Nel centrodestra stravince Giorgia e grazie a lei anche il Pd di Elly ora domina nel centrosinistra

Con la polarizzazione del confronto, le due leader hanno messo in campo due forti partiti e una sorta di bipolarismo

Con più di 2.300.000 di preferenze Giorgia Meloni è la regina indiscussa delle elezioni europee 2024. Grazie al suo straordinario successo personale i Fratelli d’Italia balzano al 28.8% dei consensi dal 26% preso alle politiche del 2022 (però con un numero di voti reali assai più ampio. Si può comunque dire che è solo merito della campagna elettorale, azzeccata, di Giorgia. Altra conferma, basta guardare le preferenze prese dagli altri big di partito, tutte al di sotto delle 100mila.

IL CENTRODESTRA

Anche a livello di governo, la premier Meloni esce rafforzata, unica leader a livello europeo viste le batoste prese dal presidente Macron in Francia e dal premier tedesco Scholz. Nel Centrodestra italiano Forza Italiaa guida Antonio Tajani, è riuscita a scalzare la Lega di Matteo Salvini piazzandosi al secondo posto. Questo è un’altra garanzia sulla tenuta e navigazione del governo grazie alla forza ‘moderata e tranquilla’ degli Azzurri. Per Salvini, come la si voglia mettere, la situazione è assai complicata. Nonostante la candidatura del generale Vannacci, che con oltre 540mila preferenze ha fatto il pieno tra i leghisti, Salvini non è riuscito a raggiungere la doppia cifra, fermandosi al 9% pari a circa 2.100.000 voti. La percentuale, in concreto, è pari a quella delle scorse politiche del 2022 ma di voti reali all’appello ne mancano 400mila. A sentire alcune fonti della Lega “nel prossimo mese ci sarà un terremoto dentro la Lega, perché Salvini ha già fatto intendere che vuol tagliare le teste di chi ha remato contro”. A partire “dall’espulsione di Umberto Bossi, il fondatore, accusato di tradimento per aver votato Forza Italia”. Non solo Bossi, stando a fonti interne “Salvini andrà giù duro anche con il governatore del Veneto Zaia e quello del Friuli Fedriga, visto che nel Nord Est sono mancati tantissimi voti”. Che succederà? Salvini riuscirà a mantenere unita la Lega o ci sarà una scissione con il ritorno della Liga Veneta? Forza Italia in sostanza ha mantenuto i suoi voti delle politiche, 2.237.000 voti, che in termini percentuali stavolta hanno consentito il sorpasso arrivando al 9,6%.

IL CENTROSINISTRA

Per quanto riguarda l’opposizione, ha vinto il Pd di Elly Schlein ed anche l’Alleanza Verdi Sinistra. Per quanto riguarda i Dem, che rispetto al dato delle politiche del 2022 recuperano circa 250mila voti reali in più, da 5.348.000 a 5.600.000 arrivando al 24,1%. Nel Pd ha vinto la felice combinazione: il messaggio della giovane e alternativa segretaria Schlein, che ha spostato il partito su temi più di sinistra, insieme all’esperienza dei tanti sindaci e amministratori che sul territorio con le preferenze personali, pensiamo solo alle oltre 500mila prese dal sindaco di Bari Decaro, hanno fatto scattare in avanti il partito. Schlein esce rafforzata dal risultato, adesso però dovrà mettere in campo una strategia vincente per costruire una vera e competitiva alleanza di governo alternativa a quella del centrodestra a guida Meloni. Sarà aiutata dal successo dell’Alleanza Verdi Sinistra che sfondano lo sbarramento arrivando al 6,7%. Grazie alla candidatura di Ilaria Salis, la giovane insegnante detenuta in Ungheria, ed anche a molti voti che sembrano essere arrivati dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Movimento che subisce una brutta batosta, passando dal 15,4% delle scorse politiche al 10% di queste europee. Anche per Conte ci sarà presto un momento verità, la sua linea ‘soli contro tutti’, e i suoi continui distinguo adesso dovranno trovare una nuova sintesi. E forse molto presto vedremo anche candidati alternativi per la leadership.

IL CENTRO

Tanti voti andati persi sul versante riformista, con le due liste Renzi-Bonino e Calenda che non arrivando al 4% restano fuori dal Parlamento europeo. Beffa ulteriore, adesso i candidati che avrebbero preso con la somma della loro percentuale verranno distribuiti tra le forze vincenti. Anche per Renzi e Calenda è il momento di trarre le conclusioni: andare avanti così, farsi del male ancora con il rischio che non resti più nessun elettore; o fare un passo indietro ed affidare ad un terzo (Francesco Rutelli?) il compito di trovare la quadra politica e un minimo di temi comuni. Per quanto riguarda il dato politico complessivo, di fatto queste elezioni europee con la polarizzazione del confronto tra Meloni e Schlein hanno messo in campo due forti partiti e una sorta di bipolarismo: ci sono due stelle, Fratelli d’Italia e il Pd, e attorno a queste d’ora in avanti tutti gli altri pianetini dovranno scegliere la loro orbita elettorale.

Fonte
Agenzia DIRE
www.dire.it

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