Arezzo โ Lโ11 febbraio 2025, i Carabinieri della Compagnia di Arezzo, con il supporto delle forze dellโordine delle province di Firenze, Caserta, Napoli e Salerno, hanno eseguito unโoperazione che ha portato allโarresto di 11 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto, rapina e ricettazione.
Lโindagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo, ha consentito di smantellare unโorganizzazione criminale specializzata in rapine ai danni di aziende e gioiellerie del settore orafo. Lโoperazione, denominata “Gold Strike”, ha portato allโemissione di undici misure cautelari personali, di cui sette in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
Lโoperazione e le indagini
Le indagini sono state avviate il 28 giugno 2024, a seguito della rapina ai danni della ditta Italiana Horo di Badia al Pino (Civitella in Val di Chiana), quando due malviventi, a bordo di un motociclo con targa alterata, hanno aggredito il titolare utilizzando spray al peperoncino, sottraendogli 18,7 kg di oro del valore stimato di 600.000 euro.
Attraverso unโattivitร investigativa complessa e accurata, basata su tecniche tradizionali e intercettazioni, i Carabinieri hanno ricostruito i movimenti del gruppo, portando alla scoperta di ulteriori reati e tentativi di rapina, tra cui la tentata rapina alla gioielleria Grotti di Arezzo del 23 settembre 2024.
La struttura dellโorganizzazione
Lโorganizzazione, con base logistica ad Arezzo, si distingueva per la meticolositร nella pianificazione e lโelevata spregiudicatezza. Il gruppo era composto da:
- Un 53enne campano, considerato il principale stratega, esperto nella pianificazione e gestione operativa dei colpi.
- Un 51enne originario di Caserta, residente da anni ad Arezzo, che forniva supporto logistico e metteva a disposizione il suo capannone per nascondere e modificare i mezzi da utilizzare.
- Un 52enne e un 28enne di origine partenopea, esecutori materiali delle rapine.
- Un 65enne aretino, giร noto alle forze dellโordine, che suggeriva gli obiettivi studiandone i punti deboli.
- Un 54enne aretino, barista ed ex orafo, che forniva informazioni utili e collocava sul mercato il metallo di provenienza illecita.
Le accuse e le misure cautelari
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo, concordando con la richiesta della Procura, ha disposto lโapplicazione di 11 misure cautelari a carico degli indagati, evidenziandone la pericolositร e il rischio di reiterazione dei reati.
La Procura ha sottolineato la spregiudicatezza del gruppo, che non si fermava nemmeno di fronte a vittime ultrasessantacinquenni, agendo con totale indifferenza per le conseguenze delle proprie azioni.
Nota: La presente comunicazione รจ resa nel rispetto dei diritti delle persone indagate, presunte innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, come previsto dalla legge.