Montevarchi, rinvenuti e sequestrati oltre 76 kg di tabacchi lavorati nazionali rubati

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nel quadro del rafforzamento del dispositivo a tutela della sicurezza economico finanziaria, hanno intensificato la presenza sul territorio.

In tale contesto, a seguito di specifiche indagini, nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno eseguito un controllo nei confronti di una tabaccheria ubicata nel comune di Montevarchi. I finanzieri, effettuato l’accesso ed eseguita un’attenta analisi della merce in vendita, hanno rinvenuto oltre 76 kg di tabacchi lavorati nazionali che risultavano non essere stati acquistati attraverso i regolari canali commerciali.

Le attività di accertamento successive, eseguite con l’ausilio di personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, attraverso la scansione del codice univoco presente sui generi di monopolio, permettevano di riscontrare che i tabacchi rinvenuti risultavano essere stati rubati, nei mesi precedenti, da tre tabaccherie ubicate nelle province di Pisa e Lucca per essere poi posti in vendita unitamente a quelli lecitamente acquistati.

Le indagini si sono poi concentrate sull’individuazione del soggetto che aveva ceduto i tabacchi in questione alla rivendita autorizzata, identificato in un italiano gravato da diversi precedenti penali.

A conclusione dell’attività si procedeva pertanto al sequestro dei tabacchi e a segnalare il titolare della tabaccheria ed il soggetto cedente alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di ricettazione.

L’attività di servizio in questione si inserisce nella costante attività di presidio condotta nella provincia di Arezzo dai militari delle Fiamme Gialle a contrasto dei reati economico finanziari, a tutela degli imprenditori onesti e dei consumatori.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Arezzo (art. 5 del d.lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. n. 188/2021), trattandosi di attività di indagine di rilevante interesse pubblico concernente la repressione dei traffici illeciti.

Al riguardo, si evidenzia che il procedimento penale menzionato pende nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato deve presumersi innocente fino ad eventuale pronuncia irrevocabile di condanna.

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