“I tempi contingentati non mi hanno permesso d’illustrare in Consiglio Comunale l’interrogazione sulle mense scolastiche e relativa soprattutto a due aspetti: il primo è la possibilità di riprendere in house il servizio di refezione scolastica alla scadenza del 2027, il secondo è la possibilità di permettere ai bambini di consumare a scuola un pranzo preparato a casa.
In questi mesi e anni non sono mancate lamentele su qualità, quantità del cibo e costi crescenti e sulla difficoltà a variare i menù, con alternative semplici come ad esempio la pasta in bianco.
I bambini hanno il diritto di non gradire eventualmente il cibo e allo stesso tempo di consumare pasti soddisfacenti, in linea con quanto pagano i genitori. A proposito di quest’ultimo aspetto alcune famiglie in difficoltà economica sono costrette a sobbarcarsi la retta senza ottenere per i loro figli un’offerta ritenuta soddisfacente. Un cortocircuito che non rende giustizia”.