C’erano tutti gli abitanti del piccolo paese della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia oggi per l’ultimo saluto a Giada, la 14enne morta per un malore improvviso a scuola.
C’erano tutti i compagni di scuola, di gioco e di oratorio.
C’era tutta una comunità che si è stretta attorno ai genitori di Giada.
Il suo cuore si era fermato mercoledì a scuola e nulla erano serviti i tentativi disperati di rianimarla, prima direttamente a scuola e poi in ospedale.
“Chi muore non muore, è viva nel nostro cuore e nel ricordo” riportava il cartello affisso all’ingresso della chiesa del paese.
“Ci hai chiamati qui in tanti Giada tutti qui intorno a te, tutti intorno a Gesù – le parole del parroco durante l’omelia – oggi una grandissima folla accompagna una madre e un padre in un un’ora tristissima. In tanti mi hanno fatto una domanda: perché? Perché morire così giovani? Perché morire in questo modo? Non lo so”.
“Giada è viva nel nostro cuore e nel ricordo“.
“Giada tu sei per noi l’angelo più bello“.
Toccanti i messaggi letti a fine cerimonia.
Fuori dalla chiesa un lancio di palloncini bianchi e le note della canzone A modo tuo di Elisa hanno accompagnato i rintocchi delle campane suonate a festa perché, come chiesto dai genitori, questo momento fosse appunto “di festa come quelle che Giada non ha avuto e non avrà”.
La mamma ed il babbo sono stati travolti dall’inaccettabile vuoto scavato da una vita volata via troppo presto.