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Poppi, a Palazzo Giorgi arriva la mostra “Schiavi di Hitler. l’altra Resistenza”

A 80 anni da quell’8 settembre 1943 in cui venne firmato l’Armistizio che sancì il crollo del disegno di guerra nazifascista e annunciò la nascita della Resistenza, approda finalmente anche a Poppi la mostra “Schiavi di Hitler. L’altra Resistenza. Racconti, disegni, documenti dei deportati italiani 1943-1945”. Realizzata in una prima edizione alla fine del 2004, la mostra è stata riproposta negli anni grazie al vasto successo riscosso per il suo peculiare carattere divulgativo e didattico.

 La mostra che verrà esposta a Poppi è la seconda edizione, ampliata, rinnovata nella grafica e arricchita del contesto storico, realizzata da Valter Merazzi e Maura Sala, con il contributo dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti, in occasione dell’allestimento alla Biblioteca del Senato “G. Spadolini” dal 4 aprile al 3 maggio 2014.

L’esposizione, che si occupa delle vicende degli Internati Militari italiani (IMI), propone una selezione di testimonianze tratte da 450 memorie (pubblicate sul sito www.schiavidihitler.org), raccolte nel corso della ricerca storica avviata dal 2000 nell’ambito della campagna nazionale per il risarcimento del lavoro forzato degli italiani nella Germania nazista. La deportazione riguardò 700 mila militari, 23 mila prigionieri politici e più di 100 mila civili rastrellati o precettati, destinati alla più brutale schiavitù e all’annientamento fisico. Solo nel Comune di Poppi i deportati civili furono 116. A questi vanno aggiunti oltre 6800 ebrei deportati dall’Italia, in gran parte sterminati nelle camere a gas. Insieme agli italiani, milioni di “schiavi” furono catturati nei paesi occupati e trasportati sul territorio del Reich per essere sfruttati dalla macchina bellica nazista. I protagonisti raccontano le tappe di un vero e proprio calvario: dalla cattura nei giorni dell’Armistizio, l’8 settembre 1943, al trasporto nei carri bestiame; dalla detenzione nei Lager costretti a un lavoro forzato e schiavistico fino al loro rimpatrio. Privati dei benefici della Convenzione di Ginevra e dell’assistenza della Croce Rossa Internazionale, gli IMI rifiutarono le proposte di arruolamento dei nazifascisti scegliendo in massa con dignità e coraggio la brutalità dell’internamento, fatto di violenze, fame, sfruttamento e morte. La loro fu una scelta di Resistenza non armata, una delle pagine della Resistenza italiana al nazifascismo che questo evento cerca di raccontare e valorizzare.

La mostra “Schiavi di Hitler. L’altra Resistenza. Racconti, disegni, documenti dei deportati italiani 1943-1945”, organizzata dal Comune di Poppi in collaborazione con il Centro Studi Schiavi di Hitler ETS di Cernobbio e l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Poppi, si compone di pannelli espositivi dotati anche di dispositivi QR code che consentono di accedere ad alcune sequenze di video-testimonianze pubblicate sul sito www.schiavidihitler.org. Visitando questo sito si possono trovare molti altri filmati e documenti frutto di un’attività di ricerca ultraventennale condotta dal Centro Studi di Cernobbio. 

La mostra sarà ospitata nei prossimi mesi nei locali di Palazzo Giorgi, in via Cesare Battisti n. 11, nel centro storico del borgo di Poppi, e sarà indirizzata soprattutto alle giovani generazione e alle scuole del Casentino.

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