Sarà Andrea Czortek a presentare martedì 28 gennaio, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, l’edizione del “Cronicon Episcopale Arretinum” scritto dal vescovo di Arezzo Benedetto Falconcini nel corso del suo episcopato (1704-1724) e rimasto fino ad oggi inedito. L’incontro sarà coordinato da Luca Berti, presidente della Società storica, che organizza l’evento con il patrocinio del Comune di Arezzo. Il merito della pubblicazione va tutto a Carlo Volpi, che ha curato la trascrizione del testo e la sua pubblicazione.
Il Cronicon ricostruisce la vita dei vescovi aretini e il loro operato, ma narra anche la storia dei numerosi monasteri e delle compagnie religiose presenti nella Diocesi, offrendo ai lettori la trascrizione di molte pergamene presenti negli archivi aretini. Stimolato dall’amico Ludovico Antonio Muratori, Falconcini fu un precursore della moderna attività di ricerca e ricostruzione storica basata sulla documentazione. Per questo motivo la sua vasta opera, per quanto invecchiata, mantiene un indiscutibile valore storiografico e sarà utile per i futuri approfondimenti. Dei diversi manoscritti in circolazione, Volpi ha utilizzato quello in quattro volumi custodito nella Biblioteca Guarnacci di Volterra, di cui Falconcini era nativo.
Originario di Bibbiana, Carlo Volpi fu ordinato sacerdote nel 1961 dal vescovo Cioli ed è stato a lungo parroco della chiesa aretina di S. Giuseppe Artigiano. Insieme a don Silvano Pieri, ideò la collana “Studi e Documenti della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro”, nella quale sono finora usciti venti volumi, in prevalenza dedicati alle visite pastorali compiute nel territorio nel corso dei secoli dai presuli aretini.
Stampato dalle Edizioni Toscana Oggi, il nuovo volume consta di ben 948 pagine, che accolgono diversi strumenti di corredo, alcuni dei quali presenti nel testo originale, che ne facilitano l’utilizzo in vista di futuri studi sulla storia della Chiesa aretina. Trenta euro il prezzo di copertina.
Andrea Czortek, che ne illustrerà i contenuti, è sacerdote del clero di Città di Castello, dove è direttore dell’archivio e della biblioteca diocesani. È inoltre consigliere dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica, direttore della rivista “Pagine Altotiberine”, storico ed autore di numerose pubblicazioni sull’alta Valtiberina umbra e toscana.
Nella foto. La copertina del libro e il ritratto del vescovo Benedetto Falconcini.