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Mindfulness con gli studenti nella sala dei Grandi della Provincia

Si è svolta questa mattina in occasione dell’incontro congiunto in Sala dei Grandi dei rappresentanti di Istituto di tutte le scuole secondarie di secondo grado della Provincia, dei rappresentanti della Consulta Studentesca Provinciali e dei rappresentanti aretini del Parlamento Regionale Toscano, la Provincia di Arezzo ha offerto agli studenti e alle studentesse presenti un momento di “Mindfulness”, condotto dalle formatrici Fiorinda Pedone e Stefania Piccini. 
 
La Provincia ha voluto in questo modo dare un segnale forte a tutti i ragazzi – e alle intere comunità scolastiche che rappresentano – sull’importanza dell’orientamento inteso innanzitutto come auto-orientamento, come opportunità di ascolto di sé.

 

Mindfulness significa acquistare coscienza di chi siamo e soprattutto di quale può essere il nostro posizionamento nella storia che siamo chiamati a vivere; significa dare pienezza consapevole ad ogni nostro gesto, parola… pensiero.

 

Ascoltarsi per centrarsi, per accogliersi così come siamo ed essere quindi pronti a relazioni di empatia e di accoglienza nei confronti degli altri: è questa la condizione essenziale per poi potersi orientare nella formazione e nella professione lungo tutto il percorso di vita.

 

Del resto il successo personale, negli studi e nel lavoro, ben poco valore avrebbe se non fosse supportato dalla capacità di assumere una postura di ascolto e di rispetto di sé stessi e degli altri: unica in grado di finalizzare la missione di ciascuno al raggiungimento dell’equità, della sostenibilità ambientale e sociale… della pace vera.

 

Gli studenti e le studentesse presenti in Sala dei Grandi hanno accolto con entusiasmo l’esperienza di Mindfulness, manifestando essi stessi quanto sia importante – anche alla loro giovane età – avere la possibilità di fermarsi e guardarsi dentro, contro una realtà frenetica, iperconnessa, che ibrida la realtà reale a quella virtuale in modo a volte subdolo e rischioso e che troppo spesso rischia di risultare fagocitante e “disorientante”.
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