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Menchetti: “Palazzo Carbonati, è davvero tutto chiaro?”

Michele Menchetti

Michele Menchetti

La nota del Consigliere comunale Michele Menchetti:

Ho depositato un’interrogazione all’Assessore al Patrimonio per avere delucidazioni circa l’asta pubblica per la vendita di Palazzo Carbonati.

Nei media locali già da alcuni giorni si legge che lo storico Palazzo Carbonati ha un nuovo proprietario, Patrizio Bertelli. Ad affermarlo è stato il suo legale con queste testuali parole “Il patron di Prada ha partecipato e si è aggiudicato l’asta per Palazzo Carbonati” ma nel frattempo è mancata l’ufficializzazione del Comune – scusate se è poco – ed è quantomeno singolare visto che da tali dichiarazioni si evince che ci sia stata una sola offerta durante l’apertura delle buste avvenuta il 31 maggio.

L’Assessore durante il dibattito al punto 9 dell’ordine del giorno del Consiglio comunale del 23 aprile 2024 “Variazione al Bilancio di previsione 2024/2026” affermò con una certa sicurezza “Abbiamo poi reinserito dentro il Piano delle alienazioni Palazzo Carbonati per una cifra prevista di 1,592 milioni di euro, che viene utilizzata per i lavori di realizzazione della rotatoria di via Chiarini e parzialmente, per il 10 per cento, a riduzione dell’indebitamento, come prevede la normativa sulla dismissione immobiliare” al che il sottoscritto, avendo a mente che tale palazzo è risultato invenduto, nonostante vari bandi di asta, per circa 15 anni, gli chiese come poteva in questo caso arrivare addirittura a impegnare la somma della sua vendita per la realizzazione di un’opera importante come la rotatoria di via Chiarini. Egli rispose “Io presumo che Palazzo Carbonati nel corso del 2024 sarà venduto”.

Poiché ci sono altri due documenti sul Carbonati pubblicati nell’albo pretorio che sono meritevoli di attenzione – uno relativo alla sanificazione e alla manutenzione ordinaria del guano di volatili e l’altro alla proroga del servizio noleggio del ponteggio fino a giugno 2024, ho chiesto varie cose all’Assessore nell’interrogazione.

Quali sono le motivazioni per cui il Comune a oggi stia attendendo diversi giorni per l’ufficializzazione, consapevole dell’unica offerta presentata – se così è – tanto da spingere il legale del nuovo proprietario a uscire a mezzo stampa prima del Comune stesso?

Perché l’Amministrazione ha ritenuto di non replicare alle affermazioni dell’avvocato di Patrizio Bertelli, smentendo o avvalorando quanto da lui detto?

Il Comune di Arezzo reputa “normale” che il legale di Bertelli affermi con nota a mezzo stampa che il suo cliente si sia aggiudicato Palazzo Carbonati per 1,6 milioni di euro sulla base d’asta di 1,592 milioni? Chi ha fornito tale informazione all’avvocato Gatteschi? Si può ipotizzare che ci sia stata una fuga di notizie da dentro il Comune? Non basta infatti che il legale di Bertelli, o chi per lui, sia stato eventualmente presente all’apertura delle buste il 31 maggio scorso e, nell’ipotesi che pure vi sia stata la sua sola offerta presentata, tutto questo non basta per dichiarare da parte dell’avvocato che il suo cliente si è aggiudicato l’asta, in quanto l’Amministrazione Comunale e per essa il Servizio Patrimonio cha ha bandito l’asta, ha il dovere di verificare la correttezza dell’istanza con i controlli di legge a posteriori che questo tipo di procedura richiede. 

Domando quindi all’Amministrazione Comunale: qualora dai controlli dovessero essere riscontrati degli impedimenti all’aggiudicazione, come si comporterebbe il Comune di Arezzo?

Appare curioso che l’Assessore – lo scorso 23 aprile 2024 in Consiglio Comunale – ostentasse tanta sicurezza di riuscire a vendere Palazzo Carbonati dopo 15 anni di aste deserte, e peraltro di venderlo poco più di un mese dopo tale Consiglio quando ancora non era stata organizzata e bandita alcuna asta pubblica.

E suscita curiosità ai miei occhi il fatto che un immobile come il Carbonati sia stato ripulito dal guano dei piccioni a inizio 2024 quando altri immobili comunali si trovano in condizioni assai peggiori, eppure sono completamente abbandonati a loro stessi.

Domando quindi all’Amministrazione: quante altre volte nei 15 anni precedenti sono stati effettuati interventi circa la sanificazione e la manutenzione ordinaria del guano di volatili presso Palazzo Carbonati?

Chiedo inoltre come si è giunti alla decisione di prorogare il servizio di noleggio del ponteggio esterno di Palazzo Carbonati per soli sei mesi, fino a giugno 2024, quando invece il medesimo noleggio solitamente veniva prorogato di anno in anno? Quante altre volte nei 15 anni precedenti il servizio noleggio del ponteggio è stato prorogato e per quanto tempo?

Non sarebbe stato meglio, da parte del Comune di Arezzo, impiegare i denari pubblici spesi in questi anni per il noleggio del ponteggio per riparare definitivamente il tetto del Palazzo Carbonati? Così facendo infatti, si è avvantaggiato per tanti anni solo la ditta di noleggio del ponteggio e non si è risolto il problema del tetto di questo immobile. Sarebbe come dire che ognuno di noi a casa propria, invece che riparare il tetto danneggiato, mettesse in sicurezza l’immobile con l’installazione di un ponteggio esterno e poi lasciasse tutto così com’è, senza riparare il tetto stesso. Mi sembra davvero illogico e soprattutto antieconomico per i cittadini di Arezzo.

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