Durante il ricordo di Oreste Ghinelli a 100 anni dalla nascita celebrato presso la Sala del Consiglio Comunale di Arezzo, il professor Claudio Santori non ha solo ricordato e letto alcune delle opere teatrali e delle poesie più importanti dell’illustre aretino. Ha anche espresso una nota di disappunto per coloro che hanno contestato l’iniziativa commemorativa. In particolare per chi considera grave che Ghinelli abbia difeso, come avvocato, alcune persone ideologicamente afferenti alla destra.
“Da più parti – ha detto il prof. Santori – anche per iscritto su facebook mi è stato chiesto di non partecipare a questo, l’hanno chiamato, convegno. La cosa che mi ha stupito è che fra le colpe, gravissime di Oreste Ghinelli, mi è stato detto c’era quella di aver fatto da avvocato e di aver quindi difeso. Ma siamo in uno Stato di diritto o no? Perché 2.500 anni tale Eschilo, nell’Orestea, ha insegnato al mondo una volta per tutte, che non c’è delitto che non debba essere difeso, in un giusto processo con tanto di avvocato.
E allora chi contesta a Ghinelli di aver fatto l’avvocato si sta ponendo in una posizione di rifiuto dello Stato di diritto. Io sono, come molti sanno, un uomo libero di buoni costumi, e in quanto tale faccio quello che la mia coscienza mi detta di fare.
Ecco perché con molto piacere sono qui a parlare di una persona che ho conosciuto di sfuggita ma che ha fatto molte cose. E che comunque non può essere ignorato. Tra l’altro non ho capito tutta questa canea, perché qualche anno fa la Società Storica Aretina ha inserito, all’unanimità del Consiglio, anche Oreste Ghinelli fra i grandi personaggi del ‘900.
E quindi eccoci qua a parlare di una persona. La sua parte politica non mi interessa, Tra l’altro tutti sanno che io non sono di quella parte politica. Tutti sanno che io sostenevo la parte che ha perso, ero addirittura candidato. La mia coscienza mi impone, per usare una frase forse grata a qualcuno, di andare diritto”.