta del Cristo di Sarteano, frammenti fondamentali per il lavoro d’indagine del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, rappresentato per l’occasione dal Maggiore Claudio Mauti: “
Tutto è nato – ha raccontato Rossi – da un ritrovamento avvenuto nel 1957 ad opera di alcuni amici con cui ho imparato ad andare in grotta, stavano recuperando metalli di materiali bellici. Hanno trovato questi oggetti, consegnati al parroco di Sarteano che li ha conservati.
Con il Sindaco Casini siamo andati a recuperarli, il crocifisso non c’era. Tutto è raccontato nel libro ‘Grotte che si tingono di giallo’. Poi l’auspicio: “Ho la speranza – ha concluso Rossi – che anche gli altri elementi mancanti, compresa la Croce, possano essere ritrovati”.
Il dott. Riccardo Gennaioli, direttore settore restauro oreficerie dell’Opificio delle Pietre Dure, ha riferito sulla storia conservativa e le sofisticate tecniche applicate per riportare a nuova vita l’Albero d’Oro:
“La complessità del restauro è dovuta al fatto che abbiamo dovuto confrontarci con il precedente restauro. Abbiamo ricollocato alcuni degli elementi originali al loro posto, ne valeva la pena. A che punto siamo con l’opera di restauro? Manca un 5%, il riposizionamento di due placche nei bracci maggiori”.
Evento nell’evento, l’inaugurazione della mostra “Un secolo di secoli”, curata dall’Assessore a Cultura e Turismo Stefano Cresti con Valeriano e Chiara Spadini, autori della pubblicazione “Il Museo di Lucignano – 100 anni di storia”. “Troviamo l’inventario delle opere museali del 1939 e una dettagliata ricostruzione della storia del museo, dalla sua fondazione nel 1924 fino alla sistemazione attuale nelle sale del piano terreno del Palazzo Comunale, avvenuta nel 1984.
Particolare attenzione è dedicata ovviamente alla storia dell’Albero d’Oro, protagonista di numerose esposizioni internazionali, dall’Ottocento fino all’EXPO di Milano del 2015”. La dott.ssa Paola Refice, storica dell’Arte, ha relazionato i presenti sulle opere presenti al MAD, ponendo particolare attenzione sui ‘cataletti’ funebri.
«I 100 anni del Museo Civico, da oggi MAD, rappresentano un traguardo straordinario per tutta la nostra comunità», ha dichiarato la Sindaca di Lucignano, Roberta Casini.
«Questo museo non è solo custode di opere d’arte, ma anche della nostra identità e della nostra storia. L’Albero d’Oro è il simbolo che ci unisce e ci rappresenta e il suo ritorno dopo il restauro è motivo di grande orgoglio. Ringrazio le istituzioni, a partire dalla Regione e coloro che hanno contribuito a rendere questa giornata un momento indimenticabile».
Casini ha inoltre sottolineato l’importanza del museo come punto di riferimento culturale e turistico: «Con il nuovo nome, il nuovo logo e le iniziative che stiamo portando avanti, vogliamo proiettare il MAD verso il futuro, consolidando il suo ruolo centrale nel panorama culturale della Toscana e oltre».