Villicana Gallery è lieta di presentare la mostra personale Maria Alejandra Sandoval: Quedandote o Yendote (Restando o Andando Via). La mostra sarà svolta in Via Cavour 85, 52100 Arezzo (AR) e verrà inaugurata con un vernissage ufficiale sabato 17 Febbraio alle ore 16:00. La personale continuerà fino al 3 marzo.
La mostra è a cura di Danielle Villicana. Ci sarà una presentazione dello storico dell’arte Valerio Corvisieri.
La mostra rappresenta una antologica in memoria di Maria Alejandra Sandoval, un’artista di origine argentina, adottiva di Arezzo, esponendo per la sua terza personale in Via Cavour. Ci sarà una selezione di ventidue opere pittoriche importanti e circa cinquanta lavori su carta.
Maria Alejandra Sandoval: Quedandote o Yendote (Restando o Andando Via) è a ingresso gratuito e rispetterà il seguente orario: dal martedì al sabato dalle ore 16 alle ore 20, sabato 2 e domenica 3 marzo dalle ore 12 alle ore 18 e dietro appuntamento nei restanti giorni.
Testo critico:
Questo assemblaggio di scatole dipinte (“Scatolare”, 2010) rappresenta efficacemente l’opera di Alejandra: c’è la forza del colore che alza la voce per farsi sentire; c’è la pratica del riuso di oggetti – che ha sempre affiancato per lei la pittura su tela – non tanto facendo il verso allo sberleffo dadaista quanto manifestando il puro scatenamento della fantasia che coglie negli oggetti inedite potenzialità estetiche;
c’è l’arte che si prende gioco del consumismo rappresentato dalla quantità di involucri di un accessorio griffato il cui marchio è quasi cancellato; c’è il grido, non tanto politico ma piuttosto esistenziale, sempre di libertà. Lo stesso che arriva, e con maggior forza, dalle sue tele in cui il viluppo di forme astratte dai colori vividi o cupi secondo lo stato d’animo non è mai geometrico ma esprime , rapprendendoli, moti interiori, magmatici, profondi. Titoli come “Doloso”, “Tumultuoso”, “Frantumi”, “Ai confini della realtà” rispecchiano fedelmente ciò che vediamo e l’ispirazione che ha generato le opere così nominate, definendo icasticamente il momento finale di una vera e propria lotta.
Una tensione di spinte contrapposte riassumibile, crediamo, dal titolo di una canzone argentina quedándote o yéndote, restando o andando via, che ha molto a che fare con la biografia dell’artista. Chi l’ha conosciuto l’artista sa quanto la sua ricerca – che ha esplorato anche la strada dell’espressionismo – sia stata rivendicazione di libertà e sperimentazione di cammini sempre nuovi per raccontare all’esterno il proprio mondo interiore. Quanto la sua forza battagliera abbia dato risultati diversi e mai definitivi al punto da far scontare all’artista il non aver mai (deliberatamente, attenzione) raggiunto una formula stilistica da ripetere all’infinito finalizzata ad una facile riconoscibilità.
Insomma una costante ricerca esperita per se stessa e non per il mercato dell’arte, per non correre il rischio di farsi “Scatolare”, come sembra volerci dire il lavoro che abbiamo scelto come sintesi di questa esposizione. ~ Valerio Corvisieri
Breve biografia:
Maria Alejandra Sandoval nasce in Argentina nel 1962 da una famiglia di origine italiana. Studia Arti Visive all’Accademia di Bahia Blanca, quindi approfondisce la pittura con Carlos Gorriarena e la scultura con Emilio Renart a Buenos Aires. Nel 1985 si trasferisce in Europa, prima in Spagna e quindi in Italia. L’italo-argentina ha esposto con personali e collettive in varie parti del mondo, portando lo spazio fisico del Sud America dentro nuove latitudini, dove da oltre quarant’anni urla i suoi colori e si impegna a far scaturire il centro della loro potenza.
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