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Ospedale San Donato, oltre 900 interventi di chirurgia ortopedica robotica 

Sono oltre 900 gli interventi di chirurgia protesica robotica eseguiti dal 2014 ad oggi al San Donato di Arezzo. Un traguardo che il dr. Roberto Redi, direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale di Arezzo, ha messo a segno grazie alla robotica che permette di eseguire interventi di ricostruzione del ginocchio, sia parziale che totale, e dell’anca.
L’ospedale di Arezzo nel 2014 è stato il primo ospedale pubblico del centro-sud Italia a dotarsi del robot. Nel 2023 sono stati 120 gli interventi di chirurgia protesica robotica eseguiti al San Donato di Arezzo e sono numerosi i pazienti provenienti da varie parti di Italia che lo scelgono per una protesi ad anca e ginocchio.
«Abbiamo iniziato con la ricostruzione parziale del ginocchio – spiega il dr. Roberto Redi – successivamente abbiamo effettuato la protesi totale del ginocchio e quella dell’anca. I vantaggi dell’ortopedia robotica sono numerosi per il paziente. L’uso del robot prevede che il paziente sia sottoposto a Tac le cui immagini vengono studiate ed elaborate dai tecnici del robot che ci inviano il file con le indicazioni dettagliate, in formato tridimensionale, da seguire per effettuare l’intervento chirurgico di ricostruzione di ginocchio o anca. L’immagine in 3D indica con estrema precisione come eseguire l’intervento di protesica».

«I vantaggi della chirugia ortopedica robotica per il paziente sono tutt’altro che trascurabili – prosegue il dr. Redi -: il robot ci consente non solo una precisione millimetrica nella ricostruzione del ginocchio o dell’anca ma anche una riproducibilità, una minore invasività dell’intervento che per il paziente si traduce in un recupero più veloce con un ritorno alle attività quotidiane più rapido e soprattutto meno stress chirurgico con minore perdita di sangue durante l’intervento».

Ma quando è consigliato un intervento di ortopedia robotica? «Sono interventi indicati per chi ha una artrosi al ginocchio e all’anca con una significativa riduzione della cartilagine – spiega il dr. Redi -. Il ricorso alla chirurgia protesica avviene quando le terapie conservative sono diventate inefficaci a causa dell’artrosi in stadio molto avanzato».
«In passato le protesi avevano una durata di 15-20 anni e venivano eseguite sulle persone in età avanzata mentre su quelle più giovani soltanto se il ginocchio o l’anca erano in pessimo stato – spiega il dr. Roberto Redi –. Adesso, invece, la durata di una protesi è di almeno 30 anni grazie alla robotica che permette di effettuare un intervento di protesica con precisione millimetrica garantendo, quindi, una maggiore stabilità del ginocchio e una durata più lunga della protesi».

«Il futuro della chirurgia ortopedica robotica – conclude il dr. Redi – sarà quello di un suo impiego nei casi più complicati e negli interventi più complessi come nel caso di interventi di revisione di un impianto protesico usurato che ad oggi viene ancora effettuato senza l’impiego del robot».

Ufficio Stampa Azienda Usl Toscana Sud Est
Sede operativa di Arezzo
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