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NoVax a chi? E se poi scatta una querela

di Stefano Pezzola

In una stucchevole narrazione in cui la vaccinazione di massa, e non solo dei fragili, è considerata l’unica, efficacia e sicura soluzione alla Covid-19, la mancanza di un obbligo giuridico che imponga a tutti una simile certezza rende moralmente imperdonabile chi, nutrendo dubbi, decide di non vaccinarsi?
E più ci si accorge che questi cittadini – è bene ricordare con pari dignità e credibilità – non accettano la vaccinazione con farmaci mRNA, più la mancanza di una legge che li costringa a farlo viene compensata dal risentimento morale nei loro confronti, a partire dal modo stesso in cui vengono battezzati da due anni, ovvero NoVax.
L’uso che viene oggi fatto nel nostro Paese del termine “no vax” mette tutto insieme, e la parola “No vax” non ha più una funzione descrittiva, poiché non indica in modo neutrale, così come potrebbe fare il termine opposto “pro vax”, una determinata prospettiva di pensiero.
È invece un’etichetta diffamatoria.
NoVax è un indicatore infallibile di chi sparge odio.
E chi la usa lo fa in modo consapevolmente vergognoso poiché liquida come irricevibili, senza doverle prendere in esame e senza fornire risposte, qualsiasi domanda seppur legittima, qualsiasi dubbio o perplessità sollevate da chi ha deciso di non partecipare con entusiasmo a questo rito collettivo chiamato vaccinazione di massa Covid-19.
Perché l’uso della parola NoVax in bocca ad alcune persone è vigliaccamente vergognoso?
Risposta piuttosto semplice da formulare.
Il termine indica chi è contrario a qualunque vaccino in quanto tale.
Ora, si da il caso che a parte una esigua minoranza di effettivi “novax”, che protesta da anni contro le politiche di vaccinazione di massa tour court, moltissime persone oggi sollevano dubbi soltanto su questi farmaci mRNA Covid-19 e sulla pretese di renderli obbligatori.
Si tratta di “NoVax parziali” e soltanto contro il farmaco mRNA, indebitamente chiamato vaccino poichè tra l’altro è stato ormai ribadito che non immunizza.
I NoVax Covid-19 sono diventati un bersaglio di comodo per i vaccinati che possiamo raggruppare in tre categorie: i fanatici, gli impauriti ed i ricattati.
I cittadini non vaccinati sono considerati non come qualcuno con cui interagire su un piano di parità civile, ma come qualcosa su cui agire dall’alto della propria superiorità culturale e morale.
In quanto “non vaccinate” queste persone sono considerate prive di senso civico.
E quindi ribadisco che il termine NoVax è un’etichetta diffamatoria con tutto quello che ne consegue in ambito giuridico.

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